Il giglio a lucca rinuncia alla stella michelin per una cucina più autentica e democratica

Il ristorante Il Giglio di Lucca rinuncia alla stella Michelin per riscoprire la convivialità e l’accessibilità, puntando su un’esperienza gastronomica innovativa e informale, lontana dalle convenzioni dell’alta cucina.
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Il giglio a lucca rinuncia alla stella michelin per una cucina più autentica e democratica - Gaeta.it

Nella storica città di Lucca, il noto ristorante Il Giglio ha deciso di abbandonare la sua stella Michelin, un gesto che segna una nuova direzione per il locale, noto per il suo approccio trasformista e innovativo nella gastronomia. Questa scelta non è motivata da polemiche nei confronti della celebre guida, ma rappresenta piuttosto una riflessione profonda dei tre giovani chef che lo dirigono. Per loro, il momento è arrivato di riscoprirsi e reinventarsi, con l’obiettivo di riportare il ristorante all’essenza della convivialità e dell’accessibilità.

La filosofia di un ristorante in continua evoluzione

Il Giglio non è mai stato un ristorante convenzionale: fin dalla sua apertura, ha abbracciato la filosofia dell’evoluzione e del cambiamento. Questo locale ha saputo adattarsi alle mutate circostanze del panorama gastronomico, mantenendo vivo il suo spirito di creatività. Negli ultimi dodici anni, ha dimostrato una capacità straordinaria di trasformarsi, cambiando “maschera” ogni volta che un nuovo sipario si apriva. Qui, l’haute cuisine non è vista come un prodotto esclusivo, bensì come un’esperienza democratica, dove la convivialità e il piacere di stare a tavola occupano un posto centrale.

L’intento dei tre chef, Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi, è ora quello di distaccarsi dai vincoli imposti da classifiche e valutazioni esterne, abbracciando un approccio più libero e innovativo. La loro idea di cucina è quella di creare un contesto in cui i piatti si ispirano alla freschezza degli ingredienti disponibili, dando vita a un’esperienza autentica che celebra la stagione e il territorio.

Misurarsi con la libertà creativa

A maggio, la decisione di comunicare alla guida Michelin la volontà di rinunciare alla stella è stata una tappa cruciale nel percorso di questo team di chef, desiderosi di ritrovare la loro vera essenza. Rullo, Stefanini e Terigi vogliono riscrivere le regole della cucina fine dining, restituendo al ristorante un fascino più informale e alla portata di tutti. “Desideriamo essere liberi di improvvisare i menu,” affermano, e questa libertà diventa un fattore chiave per esprimere la loro creatività senza compromessi.

Ciò significa, secondo Rullo, poter cucinare secondo le proprie inclinazioni e senza la pressione di dover soddisfare standard imposti. La decisione di sganciarsi da una certa rigidità permette loro di concentrarsi maggiormente sull’ospite, per garantire un’esperienza culinaria che, pur mantenendo elevati standard qualitativi, resta accessibile e accogliente. La visione dei tre chef è chiara: vogliono creare un ristorante in cui ognuno di loro vorrebbe mangiare ogni giorno, dove le cene di famiglia e le celebrazioni speciali possano convivere in armonia.

Un approccio nuovo che privilegia l’accoglienza e l’esperienza

Il Giglio, con questa nuova filosofia, pone l’accento sulla libertà e sull’accoglienza. Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi vogliono che il ristorante diventi un riflesso autentico delle loro identità e dei loro valori. “Il nostro obiettivo è creare un luogo in cui ogni cliente possa sentirsi a proprio agio, dove la pressione di essere parte di un’esperienza elitista venga meno,” afferma Rullo. Con questo spirito, Il Giglio si propone di abbandonare le convenzioni legate al concetto di alta cucina, restituendo al gesto di condividere un pasto la sua immediata semplicità.

Questo nuovo paradigma non è solo una strategia di marketing, ma un invito a esplorare insieme un modo di intendere la ristorazione come un’esperienza collettiva. La loro proposta non si limita a servire piatti ben preparati, ma si concentra sull’importanza di una convivialità che arricchisce l’esperienza gastronomica. Il Giglio rappresenta un ristorante in cui ognuno possa trovare il proprio posto, sentendosi sempre accolto e a casa, contribuendo a un affascinante racconto culinario che va oltre il cibo stesso.

Ultimo aggiornamento il 12 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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