Nel corso del processo che vede imputato Alfonso Tumbarello, ex medico di base di Campobello di Mazara, sono emersi dettagli intriganti riguardanti Matteo Messina Denaro, il boss mafioso castelvetranese. La testimonianza di Antonella Marchese, uno dei medici oncologi della clinica "La Maddalena" di Palermo, ha gettato luce su una situazione inaspettata.
Un'identità segreta svelata
I medici coinvolti - Antonella Marchese, Chiara Ancona e Antonio Testa - hanno rivelato di aver trattato il paziente con il nome di Andrea Bonafede, senza conoscere la sua vera identità. La dottoressa Marchese ha raccontato di aver seguito il "paziente" durante le terapie chemioterapiche, senza sospettare nulla di anomalo.
Normalità e sospetti
Durante le sedute di chemioterapia, Andrea Bonafede si presentava come una persona benestante, sempre elegantemente vestita e apparentemente tranquilla. I medici non avevano motivo di dubitare della sua identità, poiché si comportava in modo educato e rispettoso.
Chiara Ancona ha confermato di aver emesso prescrizioni e seguito il "paziente" a domicilio, mantenendo un rapporto strettamente professionale. Solo il dottor Antonio Testa ha rivelato di aver scoperto la vera identità di Matteo Messina Denaro il giorno del suo arresto, dopo averlo curato per alcuni mesi.
Prossimi sviluppi del processo
Nonostante le testimonianze fornite, altri due medici non si sono presentati in tribunale e dovranno comparire in una prossima udienza. Nel frattempo, la difesa si prepara ad ascoltare ulteriori testimoni e a confrontarsi con le parti civili, tra cui l'Ordine provinciale dei medici.
La vicenda di Matteo Messina Denaro continua a suscitare interesse e mistero, mentre il processo rivela dettagli inaspettati sulla sua vita segreta e sui complicati intrecci con il mondo della sanità. Un caso che appassiona e tiene col fiato sospeso, in attesa delle prossime rivelazioni.
