Il Libano celebra la traslazione del cardinale Gregorio Pietro XV Agagianian il 12 settembre

Il Libano celebra la traslazione del cardinale Gregorio Pietro XV Agagianian il 12 settembre

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Il Libano celebra la traslazione del cardinale Gregorio Pietro XV Agagianian il 12 settembre - Fonte: Vaticannews | Gaeta.it

Giovedì 12 settembre, il Libano vivrà un momento di grande importanza spirituale e culturale con la traslazione dei resti mortali del Servo di Dio, il cardinale Gregorio Pietro XV Agagianian. Questo evento, intriso di significato per la comunità armena cattolica e per l’intero popolo libanese, rappresenta anche una straordinaria opportunità per promuovere l’unità e il dialogo interreligioso nel paese.

La figura di Gregorio Pietro XV Agagianian

Vita e carriera del cardinale

Krikor Bedros XV Agagianian, conosciuto come Gregorio Pietro XV, è stato un cardinale della Chiesa cattolica e il quindicesimo Patriarca di Cilicia degli armeni cattolici. Nacque il 4 settembre 1895 a Tabriz, in Persia, e il suo percorso di vita si è sempre contraddistinto per un forte impegno nella fede e nella comunità. Dopo essere stato ordinato sacerdote il 23 dicembre 1917, Agagianian ha proseguito il suo cammino ecclesiastico, venendo nominato vescovo il 11 luglio 1935 da Papa Pio XI. La sua ascensione al ruolo di Patriarca di Cilicia degli armeni cattolici avvenne il 30 novembre 1937 e successivamente, il 18 febbraio 1956, Papa Pio XII lo elevò al rango di cardinale.

La sua carriera è segnata dall’importante ruolo di prefetto della Sacra Congregazione De Propaganda Fide dal 1960 al 1970, dove ha dedicato anima e corpo alla diffusione della fede e alla promozione della cultura cattolica nel mondo. Morì il 16 maggio 1971 a Roma, ma la sua eredità spirituale continua a essere un riferimento per molti.

Un’eredità di carità e dedizione

Il cardinale Agagianian è ricordato come un poliglotta e un giurista, apprezzato per la sua capacità di comunicare e per il suo profondo impegno sociale. È stato un instancabile sostenitore della costruzione di chiese, scuole e orfanotrofi, mirando sempre a migliorare le condizioni di vita delle comunità svantaggiate. La sua figura incarna il concetto di carità cristiana, guidando fedeli e comunità verso un maggiore bene comune.

Evento storico della traslazione nel Libano

Dettagli del trasferimento

La cerimonia che segnerà il ritorno dei resti mortali del cardinale Agagianian avrà inizio dalla Chiesa armena di San Nicola da Tolentino a Roma, per poi seguire un itinerario che porterà il corpo all’aeroporto Internazionale di Roma Fiumicino. Da qui, un volo porterà i resti all’aeroporto Internazionale di Beirut Rafic Hariri, dove si svolgerà una solenne cerimonia di accoglienza. A tenere le redini dell’evento sarà Sua Beatitudine Raphael Bedros XXI Minassian, attuale Patriarca di Cilicia degli armeni cattolici e principale promotore della causa di beatificazione del cardinale.

La sua presenza durante il volo fino alla destinazione finale dimostra l’importanza che riveste questo momento tanto per la Chiesa quanto per la comunità armena in Libano. Il Patriarca guiderà ogni fase del trasferimento, garantendo che il processo venga eseguito con il massimo rispetto e solennità.

Celebrazione dell’unità nazionale

L’evento non sarà solo religioso, ma assume anche un significato politico e sociale. Tra i partecipanti ci sarà il primo ministro libanese Najīb ʿAzmī Mīqātī e diverse personalità religiose, politiche e sociali. Questo incontro rappresenta un’opportunità per riunire i libanesi, al di là delle loro confessioni religiose, promuovendo un messaggio di unità e collaborazione in un periodo storico in cui il dialogo interreligioso è più necessario che mai.

Una volta arrivati a Beirut, i resti del cardinale Agagianian saranno accompagnati in processione fino alla cattedrale armeno cattolica dei Santi Elia e Gregorio Illuminatore. Qui, saranno custoditi in un sepolcro recentemente costruito, dove la sua memoria potrà continuare a ispirare generazioni future.

Significato spirituale e sociale per il Libano

Un ritorno alle radici

Il rientro del cardinale Agagianian nella sua patria spirituale rappresenta un gesto di profondo rispetto e un invito rivolto alla comunità libanese per vivere secondo i valori di carità e servizio che lui ha incarnato. La sua vita e le sue opere continuano a rappresentare un punto di riferimento per tutti i fedeli, sottolineando l’importanza di una presenza attiva e positiva all’interno della società.

La figura di Agagianian come esempio di fede

In un periodo di sfide morali e dottrinali, il cardinale Agagianian emerge come un simbolo di dedizione. La sua spiritualità e il suo impegno per la comunità hanno lasciato un segno indelebile, facendo di lui una figura capace di unire diverse confessioni e di ispirare un genuino desiderio di pace. La sua integrità e il suo amore per il prossimo rappresentano un invito a tutti a riflettere sui propri valori e sul modo in cui ciascuno può contribuire al bene comune.

L’importanza di questo evento ecclesiastico e sociale rispecchia il desiderio di un mondo migliore, dove il dialogo e il rispetto reciproco siano protagonisti. La traslazione dei resti mortali del cardinale Agagianian è quindi più di una semplice commemorazione: è una celebrazione della vita al servizio degli altri, una testimonianza di fede e una fervente speranza per il futuro.

Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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