Il settore del vino in Italia mostra segni evidenti di polarizzazione, con un focus particolare sulle famiglie over 55 che stanno plasmando il mercato. Secondo un recente studio presentato alla fiera SIMEI di Milano, curato dall’Osservatorio Unione Italiana Vini e da NIQ Italia, è emerso che questo gruppo demografico rappresenta una quota significativa della spesa totale in vino nel paese. Queste informazioni offrono uno sguardo approfondito sulle abitudini di consumo e sulle dinamiche che caratterizzano il comparto vinicolo.
Il profilo del consumatore di vino in Italia
L’analisi rivela che oltre il 55% delle famiglie italiane, una cifra pari a 11,3 milioni di nuclei, non ha più figli a carico e possiede un reddito sopra la media nazionale. Questo segmento di consumatori contribuisce a ben il 59% della spesa totale in vino nella grande distribuzione. Nel dettaglio, le famiglie over 55 hanno una spesa annua per il vino che raggiunge i 1,83 miliardi di euro, ben più alta rispetto alle famiglie con figli. Queste ultime, infatti, rappresentano solo il 24% della spesa complessiva, mentre i nuclei senza figli e con meno di 55 anni si fermano sotto il 18%.
Questo fenomeno è significativo poiché dimostra come il consumo di vino sia fortemente influenzato dalla situazione economica e demografica dei consumatori. Eleonora Formisano di NIQ Italia ha commentato che la “prima tribù, composta principalmente da over 55, continua a crescere, mentre gli altri segmenti, in particolare quelli a basso reddito, sembrano lottare per mantenere posizioni.”
Tendenze nella spesa e frequenza d’acquisto
Un altro aspetto rilevante è la spesa media annuale per consumi enologici. Nonostante l’aumento della frequenza d’acquisto , gli italiani hanno ridotto i volumi di vino consumati . Questo andamento è particolarmente evidente tra le famiglie con figli, che spendono in media cinque volte di meno rispetto alle coppie over 55. I dati indicano come la maggiore frequenza d’acquisto non sia correlata a un incremento della spesa totale, suggerendo una strategia di consumo più attenta, con i consumatori che cercano di razionalizzare i costi senza rinunciare ai piaceri del vino.
Le famiglie con figli sono più avverse allo spreco, mentre quelle più mature, prive di figli a carico, sembrano avere una maggiore disponibilità e libertà nel dedicarsi a spese che riguardano il vino, segnando una chiara distinzione nel comportamento d’acquisto. Tali differenze indicano che le scelte di consumo sono sempre più legate sia alla disponibilità economica che alla compagine familiare.
Il panorama delle bevande alcoliche: spumanti verso il successo
L’analisi di NIQ Italia ha posto in evidenza un cambio di abitudini anche nel tipo di bevande alcoliche preferite. Attualmente, una percentuale del 63,4% dei consumatori opta per spumanti, superando così il 61% di chi consuma vino fermo. Questo sorpasso rappresenta una vera novità nel contesto italiano, dove storicamente il vino fermo ha dominato il mercato. La crescente popolarità degli spumanti sembra riflettere una preferenza per alternative più frizzanti e festive, suggerendo un’evoluzione nelle occasioni di consumo.
La situazione è un chiaro indicatore di come le abitudini sociali cambiano, con l’aperitivo che si sta affermando come un momento privilegiato per il consumo di alcolici, superando i tradizionali pasti. Questo fenomeno interessa anche i consumatori più maturi, con una forte attenzione ai momenti di convivialità e socializzazione. Infatti, tra gli over 55, l’aperitivo guadagna sempre più spazio nelle abitudini di consumo, avvicinandosi al 31% di preferenza, tanto quanto i pasti.
Un’analisi di queste tendenze offre spunti significativi per comprendere come il consumo di vino e alcolici stia evolvendo in Italia, sottolineando l’importanza di adattarsi a un mercato dinamico e in continua trasformazione.
Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2024 da Marco Mintillo