Il francobollo dedicato a Giovanni Gentile suscita polemiche in Alto Adige: il caso di Philipp Achammer

Il francobollo dedicato a Giovanni Gentile suscita polemiche in Alto Adige: il caso di Philipp Achammer

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Il francobollo dedicato a Giovanni Gentile suscita polemiche in Alto Adige: il caso di Philipp Achammer - Gaeta.it

Il recente rilascio di un francobollo commemorativo in onore di Giovanni Gentile, emesso dal Ministero delle imprese e del made in Italy per celebrare l’80esimo anniversario dalla sua morte, ha sollevato vivace dibattito. Rappresentante della cultura italiana del Novecento, Gentile ricoprì un ruolo cruciale come ministro della pubblica istruzione durante il fascismo. Le reazioni contro questa iniziativa giungono principalmente dall’Alto Adige, dove l’assessore all’istruzione, Philipp Achammer, ha espresso le sue riserve. Una discussione che mette in luce le complessità del confronto con la storia e la memoria collettiva.

Philipp Achammer: la critica alla commemorazione di Gentile

Le parole dell’assessore

Philipp Achammer, storico esponente della SVP , ha manifestato il suo stupore e contrarietà di fronte all’emissione del francobollo, sottolineando come la figura di Gentile sia controversa, specialmente nel contesto della politica educativa della sua epoca. Gentile è noto per la riforma scolastica del 1923, che ha avuto un impatto significativo sulla situazione scolastica in Alto Adige, con particolare riferimento alla proibizione dell’istruzione in lingua tedesca. Achammer, ponendosi una domanda retorica, ha chiesto: “Ma la storia non ha insegnato nulla?”, evidenziando una mancanza di consapevolezza rispetto all’eredità lasciata da Gentile. Questo interrogativo mette in discussione la scelta di commemorare una figura che, per molti, rappresenta una fase buia del nostro passato.

Il contesto storico

La figura di Giovanni Gentile non è facilmente separabile dalla sua affiliazione al regime fascista e dalle politiche educative da lui promosse. La Riforma Gentile ha creato un sistema scolastico centralizzato e autoritario, destinato a formare cittadini in linea con gli ideali fascisti e a marginalizzare media e forme espressive considerate “non italiane”, comprese le lingue e le culture locali nel caso dell’Alto Adige. Tale contesto storico non può essere ignorato quando si riflette su iniziative come l’emissione del francobollo, che ha il potenziale di riaccendere tensioni e dibattiti su argomenti sensibili legati alla lingua e all’identità culturale.

Il francobollo e la sua presentazione ufficiale

Caratteristiche tecniche e significato

Il francobollo, realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa, presenta un’immagine esteticamente curata di Giovanni Gentile su carta autoadesiva. Con una tariffa postale di 1,25€, è comunicato come una celebrazione di una figura che, secondo il Ministro Adolfo Urso, ha dato un contributo significativo alla cultura italiana nella prima metà del Novecento. Durante la presentazione dell’emissione, avvenuta il 10 aprile scorso, significativi rappresentanti del governo e alcuni dei familiari di Gentile erano presenti. Urso ha descritto Gentile come “un monumento della cultura”, elogiando il suo operato anche nel contesto della formazione dei cittadini.

Le polemiche suscitate

Nonostante le parole di Urso, la percezione di Gentile rimane divisiva. I detrattori della sua figura evidenziano le sue scelte in campo educativo, che hanno sacrificato pluralità e diversità in favore di un’ideologia oppressiva. La preoccupazione di Achammer e di altri critici è che la commemorazione di Gentile possa minimizzare gli effetti dannosi delle sue politiche e mettere in ombra le sofferenze vissute da coloro che furono colpiti dalla Riforma Gentile, soprattutto in regioni linguisticamente e culturalmente diverse come l’Alto Adige.

La risposta della comunità e le implicazioni culturali

L’importanza della memoria storica

Il caso del francobollo dedicato a Giovanni Gentile solleva interrogativi fondamentali sulla memoria storica e sul modo in cui le società scelgono di commemorare figure disagiate. Per la comunità altoatesina e per le minoranze linguistiche italiane, la storia non è solo un elemento da studiarsi nei libri, ma una realtà vissuta quotidianamente che deve essere rispettata. Le istituzioni locali stanno prendendo coscienza della necessità di un dialogo aperto e inclusivo sulle figure storiche. La diffidenza nei confronti della figura di Gentile resta profonda, e il francobollo potrebbe fungere da catalizzatore di discussioni sulla responsabilità storica e l’importanza di riconoscere le ingiustizie del passato.

Le reazioni nella società civile

Non è solo il politico a sollevare interrogativi su questo argomento; anche i cittadini comuni si sono espressi. Molti esprimono il desiderio di affrontare la storia con maggiore consapevolezza, evitando le celebrazioni che possano risultare inadeguate o irrispettose verso coloro che hanno sofferto sotto regimi autoritari. Si registra un crescente interesse verso nuove narrazioni storiche che enfatizzano la pluralità delle voci, specialmente in territori etnicamente e culturalmente eterogenei come l’Alto Adige. La questione del francobollo diventa così emblematica di una ricerca più ampia di riconoscimento e dialogo all’interno della società italiana.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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