Il recente G7 dell’agricoltura ha offerto una piattaforma cruciale per discutere il futuro del settore biologico in Sicilia, coinvolgendo attori fondamentali come produttori, istituzioni finanziarie e esperti di certificazione. Questo incontro, parte del programma di Confagricoltura per Divinazione Expo ’24, ha messo in evidenza la ripresa e le opportunità della filiera BIO siciliana, ma anche le difficoltà che la contraddistinguono, in un mercato dominato dalla grande distribuzione.
Il settore biologico siciliano: una crescita significativa ma con sfide da affrontare
In Sicilia, la produzione biologica sta vivendo un momento di espansione, registrando un incremento del 30% delle colture dedicate a questa tipologia. Tuttavia, la crescita del settore non è esente da problematiche che pongono interrogativi sui meccanismi di vendita e distribuzione. Il panel tenutosi durante il G7 ha visto la partecipazione di figure di spicco come Roberto Giadone di Natura Iblea, Salvatore Consoli di SifaBio e Vittorio Gona di OP Albabio, improntando una discussione articolata sulla situazione attuale del mercato biologico.
Un tema centrale è stato il monopolio esercitato dalla grande distribuzione organizzata, la quale tende a favorire intermediari piuttosto che produttori, alterando le dinamiche di mercato. Questa condizione riesce a influenzare anche la visibilità e la presentazione dei prodotti sugli scaffali, dando maggiore vantaggio a quelli provenienti dall’agricoltura convenzionale. Gli imprenditori presenti hanno sottolineato l’esigenza di diversificare la collocazione dei prodotti BIO nei punti vendita, suggerendo una posizione vicina a quella degli ortaggi convenzionali, ma in aree specifiche dedicate al biologico.
Il risultato di questa commistione di referenze è che molti consumatori, attratti dai prezzi più competitivi dei prodotti convenzionali, tendono a preferirli, penalizzando così le vendite di prodotti biologici. Un’altra osservazione emersa durante il panel riguarda l’approvvigionamento da parte dei supermercati, che avviene spesso tramite piattaforme di confezionamento del prodotto sfuso, piuttosto che attraverso il contatto diretto con i produttori. Questa prassi non solo aumenta i costi, ma introduce un ritardo che impatta sulla freschezza dei prodotti ricevuti.
Collaborazione tra istituzioni per promuovere la filiera agricola
Un’importante risorsa emersa dal G7 è stata l’alleanza tra Confagricoltura Sicilia, Sicilbanca e Coop Credit, un accordo volto a sostenere le filiere agricole siciliane attraverso strumenti innovativi di accesso al credito. Questo accordo è concepito per promuovere uno sviluppo sostenibile nel settore agricolo, affrontando le criticità emerse durante il panel.
Grazie a questa iniziativa, le aziende agricole associate a Confagricoltura potranno beneficiare di soluzioni di finanziamento personalizzate, rispondendo in modo efficace alle proprie necessità aziendali. L’obiettivo di questo progetto è quello di semplificare l’accesso ai fondi e stimolare la crescita delle attività agricole, rispondendo in modo mirato alle richieste di un settore sempre più competitivo e in evoluzione. L’intermediazione da parte di istituzioni finanziarie sul territorio si propone quindi come un passo essenziale per garantire la sostenibilità economica e ambientale delle imprese del settore BIO in Sicilia.
Conclusioni sulle prospettive future del biologico in Sicilia
La crescita e le opportunità del settore biologico in Sicilia si configurano come una priorità nel contesto dell’agricoltura moderna, affrontando al contempo altrettante sfide legate alla commercializzazione e alla scelta dei consumatori. Il G7 dell’agricoltura ha rappresentato non solo un’importante occasione di confronto tra attori chiave, ma anche l’opportunità di far emergere strategie concrete per il futuro del biologico sull’isola. La necessità di un’azione concertata tra produttori, istituzioni e sistemi di distribuzione sarà cruciale per il successo di questa filiera in crescita.
Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Marco Mintillo