La Fondazione Quartieri Spagnoli di Napoli ha ospitato la presentazione del “Libro bianco sullo spettacolo digitale dal vivo in Italia“, pubblicato da LUISS University Press e curato da Simone Arcagni e Lucio Argano, in collaborazione con ADV. L’evento ha riunito figure chiave del teatro e della cultura per discutere il ruolo crescente del digitale nel mondo dello spettacolo dal vivo, riflettendo sulle trasformazioni artistiche, normative e territoriali.
un’iniziativa condivisa tra fondazioni e teatri napoletani e piemontesi
L’incontro si è svolto grazie all’impegno della Fondazione Quartieri Spagnoli, in partenariato con Feltrinelli Librerie, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, il Teatro Nuovo di Napoli e Piemonte dal Vivo. Renato Quaglia, direttore della Fondazione Quartieri Spagnoli, ha guidato il dibattito accogliendo esperti come Lucio Argano, curatore del volume, Matteo Negrin, direttore di Fondazione Piemonte dal Vivo, Laura Angiulli, direttrice artistica del teatro Galleria Toledo, e Domenico Basso, direttore operativo del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale.
L’appuntamento ha rappresentato un momento importante di confronto sulla crescente influenza degli strumenti digitali nel mondo culturale, ponendo un’attenzione particolare al rapporto tra le innovazioni tecnologiche e le politiche culturali, osservate dal punto di vista locale fino a quello nazionale. Questa collaborazione mette in luce come diversi soggetti del territorio lavorino insieme per affrontare e comprendere le nuove frontiere del teatro e delle arti performative.
il libro bianco come strumento per capire lo spettacolo digitale dal vivo
Il volume nasce da un progetto promosso da Piemonte dal Vivo chiamato “On Live“, concepito come occasione di riflessione sulle possibilità e le sfide dello spettacolo digitale nel teatro contemporaneo. Simone Arcagni e Lucio Argano hanno affidato a questo libro il compito di indagare non solo lo streaming o la semplice riproduzione digitale ma il modo in cui il digitale entra effettivamente nella composizione artistica.
Lucio Argano ha spiegato che il testo approfondisce come le forme digitali si integrino con diversi ambiti artistici, dalla musica alla danza, includendo gli elementi che li circondano, come la documentazione, la formazione universitaria e la presenza in festival. L’opera esamina inoltre gli strumenti normativi attuali che supportano queste innovazioni, per capire quali leggi e regolamenti accompagnano o limitano questo sviluppo.
Questa riflessione si rivela necessaria in un’epoca in cui le tecnologie digitali diventano parte integrante delle performance dal vivo, trasformando non solo il modo di creare e fruire le opere, ma anche il sistema di produzione e distribuzione artistica in Italia. Il libro si propone come un documento capace di offrire una visione organica di questo cambiamento.
trasformazioni e sfide del digitale tra produzioni, formazione e politiche culturali
Dal testo emerge una fotografia complessa ma ordinata della situazione attuale. Si delinea infatti un doppio aspetto: da una parte, lo stato delle cose, cioè come il digitale si presenta oggi nelle produzioni artistiche; dall’altra, i cambiamenti che questa presenza comporta sul piano normativo, educativo e organizzativo.
Nel campo normativo il libro evidenzia l’assenza di un quadro univoco chiaro, che lasci spazio a incertezze o a lacune legate alla definizione e riconoscimento giuridico dello spettacolo digitale dal vivo. A livello formativo, si segnala come le università e gli istituti di spettacolo abbiano iniziato a includere corsi e seminari dedicati al rapporto tra teatro e nuove tecnologie, anche se spesso si tratta di esperienze isolate.
L’influsso sulle produzioni coinvolge discipline diverse, dove si intrecciano musica, danza, teatro tradizionale e performance digitali. Questi aspetti si riflettono anche nei festival, che diventano piattaforme di sperimentazione ma si confrontano con una domanda di pubblico nuova e spesso incerta. Le relazioni tra creativi, produttori e istituzioni appaiono in trasformazione, con la necessità di appoggiare lo sviluppo digitale attraverso sostegni concreti e cultura condivisa.
Il quadro che emerge invita quindi a una visione completa, che riconosca le potenzialità del digitale e al contempo affronti le difficoltà pratiche per rendere questo settore più coerente e sostenibile.
il ruolo di napoli e piemonte nella promozione dello spettacolo digitale dal vivo
L’organizzazione dell’evento a Napoli segnala il contributo rilevante che alcune realtà territoriali offrono allo sviluppo dello spettacolo digitale dal vivo. Napoli, con la Fondazione Quartieri Spagnoli e il Teatro Nazionale, rappresenta un polo culturale attento a queste trasformazioni, collaborando con Piemonte dal Vivo, che coordina progetti di ricerca e promozione in ambito digitale.
Il confronto tra queste realtà mostra come la sfida digitale non sia appannaggio di un solo luogo ma coinvolga diverse regioni italiane, mettendo in campo capacità di collaborazione e scambio di competenze. L’incontro ha sottolineato quanto lo spettacolo digitale possa arricchire le offerte culturali locali e aprire nuove vie di partecipazione per il pubblico, ma senza trascurare la necessità di una politica culturale che affianchi queste novità con strumenti adeguati.
Questa sinergia territoriale crea un modello utile per altre aree del paese, che dovranno ridefinire il proprio rapporto con il digitale nel campo delle arti performative. Napoli e Piemonte mostrano come rigore e apertura alla sperimentazione possano andare di pari passo.
Il “Libro bianco sullo spettacolo digitale dal vivo in Italia” porta così sul tavolo temi che il panorama artistico e culturale italiano deve affrontare, evidenziando lo stretto legame tra evoluzione tecnologica e pratiche teatrali, oltre che la necessità di fondare le innovazioni su basi solide di conoscenza e confronto.