Il Vinitaly di Verona ha fatto da cornice a un’importante celebrazione: i 40 anni della Denominazione di Origine Controllata “Lacrima di Morro d’Alba“. Questo evento ha messo in evidenza non solo il valore storico del vino, ma ha anche sollevato questioni su future opportunità di mercato e innovazioni nella produzione. Il Comune di Morro d’Alba, situato nella provincia di Ancona, ha sottolineato la necessità di un cambiamento nel disciplinare, con l’introduzione della Riserva, per esplorare nuove prospettive di un vino che vanta una tradizione secolare.
La storia e il valore del Lacrima di Morro d’Alba
Il Lacrima di Morro d’Alba ha radici profonde, che affondano fino ai primi insediamenti romani nella regione. Per molto tempo, il vino è stato considerato un prodotto giovane, ma recentemente si è iniziato a riconoscere il suo potenziale per lunghe maturazioni, un aspetto che il Comune di Morro d’Alba ha voluto rimarcare. Durante la degustazione al Vinitaly, sono state presentate bottiglie delle annate dal 2016 al 2020, dimostrando la capacità del Lacrima di affinarsi nel tempo, migliorando le sue caratteristiche sensoriali.
Attualmente, la superficie vitata dedicata alla denominazione è di 256 ettari, con 53 viticoltori e 28 produttori. La produzione annuale si aggira intorno ai 9mila ettolitri di vino certificato, come segnalato da Valoritalia nel 2024. Questi numeri mettono in evidenza il potenziale di questo vino di nicchia, che è stato spesso trascurato a favore di rossi più noti. L’IMT, Istituto Marchigiano di Tutela Vini, ha sollevato l’idea di una nuova opportunità di mercato, riconoscendo la vocazione del Lacrima all’invecchiamento.
Iniziative promozionali e marketing territoriale
Per promuovere la Denominazione di Origine Controllata, il Comune di Morro d’Alba ha lanciato il claim “Terre del Lacrima“. Questa iniziativa mira a sensibilizzare il pubblico sulla zona di produzione e sulla cultura che la circonda. La parola “Lacrima” deriva dal chicco che si rompe al momento della maturazione, rilasciando una goccia di succo rosso. Questo legame tra il prodotto e il territorio è fondamentale per rafforzare l’identità del vino e attrarre visitatori e intenditori.
L’amministrazione ha sottolineato l’importanza di associare degustazioni a esperienze visive e culturali, come i paesaggi ritratti da Mario Giacomelli e i tramonti che hanno ispirato il poeta Giacomo Leopardi. Queste esperienze non solo valorizzano il vino, ma creano anche un contesto unico per i visitatori. La combinazione di vino e promozione turistica rappresenta una strategia chiave per il futuro di questa area vitivinicola.
Prospettive future per il Lacrima di Morro d’Alba
Con l’evoluzione della domanda di vini di qualità , il Lacrima di Morro d’Alba si trova a un crocevia cruciale. La proposta di introdurre una Riserva nel disciplinare potrebbe non solo modernizzare l’immagine del vino, ma anche aprire a nuovi segmenti di mercato. La valorizzazione delle annate più mature potrebbe attrarre non solo i consumatori tradizionali, ma anche un pubblico nuovo e curioso di esplorare vini poco conosciuti.
Il Comune di Morro d’Alba, con il suo impegno nella promozione della cultura enologica e turistica, si appresta a trasformare un vino dalle origini antiche in una realtà che guarda al futuro. Con progetti di marketing e una crescente attenzione alle degustazioni e alle esperienze sensoriali, il Lacrima di Morro d’Alba si prepara a raccontare la propria storia a una nuova generazione di appassionati.