Il festival delle nazioni 2025 a città di castello apre con un omaggio alla francia e al cantico delle creature

Il festival delle nazioni 2025 a città di castello apre con un omaggio alla francia e al cantico delle creature

Il festival delle nazioni 2025 a città di castello celebra la cultura francese con musica, arte e spiritualità, includendo omaggi a Debussy, Ravel, Pierre Boulez e il cantico delle creature di San Francesco.
Il Festival Delle Nazioni 2025 Il Festival Delle Nazioni 2025
Il Festival delle Nazioni 2025 a Città di Castello celebra la cultura francese con musica, arte e spiritualità, valorizzando il legame tra tradizione locale e internazionalità. - Gaeta.it

Il festival delle nazioni 2025 si svolge a città di castello proponendo una programmazione dedicata alla cultura francese. L’evento si terrà dal 28 agosto al 12 settembre e si inserisce nel percorso triennale che vedrà nel 2026 la germania e i paesi di cultura germanica come protagonisti, per poi guardare all’intera europa nell’anno del sessantesimo anniversario.

Il tema della francia e l’eredità culturale nel festival delle nazioni 2025

Il direttore artistico Massimo Mercelli ha presentato a Perugia il programma del festival, sottolineando l’intento di costruire un racconto culturale che intreccia la tradizione artistica territoriale con l’internazionalità. La scelta della francia come paese al centro dell’edizione 2025 vuole raccontare la relazione tra le due culture, con particolare attenzione ai “francesismi” che hanno influenzato l’arte e la cultura italiane.

Il percorso si snoderà attraverso la storia francese del dopoguerra, con accenti su sperimentazione e ritorno all’ordine. Si esploreranno diversi linguaggi artistici, dal cinema d’autore alle correnti musicali che vanno dall’impressionismo al modernismo di compositori come Debussy e Ravel. Tra gli omaggi spicca Pierre Boulez: nel 2025 si festeggia il centenario della sua nascita, una ricorrenza che sarà valorizzata nel programma.

La rassegna vuole inoltre mettere a dialogo arte e spiritualità raccontando la presenza di figure chiave nella cultura europea, tra cui San Francesco. Il riferimento ai francescani si lega a un importante anniversario del 2025, gli 800 anni del Cantico delle Creature, testo fondamentale per la spiritualità italiana e mondiale.

La celebrazione del cantico delle creature con musica contemporanea

Il festival apre con un evento unico che unisce musica e storia. Per il concerto inaugurale sarà eseguita una composizione originale per coro e orchestra scritta dal premio Oscar Nicola Piovani, ispirata al Cantico delle Creature di San Francesco. Questa opera, frutto della collaborazione tra il festival delle nazioni e l’emilia romagna festival, segna un momento di grande rilievo, capace di mettere in luce tanto il valore artistico quanto quello storico e spirituale.

La programmazione include anche la prima mondiale del brano Filmscapes per flauto e archi scritto da Rachel Portman, che sarà eseguito dai solisti veneti diretti da Giuliano Carella. Questi eventi rafforzano il ruolo del festival come luogo di incontri tra tradizione e innovazione nel campo della musica contemporanea.

Il ruolo culturale e territoriale del festival nelle parole della presidenza e della politica locale

Silvia Polidori, presidente del festival, ha evidenziato l’importanza di mantenere saldo il carattere internazionale della rassegna, nato con una vocazione a collegare culture e artisti di diverse nazionalità. Quest’anno si punta a rafforzare il legame con l’alta valle del tevere, un territorio che si inserisce nel più ampio contesto della programmazione culturale.

Il sindaco di città di castello, Luca Secondi, insieme all’assessore alla cultura, Michela Botteghi, ha sottolineato come l’edizione del 2025 rappresenti un momento di continuità con la storia musicale del festival. L’attenzione al rigore culturale e la capacità di coinvolgere un pubblico crescente raccontano l’impegno con cui la manifestazione si è trasformata in un appuntamento popolare e riconosciuto nel panorama nazionale.

L’attenzione al patrimonio locale, unita al dialogo con culture europee diverse, definisce una linea che si conferma solida, con l’obiettivo di far crescere sempre più la rassegna senza perdere il senso di appartenenza della città e dei suoi abitanti.

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