Il futuro dell’eccellenza gastronomica: il decennale di Centomani a Polesine Zibello

Il decennale di “Centomani di questa terra” a Polesine Zibello celebra la cucina emiliano-romagnola, promuovendo tradizioni gastronomiche, trasparenza e cooperazione tra professionisti e produttori locali per un futuro sostenibile.
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Il futuro dell'eccellenza gastronomica: il decennale di Centomani a Polesine Zibello - Gaeta.it

Il 28 ottobre, a Polesine Zibello, si è tenuto un evento significativo per il mondo gastronomico: il decennale di “Centomani di questa terra”, una celebrazione dedicata alla cucina e ai prodotti tipici dell’Emilia-Romagna. La manifestazione ha riunito cuochi, produttori e appassionati per riflettere sulle tradizioni gastronomiche e sulle sfide future, ponendo interrogativi sul futuro del cibo e sul valore identitario delle eccellenze regionali. La prestigiosa location dell’Antica Corte Pallavicina, gestita dai Fratelli Spigaroli, ha ospitato una giornata ricca di attività, incontri e degustazioni, confermando il ruolo centrale di questa iniziativa culturale.

La manifestazione: un incontro di sapori e saperi

Centomani si è affermato come un evento di grande richiamo, dedicato a celebrare le tradizioni culinarie. L’evento ha attirato non solo professionisti del settore, ma anche un ampio pubblico di curiosi e appassionati del buon cibo. Durante la giornata, sono state organizzate diverse attività, comprese degustazioni, forum di approfondimento e cooking demo, con la partecipazione di oltre trenta chef. Un aspetto rilevante è stato il mercato, che ha visto la partecipazione di circa venti aziende locali. Questo ha permesso sia ai produttori che ai vignaioli di esporre e far assaporare le loro creazioni, evidenziando l’importanza del settore agroalimentare locale.

In un’atmosfera primaverile, data una giornata baciata dal sole, i partecipanti hanno potuto scoprire le molteplici sfumature di un territorio ricco di risorse gastronomiche. Le diverse delegazioni delle Città della Gastronomia e del Progetto RavennaFood/CheftoChef hanno arricchito la manifestazione, portando la loro esperienza e i loro progetti di sviluppo locale. Il clima di condivisione e di networking ha favorito la nascita di nuove collaborazioni e idee destinate a riportare alla ribalta le tradizioni culinarie emiliano-romagnole.

Un confronto tra comunità accademica e gastronomi

Un aspetto centrale dell’evento è stata la partecipazione della comunità accademica, rappresentata da esperti provenienti da diverse università. I forum, curati dai membri dell’Associazione CheftoChef, Massimo Suozzi e Franco Chiarini, hanno favorito un confronto diretto e costruttivo tra cuochi e accademici. La presenza di relatori di alto profilo, come il Prof. Massimiliano Petracci dell’Università di Bologna e il Prof. Franco Mosconi dell’Università di Parma, ha arricchito le discussioni su temi fondamentali legati all’agricoltura e ai distretti produttivi.

Il Prof. Patrizio Bianchi ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare che integri formazione e pratiche settoriali nel futuro della gastronomia. La sinergia tra accademici e professionisti della cucina è fondamentale per affrontare le sfide che l’industria agroalimentare deve affrontare, rendendo il dibattito non solo tecnico, ma anche socioculturale. La partecipazione attiva degli studiosi dimostra la volontà di promuovere una cultura gastronomica sempre più consapevole e preparata.

La trasparenza: un principio fondamentale per il futuro

Un tema ricorrente durante le varie discussioni è stato l’importanza della trasparenza all’interno della filiera agroalimentare. Roberto Casali di Ecopesce ha evidenziato come “trasparenti come l’acqua del nostro mare” debbano essere le pratiche dei produttori. La trasparenza non è solo un valore etico, ma anche un aspetto fondamentale per garantire la qualità dei prodotti e la fiducia dei consumatori. I produttori locali, pilastri dell’eccellenza gastronomica, sono chiamati a farsi carico di questo principio per consolidare il legame tra produzione e consumo.

È emersa l’idea di sviluppare ulteriormente la cooperazione tra le diverse realtà gastronomiche e le associazioni locali, come Slow Food e Tempi di Recupero. Queste iniziative permetteranno di valorizzare le produzioni tipiche e di rafforzare l’identità gastronomica del territorio. Durante Centomani, sono stati presentati progetti territoriali già in atto, come “I Rubiconi” e “Le Faentine”, sottolineando la necessità di un lavoro di rete per promuovere l’offerta gastronomica dell’Emilia-Romagna sul palcoscenico nazionale e internazionale.

Un futuro promettente per la gastronomia emiliano-romagnola

Massimiliano Poggi e Michele Ceccarelli, rispettivamente Presidente e Segretario Generale di CheftoChef, hanno evidenziato l’importanza di stabilire una nuova relazione con la Regione Emilia-Romagna. È fondamentale riconoscere il valore della proposta di avviare un progetto di ricerca scientifica sull’identità gastronomica regionale. L’Emilia-Romagna ha una posizione privilegiata nel panorama agroalimentare europeo e possiede già forti legami con avanguardie come quelle della Catalogna.

I professionisti del settore dovranno lavorare insieme per costruire un futuro in cui tradizione e innovazione coesistano in un equilibrio sostenibile. La celebrazione di Centomani ha messo in luce quanto sia importante continuare a investire nelle relazioni tra produttori e professionisti della ristorazione, creando opportunità per il rilancio delle eccellenze culinarie emiliano-romagnole. La condivisione di esperienze, la promozione della trasparenza e la cooperazione tra diversi attori rappresentano le chiavi per un futuro di successo nel settore gastronomico regionale.

Ultimo aggiornamento il 1 Novembre 2024 da Sara Gatti

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