Il ministro Giorgetti: "Attenderemo il vertice della Nato prima di decidere sull'aumento della difesa"

Il ministro Giorgetti: “Attenderemo il vertice della Nato prima di decidere sull’aumento della difesa”

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, evidenzia l’importanza del vertice Nato per decidere sul finanziamento della difesa europea, sottolineando le diverse posizioni degli Stati membri e le sfide economiche.
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Il ministro Giorgetti: "Attenderemo il vertice della Nato prima di decidere sull'aumento della difesa" - Gaeta.it

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha recentemente sottolineato l’importanza di aspettare l’esito del vertice della Nato, previsto per fine giugno all’Aja, prima di decidere come finanziare l’incremento delle spese per la difesa nell’Unione Europea. Durante un incontro a Varsavia, a margine dell’Ecofin informale, Giorgetti ha evidenziato che la creazione di un meccanismo europeo di difesa, ispirato al Mes, è solo una delle opzioni da considerare mentre si discute il finanziamento del riarmo europeo.

La strategia di finanziamento della difesa

Secondo Giancarlo Giorgetti, prima di prendere decisioni concrete è fondamentale acquisire informazioni dai risultati del summit Nato. Sottolineando l’importanza di rafforzare le capacità difensive europee, ha affermato che tale azione deve necessariamente inserirsi all’interno dell’Alleanza Atlanica. Ha anche aggiunto che la proposta di un meccanismo europeo di difesa rappresenta solo uno dei molteplici aspetti da affrontare.

Il governo italiano punta a incrementare la spesa per la difesa senza attivare la clausola nazionale di salvaguardia, una misura introdotta nel 2023 per consentire maggiore flessibilità nella spesa pubblica destinata alla difesa, senza incorrere in procedure per deficit eccessivo. Giorgetti ha chiarito che l’obiettivo del governo è di raggiungere questi parametri senza ricorrere a questa clausola, una misura che, se attivata, porterebbe a un’ulteriore pressione finanziaria sul bilancio italiano.

Differenti posizioni all’interno dell’Unione Europea

Giorgetti ha osservato che le posizioni dei vari Stati membri sull’aumento delle spese per la difesa sono notevolmente diverse e richiederanno tempo per trovare un punto di incontro. Al termine dell’Ecofin, ha dichiarato che la necessità di coordinarsi è evidente, dato l’ampio spettro di opinioni che esistono. “Le idee sono abbastanza diversificate in proposito,” ha specificato, evidenziando come la disparità di situazioni economiche tra i membri dell’Unione renda necessario un approccio più coordinato.

Ha sottolineato che il programma Safe, che prevede prestiti fino a 150 miliardi di euro, non risolve il problema in modo esaustivo. Le diverse sensibilità economiche degli Stati membri, come il grande spazio fiscale della Germania e la condizione più ristretta di paesi come l’Italia, devono essere tenute in conto quando si discute di strategie di difesa.

Le sfide dei dazi e il mercato globale

Giorgetti ha anche affrontato il tema dei dazi commerciali, sia espliciti che impliciti, che minacciano l’economia italiana. Ha descritto il dumping praticato dalla Cina come un aspetto che danneggia seriamente l’industria italiana. Queste pratiche, ha affermato, possono avere un impatto significativo sulla competitività delle aziende italiane nel contesto globale.

In relazione alla recente visita in Cina della presidente della BCE, Christine Lagarde, Giorgetti ha esaminato il difficile equilibrio dell’Unione Europea nelle relazioni internazionali. Ha indicato come non ci sia un riavvicinamento tra Ue e Cina, ma piuttosto un necessario dialogo, considerato il clima di guerra commerciale che rischia di appiattire l’Europa. Secondo lui, è cruciale per l’Unione trovare una propria posizione in questo contesto e mantenere canali di comunicazione aperti.

L’approccio del governo italiano si fonda su una visione che cerca non solo di salvaguardare gli interessi nazionali, ma anche di contribuire a una strategia collettiva che rispetti le diversità economiche e politiche all’interno dell’Unione Europea.

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