Il recente incontro del Consiglio dei ministri, presieduto dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha portato a decisioni significative in merito alla governance locale in Calabria. Nonostante le sfide poste dalla criminalità organizzata, il governo ha optato per misure di proroga dello scioglimento di organi comunali e per l’affidamento della gestione sanitaria a una commissione straordinaria. I dettagli delle delibere hanno sollevato non poche reazioni politiche e sociali, con l’obiettivo di avviare un processo di risanamento e recupero di funzionalità istituzionale.
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Rende
In un comunicato ufficiale, il Consiglio dei ministri ha sancito la proroga per sei mesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Rende. Questa decisione si innesta in un contesto di risanamento dell’azione amministrativa, che ha visto il coinvolgimento diretto della criminalità organizzata come elemento perturbatore. Il decreto che regola tale scioglimento è l’articolo 143 del Testo unico degli enti locali, il quale prevede misure straordinarie in situazioni di infiltrazione mafiosa. La proroga evidenzia l’impegno del governo nel garantire la legalità e la trasparenza all’interno delle istituzioni locali, particolarmente in aree maggiormente vulnerabili ai condizionamenti esterni.
Rende è stata infatti al centro di numerosi interventi da parte delle autorità per arginare il fenomeno criminale che compromette il funzionamento degli enti pubblici. La necessità di proseguire con il risanamento è chiaramente manifestata nella delibera ministeriale e risponde a un impegno a lungo termine per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni. Il monitoraggio sulla situazione locale è previsto per una futura stesura di piani di rinascita amministrativa che possano riportare normalità nella governance comunale.
L’affidamento dell’ASP di Vibo Valentia a una commissione straordinaria
Il Consiglio dei ministri ha deliberato anche in merito all’amministrazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, affidandola per un periodo di 18 mesi a una commissione straordinaria. Questa scelta, che risponde alla necessità di garantire una gestione più efficace e trasparente dell’organizzazione sanitaria, è stata motivata dalla persistente erosione della fiducia istituzionale, aggravata da anni di disfunzioni e malagestione.
Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha commentato con preoccupazione questa delibera, sottolineando che l’affidamento segue una serie di segnali allarmanti riguardanti le operazioni interne dell’ASP. La gestione commissariale si rende necessaria dopo un’analisi approfondita delle problematiche strutturali e finanziarie che affliggono l’ente, ritardando in diversi casi un adeguato servizio sanitario alla popolazione. Il governo ha dunque deciso di intervenire per cercare di invertire questa tendenza, garantendo che la salute pubblica non sia ulteriormente compromessa.
In particolare, sotto la guida del commissario straordinario, il generale Antonio Battistini, sono stati avviati dei percorsi di ristrutturazione interna, mirati a migliorare i servizi e a garantire una rapida risposta alle esigenze della popolazione. Alcuni dei temi affrontati includono l’approvazione del bilancio, la stabilizzazione del personale e una riorganizzazione che si prefigge di accorciare le liste di attesa per prestazioni mediche essenziali.
Collaborazione tra istituzioni
Occhiuto ha evidenziato la disponibilità della Regione Calabria a collaborare con lo Stato nella gestione dell’ASP di Vibo Valentia. Secondo il presidente, una sinergia tra le diverse istituzioni è fondamentale per riportare l’ente a uno stato di normalità. Il messaggio è chiaro: solo con un impegno congiunto e strategico si possono affrontare le sfide legate all’amministrazione pubblica e alle infiltrazioni mafiose.
Questo spirito collaborativo è indispensabile anche per affrontare il tema della responsabilità penale legato a persone coinvolte in scandali pregressi. L’ASP di Vibo Valentia ha già assunto un ruolo attivo nel procedimento penale chiamato ‘Maestrale Carthago‘, costituendosi parte civile contro gli attori coinvolti. Ciò dimostra un tentativo di rifondazione del rapporto di fiducia tra cittadini e enti sanitari, puntando sul ripristino della legalità e dell’efficienza.
La situazione attuale richiede un monitoraggio costante e valutazioni per far sì che gli sforzi intrapresi possano finalmente reiterare un cambiamento profondo e duraturo, capace di restituire ai cittadini calabresi un sistema di servizi sanitari e amministrativi realmente funzionante.
Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Elisabetta Cina