Il fenomeno dello stress lavorativo in Europa: la salute mentale dei dipendenti a rischio

L’aumento dello stress lavorativo in Europa, con il Regno Unito al vertice, influisce negativamente sulla salute mentale dei dipendenti, evidenziando la necessità di interventi per migliorare il benessere sul lavoro.
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Il fenomeno dello stress lavorativo in Europa: la salute mentale dei dipendenti a rischio - Gaeta.it

L’attuale contesto lavorativo europeo è segnato da una crescente incidenza di stress tra i dipendenti, come suggerito da varie ricerche condotte in diversi Paesi. Un’indagine recente di Euronews Business ha evidenziato come il Regno Unito sia tra le nazioni con il livello più elevato di stress da lavoro, un problema che colpisce profondamente il benessere mentale dei lavoratori. I dati mostrano che circa una persona su 50 nel Regno Unito percepisce il proprio lavoro come una causa diretta di deterioramento della salute mentale. In questo articolo esploreremo i risultati di vari studi sui lavori più stressanti, i fattori che contribuiscono a questi livelli di stress e le implicazioni sui dipendenti.

I lavori più stressanti nel Regno Unito

Un rapporto recentemente pubblicato da Claims.co.uk, analizzando i dati forniti dall’Health and Safety Executive britannico, ha mappato i lavori più stressanti nel Regno Unito. La ricerca ha preso in considerazione vari indicatori, tra cui tassi di depressione, stress e ansia attribuiti al lavoro attuale o più recente. Dallo studio risulta che gli agenti di polizia occupano il primo posto in termini di stress lavorativo, seguiti da assistenti sociali e professionisti dell’assistenza sociale e abitativa.

La percentuale di individui convinti che la propria occupazione ha avuto un impatto negativo sulla salute mentale è sconvolgente: quasi il 2% dei rispondenti ha fatto tale affermazione. Un portavoce di Claims.co.uk ha sottolineato come questi risultati mettano in evidenza i lavori che influiscono negativamente sulla salute mentale, rivelando un forte legame tra la tipologia di lavoro e il benessere psico-fisico dei dipendenti. Tra i fattori che contribuiscono a questi livelli elevati di stress si segnalano orari prolungati, enormi responsabilità e rapporti diretti con il pubblico, tutti elementi che aumentano l’incidenza di problematiche di salute mentale.

La salute mentale dei lavoratori in Europa: dati allarmanti

Un’indagine condotta dalla società di formazione Lepaya ha offerto una panoramica sull’allettante ma frequentemente problematica salute mentale dei lavoratori europei. I risultati hanno rivelato che circa due terzi dei dipendenti nei Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito e Germania si dichiarano stressati. I settori dell’istruzione e della sanità si sono distinti come i più gravosi dal punto di vista lavorativo, contribuendo a questa sensazione di sovraccarico mentale.

Il portavoce di Claims.co.uk ha ribadito l’importanza di considerare il carico emotivo delle professioni, rimarcando come gli agenti di polizia, assistenti sociali e professionisti nel campo dell’edilizia pubblica siano tra i principali responsabili del crescente stress. La difficoltà di separare la vita lavorativa da quella privata, accentuata dalla diffusione del lavoro da remoto, ha indotto molti a trovarsi in situazioni di lavoro permanente. Questa mancanza di equilibrio porta a conflitti costanti tra le esigenze lavorative e il bisogno di recupero e benessere personale.

Fattori che contribuiscono allo stress lavorativo

Uno dei fenomeni più preoccupanti è la continua erosione dei confini tra vita lavorativa e vita privata. Un’indagine realizzata da YouGov ha rivelato che per molte persone diventa sempre più difficile “staccare la spina” dal lavoro, soprattutto nei settori dove il lavoro da remoto è comune e dove la disponibilità totale viene percepita come necessaria. Questo è particolarmente evidente nel settore delle piccole imprese, dove la passione per il lavoro può sfociare in una mancanza di tempo per recuperare.

L’analisi di Lepaya ha messo in evidenza che in Europa paesi come Paesi Bassi e Belgio registrano livelli alti di stress tra i dipendenti, con oltre il 67% dei lavoratori belgi e il 70% degli inglesi che si dichiarano stressati. Allo stesso modo, la Germania non sembra eccellere: il settore della sanità, dell’istruzione e del servizio pubblico emergono come fattori di stress notevole. La necessità di una maggiore attenzione e supporto da parte dei datori di lavoro è critica: oltre il 50% dei lavoratori nei vari Paesi avrebbe desiderato assistenza per la gestione dello stress.

Le città europee più stressate e le loro peculiarità

Tra le metropoli europee, Londra si distingue per livelli di stress lavorativo particolarmente elevati. Secondo uno studio condotto da Instant Offices, il 91% dei lavoratori londinesi ha vissuto “elevate o estreme” pressioni lavorative nell’ultimo anno. Questo studio ha esaminato anche le ricerche online relative al burnout, rivelando che circa 2.240 ricerche mensili vengono effettuate su questi argomenti da Londra, seguita da Amsterdam e Berlino.

Le motivazioni alla base di questo stress includono un carico di lavoro considerevole, mansioni non retribuite, e fattori di isolamento durante le ore lavorative. Le preoccupazioni legate alla sicurezza lavorativa, come il timore di essere licenziati o di accettare lavori a più alta remunerazione per ragioni economiche, contribuiscono ulteriormente al deterioramento dello stato psicologico dei dipendenti. Mal di testa, stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione sono tra i segnali di burnout sempre più comuni tra i lavoratori.

La direttore generale dell’HSE, Sarah Albon, ha indicato che affrontare lo stress lavorativo può portare a notevoli benefici sia per i dipendenti che per le aziende, aumentando la produttività e diminuendo il turnover del personale. Una gestione adeguata del tema stress è dunque diventata imperativa non solo per la salute dei lavoratori, ma anche per il benessere economico delle aziende stesse.

Ultimo aggiornamento il 28 Settembre 2024 da Armando Proietti

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