Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi visita il Parco archeologico di Aeclanum dopo il G7

Il G7 a Mirabella Eclano ha riacceso l’interesse per il patrimonio culturale locale, con il ministro Piantedosi che visita il Parco archeologico di Aeclanum e discute futuri scavi e valorizzazione.
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Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi visita il Parco archeologico di Aeclanum dopo il G7 - Gaeta.it

La recente conclusione del G7 a Mirabella Eclano, in provincia di Avellino, ha portato un’attenzione rinnovata sul patrimonio culturale del territorio. Subito dopo la chiusura del vertice internazionale, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha effettuato una visita al Parco archeologico di Aeclanum, un sito che ricopre un’importanza significativa nella storia antica d’Italia. Durante il suo sopralluogo, Piantedosi ha avuto l’opportunità di approfondire le prospettive riguardo ai futuri progetti di scavi, ascoltando le relazioni di esperti del settore.

La visita al Parco archeologico di Aeclanum

In occasione della sua visita, Matteo Piantedosi è stato accolto dal direttore del Parco, Mario Cesarano, che ha illustrato i dettagli dell’imminente campagna di scavi programmata. Associato al ministro c’erano figure di spicco come il sindaco di Mirabella Eclano, Giancarlo Ruggiero, il prefetto di Avellino, Rossana Riflesso, e il Questore, Pasquale Picone. Questa visita non solo evidenzia l’interesse delle autorità locali per la preservazione e promozione del patrimonio culturale, ma sottolinea anche il valore strategico dell’archeologia nella comunicazione e nel dialogo internazionale, soprattutto in seguito a eventi di così grande rilevanza.

Il Parco archeologico di Aeclanum, situato nella valle dell’Ofanto, ha una storia che affonda le radici alla fine del III secolo a.C. Attraverso le scoperte archeologiche, è possibile comprendere meglio l’evoluzione sociale e culturale di questa antica colonia romana. Durante gli scavi programmati, i tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Grottaminarda utilizzeranno i geo radar per condurre ricerche approfondite, il che potrebbe rivelare nuovi aspetti del passato della città.

La storia di Aeclanum e la sua evoluzione

Aeclanum fu fondata dalla tribù sannita degli Irpini, ma subì incendi e distruzioni nel corso della storia. Il momento cruciale si ebbe nel 89 a.C., quando la città venne devastata dal dittatore Silla durante la guerra sociale contro Mario. Questo evento segna un punto di svolta in cui Aeclanum iniziò a risorgere come una colonia romana, con l’istituzione del municipium e un nuovo assetto sociale e politico che prevedeva il diritto di voto per i cittadini.

La città prosperò fino al periodo imperiale, testimoniato dalle numerose scoperte archeologiche effettuate sin dalla prima metà del Novecento, che hanno portato alla luce resti di edifici pubblici, abitazioni e infrastrutture. Le indagini archeologiche, con particolare enfasi per quanto riguarda la planimetria urbana, hanno rivelato tratti caratteristici della vita quotidiana e dell’organizzazione sociale nell’antichità.

Il sito è non solo di interesse per gli storici, ma anche per i turisti, che affluiscono numerosi per apprezzare la bellezza delle rovine e il fascino di un passato che continua a vivere attraverso le pietre e le storie che raccontano. La combinazione di scoperte archeologiche e iniziative turistiche costituisce un’opportunità unica per valorizzare il patrimonio culturale della regione.

Le prospettive future per il Parco archeologico

Con la nuova campagna di scavi in arrivo, il Parco archeologico di Aeclanum si prepara a diventare un fulcro di attività e ricerca. Le informazioni divulgate da Mario Cesarano indicano che si prevede non solo il potenziamento degli studi storici, ma anche un accrescimento delle opportunità di lavoro e collaborazione tra enti locali e nazionali. È fondamentale che questo patrimonio venga tutelato e valorizzato, affinché possa continuare a raccontare la storia non solo di un territorio, ma di un’intera civiltà.

Inoltre, l’attenzione del governo e delle istituzioni locali verso il sito archeologico aiuta a rinforzare l’idea che la cultura e l’archeologia possano rivestire un ruolo chiave non solo nella storia, ma anche nel presente. La promozione di eventi culturali e manifestazioni, in sinergia con le scoperte archeologiche, potrà attrarre visitatori e studiosi da tutto il mondo, contribuendo in tal modo alla crescita del turismo culturale in questa parte d’Italia.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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