Il futuro secondo gli italiani: preoccupazioni per il 2025 e le sfide sociali

Il futuro secondo gli italiani: preoccupazioni per il 2025 e le sfide sociali

Un sondaggio di Legacoop e IPSOS rivela il pessimismo degli italiani per il 2025, con preoccupazioni su rincari, violenza e disuguaglianze, ma anche segnali positivi nelle relazioni personali.
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Il futuro secondo gli italiani: preoccupazioni per il 2025 e le sfide sociali - Gaeta.it

Un recente sondaggio condotto da Legacoop e IPSOS ha rivelato il pessimismo degli italiani riguardo al 2025, con preoccupazioni soprattutto legate ai rincari e ai tassi di violenza in aumento. Le ansie emergono in un momento critico per la società, segnato da guerre in corso, cambiamenti climatici e disuguaglianze sociali sempre più marcate. Questo clima di incertezza evidenzia non solo le sfide future, ma anche un potenziale punto di ripartenza per il Paese.

L’indagine condotta da Legacoop e IPSOS

Il sondaggio, realizzato a Roma e Milano, rappresenta il primo report dell’anno ed è frutto della collaborazione tra Legacoop, una delle più antiche associazioni di tutela delle cooperative italiane, e IPSOS, una multinazionale specializzata in ricerche di mercato. Legacoop, attiva dal 1886, è composta da oltre 10 mila aziende che coinvolgono circa 7,5 milioni di soci e mezzo milione di dipendenti. Dall’altra parte, IPSOS conta 88 uffici in tutto il mondo e più di 16.500 dipendenti. L’unione delle due realtà ha fornito un quadro dettagliato e prezioso per analizzare la situazione attuale e le prospettive future del Paese, rendendo disponibili dati cruciali sia per la politica che per l’economia.

Nel corso dell’anno ci sono elezioni regionali in diverse regioni italiane, tra cui Campania, Veneto e Toscana, una circostanza che richiede di considerare tra le varie opzioni l’eventualità di rinviare alcune consultazioni amministrative al 2026. Questa azione potrebbe avere impatti significativi, in particolare riguardo alla preparazione dei candidati e alla gestione delle dinamiche politiche future.

Preoccupazioni e sfide per il 2025

Simone Gamberini, presidente di Legacoop, ha presentato il report sottolineando che, sebbene il periodo post-pandemico possa aver segnato dei progressi, il 2025 si profila come un anno di sfide. Secondo Gamberini, il clima generale di pessimismo è più pronunciato tra il ceto popolare, con due italiani su tre che non si aspettano un miglioramento della situazione del Paese. Il 70% di questa categoria sociale prevede un incremento del costo della vita, mentre oltre l’80% esprime preoccupazioni riguardo a conflitti in corso, emergenze climatiche e disuguaglianze sociali.

Le statistiche parlano chiaro: la percezione di un futuro incerto è predominante. L’aumento della violenza nella società e le tensioni globali contribuiscono a un clima di ansia collettiva. Le conseguenze di questa situazione non sono da sottovalutare, poiché possono influenzare non solo il benessere individuale, ma anche le dinamiche sociali e politiche italiane nel lungo periodo.

Aspetti positivi e miglioramenti nelle relazioni sociali

Nonostante l’atmosfera pessimistica, il report rileva anche una certa dose di ottimismo in merito alla vita personale degli italiani. In particolare, le relazioni familiari, l’amore e le amicizie risultano in miglioramento, con percentuali rispettive dell’83% e dell’80%. Anche la salute è vista in una luce più positiva, con il 77% degli intervistati che si sente soddisfatto. Il lavoro, sebbene ancora motivo di preoccupazione, mostra segnali di stabilità, con il 63% degli intervistati che esprime apprezzamento per le proprie condizioni lavorative.

Questa duplice natura dell’attuale contesto sociale indica una complessità interna, dove i timori per il futuro convivono con una qualità della vita che, almeno sul piano delle relazioni personali, si sta rafforzando. È un segnale che non si può ignorare e che evidenzia la resilienza degli italiani di fronte alle difficoltà.

Necessità di politiche sociali a lungo termine

Per affrontare le sfide delineate nel report, gli analisti concordano sulla necessità di implementare politiche economiche e sociali che puntino a un futuro sostenibile. Sviluppare un’economia sociale che valorizzi le risorse locali è fondamentale per promuovere un ambiente favorevole al benessere collettivo.

Questi progetti di ampio respiro, già avviati in vari settori, includono anche il mercato delle telecomunicazioni, come dimostra l’annuncio della fusione tra Fastweb e Vodafone, orientata verso una strategia di crescita che mira a stabilizzare il settore. La collaborazione tra le diverse realtà aziendali e istituzionali potrà risultare cruciale per superare le barriere attuali e favorire un panorama di sviluppo sostenibile, assecondando le esigenze di una popolazione sempre più attenta a questioni sociali ed economiche.

Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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