La discussione sulla gestione delle sedi degli uffici comunali de L’Aquila si riaccende, con l’Onorevole Stefania Pezzopane che solleva inquietanti interrogativi sulla situazione attuale. Nonostante la disponibilità di fondi considerevoli, come i 35 milioni di euro destinati alla costruzione di una sede unica, il Comune continua a sostenere fitti passivi per oltre 1 milione di euro all’anno. Questa situazione pone l’accento su possibili responsabilità per sprechi nella pubblica amministrazione.
La gestione delle sedi comunali e le spese per fitti passivi
L’Onorevole Pezzopane ha dichiarato che la gestione delle sedi comunali rappresenta un “gioco di scatole cinesi” che priva di valore il denaro pubblico, impiegato in modo disinvolto. La domanda centrale si concentra sul perché il Comune non utilizzi i fondi disponibili per l’acquisto di una sede piuttosto che continuare a versare ingenti somme per affitti a privati. È evidente che in un contesto di crisi economica e sociale, risorse pubbliche potrebbero essere riutilizzate per abbattere le imposte locali, migliorando così la qualità della vita per i cittadini.
Negli anni, la divisione degli uffici comunali tra il centro e le periferie è diventata sempre più problematica, aggravata dal terremoto del 2009 che ha reso gli spazi comunali inagibili. Durante l’amministrazione Cialente, un piano di ricostruzione è stato approvato, destinando risorse importanti per la realizzazione di una sede unica. Ma, a distanza di anni, mentre varie ipotesi su nuove sedi si sovrappongono e si contraddicono, il denaro rimane bloccato e il costo degli affitti continua a gravare sul bilancio comunale.
Un piano dimenticato: la ricerca di una sede unica
Il progetto di creare una sede unica per gli uffici comunali nasce dall’esigenza di centralizzare le attività amministrative in un unico luogo, aumentando efficienza e produttività. Con la Delibera CIPE 135/2012, il governo ha stanziato 35 milioni di euro per questo scopo, ma la giunta attuale ha bloccato qualsiasi iniziativa in merito. Il sito inizialmente indicato, il vecchio autoparco comunale, era strategicamente scelto per le sue caratteristiche e per la facilità d’accesso. Tuttavia, l’amministrazione del sindaco Biondi ha scelto di abbandonare questo progetto, intensificando la confusione e bloccando i lavori.
Ultimamente è emersa l’idea di realizzare una “sede diffusa” nella zona del centro storico, destinando solo una parte dei fondi disponibili. Ma, anche in questo caso, non sono stati fatti progressi tangibili. L’approccio della giunta ha rivelato approssimazione e incapacità di affrontare la questione con la dovuta attenzione. La situazione è ulteriormente compromessa dalla presenza di strutture inadeguate e dalla mancanza di parcheggi, rendendo difficile l’accesso ai cittadini e ai dipendenti.
La gestione del patrimonio comunale e le prospettive future
La gestione del patrimonio pubblico, secondo Pezzopane, si presenta come insoddisfacente e inefficace. La giunta Biondi ha ereditato un’importante somma destinata a progetti strategici ma, nella pratica, i fondi sono stati impiegati in microiniziative senza una visione a lungo termine. Mentre grandi città e amministrazioni locali organizzano la logistica pubblica seguendo principi di razionalità e efficienza, il centrodestra aquilano si muove in una direzione completamente opposta, dove gli interessi privati risultano prevalere.
Il continuo pagamento di fitti passivi, che ammonta a otto milioni di euro dal 2017, ha generato un’ulteriore mancanza di risorse per opere necessarie alla comunità. Pezzopane menziona anche il rischio di danno erariale derivante da questa situazione, sottolineando la necessità di una verifica da parte della Corte dei Conti. La questione della ricostruzione del centro storico e la mancanza di una strategia chiara continuano a far sentire i loro effetti negativi sugli aquilani.
Ultimo aggiornamento il 30 Gennaio 2025 da Armando Proietti