Francesca, una mamma come tante, si trova ad affrontare la realtà dei bambini ‘plusdotati’ o ‘gifted’, caratterizzati da un elevato quoziente intellettivo al di fuori della norma. Questo fenomeno, a lungo trascurato e poco studiato, inizia finalmente a emergere con maggiore evidenza, con una stima che indica che circa il 5% degli studenti possa essere considerato ‘gifted’.
Un inizio difficile a scuola
Mentre Francesca ricorda i primi anni di scuola di suo figlio, Emanuele, emerge un quadro di difficoltà evidenti. Fin da piccolo, Emanuele si distingueva per la sua velocità nel comprendere concetti complessi rispetto ai suoi coetanei. Questa disparità lo portava a isolarsi, ad abbandonare la partecipazione in classe e perfino a manifestare segni di disagio come bagnare il letto. A soli sei anni, la sua riflessione si spingeva su tematiche profonde come la vita, la morte e l’infinito, dimostrando una mente precoce e vivace.
Il ruolo della Fondazione Roma Litorale
La svolta avvenne nel 2021, quando il fratello minore di Emanuele iniziò un percorso di neuropsicomotricità e la famiglia incontrò la Fondazione Roma Litorale. Quest’ultima, attiva in un programma di ricerca e supporto per bambini e ragazzi ‘plusdotati’, riuscì finalmente a identificare Emanuele come un caso di ‘giftedness’, aprendo così una nuova prospettiva per la famiglia.
La diffusa presenza dei ‘plusdotati’
Stefano Galloni, direttore generale della Fondazione Roma Litorale, sottolinea come la presenza di bambini ‘gifted’ sia più diffusa di quanto si creda comunemente. Spesso confusi con studenti problematici a causa della noia in classe e della mancanza di stimoli adeguati, questi ragazzi mostrano un potenziale spesso non riconosciuto dalla scuola e dall’ambiente circostante.
L’importanza della diagnosi precoce
La Fondazione Roma Litorale, costantemente impegnata nel supporto a questi giovani talenti, ha istituito uno sportello informativo per fornire sostegno e indicazioni ai genitori di bambini ‘plusdotati’. La diagnosi precoce, effettuata da professionisti competenti attraverso test specifici e un’attenta osservazione, è fondamentale per avviare percorsi personalizzati che possano valorizzare le potenzialità di ciascun ragazzo.
Alla ricerca di un supporto concreto
Galloni ribadisce l’importanza di coinvolgere attivamente genitori e scuole nel riconoscimento e nell’accompagnamento dei bambini ‘gifted’, auspicando la creazione di programmi educativi mirati e piani di studio personalizzati. La proposta di una legge in Parlamento potrebbe essere il primo passo verso un sistema più attento alle esigenze di questi talenti in erba, offrendo loro la possibilità di sviluppare al massimo il proprio potenziale.
