Capri, celebre isola nel Golfo di Napoli, ha visto tornare una tradizione storica che risale al XVII secolo: il falò dedicato a San Sebastiano. Questo evento si è svolto nella storica piazzetta dell’isola, un’ideale celebrazione di comunità e cultura che ha richiamato l’attenzione di residenti e turisti. Il sindaco, Paolo Falco, ha deciso di ripristinare la celebrazione del falò dopo tre decenni di assenza, trasformando una giornata di festa in un importante momento di condivisione sociale e spirituale.
Le radici storiche del falò di San Sebastiano
La tradizione del falò di San Sebastiano ha origini profonde, risalenti al XVII secolo. Durante l’epidemia di peste che colpì l’isola, i sopravvissuti si unirono per onorare il santo patrono dei vigili urbani e dei malati con un grande “fuocarazzo”. Questo gesto simbolizzava non solo la gratitudine per la protezione ricevuta, ma anche un atto di fede e speranza per un futuro migliore. L’edicola votiva eretta all’ingresso del vecchio borgo di Capri divenne un luogo di devozione e un punto di ritrovo per la comunità.
Negli anni successivi, il falò divenne un appuntamento atteso, ma la tradizione si interruppe nel 1998, lasciando un vuoto nel tessuto culturale dell’isola. Tuttavia, grazie all’impegno dell’attuale amministrazione comunale, il falò è tornato a illuminare la piazzetta, arricchendo la celebrazione di significati storici e sociali che rafforzano il senso di appartenenza tra i capresi.
La giornata di festa: eventi e celebrazioni
La celebrazione di quest’anno è stata caratterizzata da eventi che hanno valorizzato la storia e la cultura di Capri. La giornata è iniziata con una mostra fotografica curata da Luciano Garofano, offrendo ai visitatori uno spaccato della storia locale attraverso immagini evocative. La mostra ha attratto l’interesse di molti, fungendo da preambolo culturale all’evento principale della giornata.
Successivamente, la comunità si è riunita per una messa solenne presso la chiesa di Santo Stefano, officiata dal Parroco don Pasquale Irolla. Questo momento ha permesso a tutti di riflettere sul significato spirituale del falò, sottolineando il legame profondo tra sacro e profano che caratterizza la celebrazione.
L’atmosfera si è arricchita ulteriormente quando la banda musicale “E. Caruso” di Sorrento ha suonato, rendendo omaggio a San Sebastiano e creando un ambiente festoso che ha coinvolto tutti i presenti. La musica ha fatto da colonna sonora alla comunità in festa, accentuando l’emozione di un ritorno a una tradizione dimenticata.
L’accensione del falò: un momento di condivisione
Il clou della giornata è stato senza dubbio l’accensione del grande falò, punto di convergenza per capresi di tutte le età. Questo momento ha rappresentato una rinascita simbolica delle tradizioni locali, un gesto di condivisione che ha unito le varie generazioni in un unico abbraccio di memoria collettiva. Il falò, visibile da lontano, ha creato un’atmosfera magica, facendo emergere ricordi e storie legate al passato.
Dopo l’accensione, la festa ha proseguito con la degustazione di piatti tipici, preparati secondo ricette tradizionali tramandate nel tempo. Questi sapori, uniti all’energia della celebrazione, hanno richiamato l’attenzione su quanto sia fondamentale preservare le tradizioni culinarie locali, riflettendo il carattere unico dell’isola.
Un evento che ha generato una risonanza notevole sui social media, i video e foto del falò hanno raggiunto un vasto pubblico, portando più occhi sulle tradizioni capresi e sull’importanza di mantenere vive le proprie radici culturali.
La celebrazione di San Sebastiano, quindi, si è trasformata in un trionfo della cultura popolare e della collettività, restituendo alla piazzetta di Capri il suo antico splendore e significato.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina