Il Leone d'oro negato: Marco Bellocchio racconta la sua storia alla Mostra del Cinema di Venezia

Il Leone d’oro negato: Marco Bellocchio racconta la sua storia alla Mostra del Cinema di Venezia

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Il Leone d'oro negato: Marco Bellocchio racconta la sua storia alla Mostra del Cinema di Venezia - Gaeta.it

Marco Bellocchio, regista di fama internazionale, è stato a Venezia per presentare il suo cortometraggio non in concorso “Se posso permettermi – Capitolo II”. Durante l’evento, ha condiviso un aneddoto significativo che risale al 1965, con un’accusa chiara verso le dinamiche politiche che hanno influenzato le scelte del festival. Bellocchio ha raccontato come il suo film “I pugni in tasca” fu rifiutato dall’allora direttore Luigi Chiarini per ragioni politiche, mettendo in luce l’intervento della politica nel mondo del cinema e della cultura.

l’aneddoto del 1965: rifiuto e rivalità

la politica nel festival

Nel 1965, la Mostra del Cinema di Venezia era caratterizzata da una forte influenza politica, che si rifletteva nelle decisioni artistiche. Marco Bellocchio ha spiegato come il festival fosse guidato da linee politiche molto precise. “La prima volta Chiarini rifiutò ‘I pugni in tasca’ perché ai tempi i direttori decidevano politicamente,” ha affermato Bellocchio, sottolineando che il suo film non fosse considerato conforme alle aspettative dell’epoca. Al contrario, Luigi Chiarini aveva deciso di premiare Luchino Visconti, conferendogli il Leone d’oro per “Vaghe stelle dell’Orsa”.

l’importanza della narrazione

Nonostante il rifiuto iniziale, la riconoscenza nei confronti del lavoro di Bellocchio è arrivata successivamente, quando Chiarini lo invitò a partecipare con il film “La Cina è vicina”, che ricevette un premio. Questo episodio testimonia come, negli anni ’60, le decisioni artistiche fossero profondamente influenzate da considerazioni politiche e non meritocratiche. Bellocchio ha messo in evidenza come, a quel tempo, “la politica avesse una capacità dominatrice” nel definire il successo di una pellicola e di un regista.

l’attesa per la serie tv su enzo tortora

un progetto pertinente

Marco Bellocchio ha anche parlato del suo nuovo progetto, una serie televisiva dedicata alla figura di Enzo Tortora. Questo progetto, che attira l’attenzione del pubblico per la sua importanza storica e culturale, è atteso da tempo. Il regista ha confermato che le riprese inizieranno tra due o tre settimane. Questo annuncio ha suscitato interesse tra gli appassionati di cinema e televisione, data la rilevanza della storia di Tortora, spesso trascurata nei racconti più ampi del panorama mediatico italiano.

la complessità della produzione

Bellocchio ha descritto la difficoltà di realizzare una serie su un tema così delicato e complesso. “È una situazione molto complessa,” ha spiegato, rendendo evidente che il progetto è decisamente più impegnativo rispetto al cortometraggio appena realizzato. “Questa serie dovrà affrontare diverse sfide, sicuramente mille volte più complicate rispetto all’ultimo corto,” ha aggiunto. Pur non rivelando dettagli sul cast, Bellocchio ha reso chiaro che il lavoro dovrà privilegiare una narrazione accurata e rispettosa della figura di Tortora, il quale, nel corso della sua carriera, è stato ingiustamente accusato di camorra.

La serie si preannuncia come un’opera importante, capace di mettere in luce ingiustizie storiche e di restituire dignità a una figura che ha segnato il panorama televisivo italiano. La combinazione di narrazione storica e cinematografica offre opportunità straordinarie per riflessioni più ampie su temi come giustizia e verità.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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