La mostra Il genio di Milano, allestita alle Gallerie d’Italia, rappresenta un viaggio attraverso sette secoli di storia e cultura di Milano, una città riconosciuta come un centro di eccellenza artistica e ingegneristica. Questa esposizione, che si estende oltre il confine delle gallerie, invita i visitatori a esplorare i legami tra i grandi talenti che hanno abitato e lavorato in questa metropoli, da Leonardo Da Vinci a Lucio Fontana, sottolineando l’accoglienza della città nei confronti dei ‘foresti’ che hanno arricchito il suo patrimonio culturale.
Il Duomo: simbolo di accoglienza e creatività
Il Duomo di Milano, con la sua storia che prende avvio nel 1386, funge da filo conduttore per la mostra. Riconosciuto come la “cattedrale degli stranieri”, il Duomo è stato realizzato grazie all’apporto di maestranze provenienti da Francia e Germania, che hanno trasferito le loro competenze ai milanesi. L’intero complesso architettonico è un esempio tangibile di come Milano abbia sempre saputo valorizzare le diverse influenze e culture. Fin dall’inizio, la città ha dato il benvenuto a talenti e artigiani da tutto il mondo, promuovendo così un ambiente fertile per la creatività e l’innovazione.
La mostra si pone come un tributo non solo ai grandi artisti, ma anche a tutte le persone che hanno partecipato allo sviluppo di Milano come capitale culturale. Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ha messo in evidenza come Milano abbia sempre saputo accogliere e apprezzare il contributo degli stranieri nel suo percorso di crescita sociale ed economica. In questo contesto, l’esposizione assume un significato più profondo, rimarcando l’importanza del dialogo interculturale e dell’inclusione sociale.
I ‘foresti’ che hanno lasciato il segno
Un segmento significativo della mostra è dedicato a Leonardo Da Vinci, figura emblematicamente legata a Milano. La sua lettera di presentazione a Ludovico il Moro è un documento che oggi verrebbe definito curriculum. In mostra, i visitatori possono ammirare questo scritto insieme a una selezione di disegni provenienti dal Codice Atlantico, tra cui una mappa dettagliata della città che offre una veduta a volo d’uccello delle sue mura medievali e dei principali monumenti, come il castello Sforzesco e il Duomo.
In questo ricco contesto, Jan Brueghel viene presentato attraverso opere che testimoniano il legame profondo tra il cardinale Federico Borromeo, punto di riferimento per la cultura milanese, e la pittura fiamminga. La sua collezione d’arte ha avuto un impatto duraturo nella storia della città, influenzando generazioni di artisti italiani, tra cui Giulio Cesare e Carlo Antonio Procaccini, i quali hanno portato elementi della tradizione fiamminga nel loro lavoro.
Il percorso espositivo si articola in dieci sezioni cronologiche, ognuna delle quali evidenzia contributi artistici fondamentali attraverso i secoli. Non mancano le opere di Tiepolo, famoso per i suoi affreschi, e i progetti dell’architetto Giuseppe Piermarini, che ha plasmato il volto di Milano con il Teatro alla Scala e altre importanti costruzioni.
L’espansione della cultura artistica nel Novecento
Con l’avanzare del Novecento, Milano ha visto emergere nuovi movimenti artistici e personalità di spicco. Fra questi, si possono citare Francesco Hayez e i suoi capolavori, che hanno contribuito a posizionare la città sul palcoscenico internazionale. La prima Triennale di Brera, tenutasi nel 1891, ha segnato il debutto del Divisionismo, un movimento che ha avuto un forte impatto sull’arte contemporanea, coinvolgendo artisti come Giovanni Segantini, il quale, nato in Trentino, ha saputo unire estetica naturalistica e ricerca stilistica.
All’inizio del ventesimo secolo, il panorama milanese si arricchisce ulteriormente con figure come Umberto Boccioni, Mario Sironi e Achille Funi, i quali hanno contribuito a ridefinire il linguaggio visivo dell’epoca. Milano ha altresì visto l’affermarsi di artisti come Adolfo Wildt, scultore che ha insegnato a Brera, formando allievi come Lucio Fontana, il quale avrebbe successivamente lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico mondiale.
Un percorso speciale tra i musei milanesi
La mostra Il genio di Milano, in programma alle Gallerie d’Italia dal 23 novembre al 16 marzo, si sviluppa anche attraverso diverse sedi museali di Milano. In collaborazione con il Comune, sono stati creati venti punti di interesse dislocati in luoghi iconici come il Castello Sforzesco e il Palazzo Reale. Questo percorso speciale offre un’occasione per esplorare la città attraverso un racconto che mette in luce l’importanza della cultura e dell’arte nel tessuto sociale milanese.
L’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, ha definito questa iniziativa un “racconto speciale di Milano”, in grado di coinvolgere i cittadini e i turisti in un’esperienza immersiva nel passato e nel presente artistico della città. L’ingresso alla mostra è gratuito per i residenti, una scelta volta a incentivare la partecipazione della comunità locale.
La proposta culturale che emerge da questa esposizione è ampia e variegata, mirando a celebrare e ricondurre alla memoria collettiva i talenti di casa e quelli d’oltremare che, nel corso della storia, hanno contribuito a scrivere la storia di Milano. La mostra si configura quindi non solo come un evento artistico, ma come una vera e propria celebrazione delle radici culturali e delle interconnessioni che definiscono il carattere e la storia di questa importante città italiana.
Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Laura Rossi