Il diario di viaggio di Elisa von der Recke: un viaggio femminile nel Grand Tour dell'Ottocento

Il diario di viaggio di Elisa von der Recke: un viaggio femminile nel Grand Tour dell’Ottocento

La pubblicazione del diario di viaggio della contessa Elisa Medem von der Recke offre una nuova prospettiva sulle esperienze femminili durante il Grand Tour, evidenziando il contributo delle donne nel panorama culturale dell’Ottocento.
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Il diario di viaggio di Elisa von der Recke: un viaggio femminile nel Grand Tour dell'Ottocento - Gaeta.it

La pubblicazione del terzo volume del diario di viaggio della contessa Elisa Medem von der Recke segna una pietra miliare nella riscoperta delle esperienze femminili durante il Grand Tour. Le archeologhe Luciana Jacobelli e Margherita Tuccinardi, edito da D’Amato, offrono l’opportunità di esplorare questo percorso attraverso le bellezze italiane degli anni 1804-1806. L’opera racconta non solo i luoghi visitati, ma anche una visione unica e personale del mondo da parte di una viaggiatrice dell’epoca.

Presentazione del volume al MUMAC

Sabato 5 aprile, alle ore 17, avrà luogo la presentazione del volume presso il MUMAC, Museo Multimediale delle Acque Campane di Madonna dell’Arco. Questo evento vedrà un dialogo tra le autrici e l’intervento dell’archeologo Antonio De Simone. Il museo, adatto a raccontare storie sul viaggio attraverso le risorse idriche della regione, offrirà un contesto ideale per discutere le esperienze di Elisa von der Recke. La presentazione si propone di collegare il viaggio dell’Ottocento con i temi moderni delle risorse naturali e della bellezza paesaggistica.

L’importanza del Grand Tour al femminile

Tradizionalmente, il Grand Tour è stato un tema affrontato prevalentemente da autori maschi, con una vasta produzione accademica e letteraria. Tuttavia, il valente lavoro di Jacobelli e Tuccinardi ci riporta l’attenzione su viaggiatrici poco conosciute. Luciana Jacobelli sottolinea come le donne all’epoca fossero spesso limitate da convenzioni sociali che le costringevano a ruoli domestici. Ma vi furono eccezioni. Alcune donne, intellettuali e artisticamente dotate, riuscirono a viaggiare, e le loro esperienze spesso differivano notevolmente da quelle maschili. Storie come quella di Madame de Staël e Mary Shelley arricchiscono il panorama culturale di quegli anni, evidenziando l’importanza di ripristinare un equilibrio narrativo che tenga conto di queste figure.

La traduzione e la figura di Elisa von der Recke

Partendo dalla traduzione del diario, Jacobelli e Tuccinardi mirano a colmare un’importante lacuna nel nostro patrimonio letterario. La traduzione si basa sul testo francese del 1819 ed offre uno sguardo ravvicinato su un personaggio di spessore storico e culturale. Elisa von der Recke, che viaggiò con il poeta Christoph August Tiedge, emerge come una voce autonoma e critica, capace di apprezzare non solo i paesaggi ma anche le interazioni sociali. Il soggiorno in Campania, che include un periodo significativo sull’isola d’Ischia, è un’occasione per esplorare la sua sensibilità e il suo approccio unici nei confronti delle culture italiane.

Le osservazioni di una viaggiatrice del passato

Il diario di Elisa non è solo un resoconto di viaggio, ma una ricca fonte di osservazioni su luoghi, persone e contesti sociali. Il suo modo di narrare riflette un’attenta osservazione della vita quotidiana e delle dinamiche sociali del tempo. Margherita Tuccinardi ha enfatizzato come la narrativa di Elisa differisca dai contemporanei maschi; la sua capacità di osservare dettagli, emozioni e sfumature sociali ha portato a una narrazione più intima e diversificata. La figura di Elisa è quella di una donna che non si limita a essere una viaggiatrice, ma è anche una pensatrice, una critica e una autrice. Questo volume dunque non solo offre nuova luce sulla figura di Elisa, ma invita a una riflessione più ampia sulle esperienze femminili nel contesto del Grand Tour.

Il lavoro di Jacobelli e Tuccinardi costituisce un’importante risorsa per studiosi e appassionati di storia e letteratura, aprendo nuove prospettive sul ruolo delle donne nel panorama culturale europeo dell’Ottocento.

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