Il murale di AleXsandro Palombo torna a vivere a Roma dopo il vandalismo a Milano

Il murale di AleXsandro Palombo torna a vivere a Roma dopo il vandalismo a Milano

Il murale “Anti-Semitism, History Repeating” di AleXsandro Palombo, vandalizzato a Milano, è stato recuperato e ora esposto al Museo della Shoah di Roma per celebrare la memoria e la resistenza.
Il murale di AleXsandro Palomb Il murale di AleXsandro Palomb
Il murale di AleXsandro Palombo torna a vivere a Roma dopo il vandalismo a Milano - Gaeta.it

L’opera di AleXsandro Palombo, intitolata “Anti-Semitism, History Repeating”, è stata vittima di atti vandalici a Milano, ma adesso è stata recuperata e presenta un significativo messaggio di memoria e resistenza. Questo murale, dedicato a Liliana Segre e Sami Modiano, ha trovato la sua nuova casa al Museo della Shoah a Roma, dove sarà visibile fino al 2 febbraio, in un momento che segna il Giorno della Memoria e l’ottantesimo anniversario della Liberazione di Auschwitz.

La rinascita del murale iconico

Il murale originariamente situato a Milano, in viale Andrea Doria, è stato vandalizzato lo scorso novembre. L’opera è stata rimossa e successivamente acquisita dal Museo della Shoah di Roma, rappresentando così un importante gesto di recupero della memoria. Durante la cerimonia di svelamento, hanno partecipato il presidente della Fondazione Mario Venezia e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, i quali hanno sottolineato l’importanza della memoria storica e della celebrazione delle vittime della Shoah. L’opera di Palombo, grande circa 170 x 195 centimetri, diventa un ponte tra il passato e il presente, invitando tutti a riflettere sulle atrocità storiche e sull’importanza di non dimenticare.

Il murale rappresenta in modo potente la vulnerabilità umana, mostrando la senatrice Liliana Segre, vittima di insulti antisemiti, e il testimone dei campi di concentramento Sami Modiano, entrambi con giubbotti antiproiettile sovrapposti alle divise a strisce dei deportati. La scelta di Palombo di includere la stella gialla di David, simbolo di esclusione e sofferenza, evidenzia il messaggio profondo dell’opera: la necessità di proteggere e tramandare la memoria della Shoah. La rimozione e il recupero dell’opera segnano un atto di resistenza contro tutte le forme di antisemitismo e barbarie.

Il significato del collocamento al Museo della Shoah

La collocazione del murale nel cuore dell’antico ghetto ebraico di Roma, di fronte al Portico d’Ottavia, ha un valore simbolico enorme. Questo luogo è infatti testimone della deportazione di oltre mille ebrei durante il rastrellamento del 16 ottobre 1943, un episodio che segnò profondamente la comunità ebraica. Solo 16 di quelle persone sono sopravvissute, rendendo cruciale la necessità di ricordare e rendere onore a chi ha subito tale ingiustizia.

Mario Venezia ha commentato l’importanza di questo murale, definendolo una “ferita che si rimargina”. La Fondazione Museo della Shoah si pone come custode della memoria, impegnandosi a mantenere vivo il ricordo di quegli eventi tragici. La risposta alla vandalizzazione dell’opera rappresenta un atto di dignità e resistenza, dimostrando come il linguaggio dell’arte possa scrollarsi di dosso il pesante giogo dell’antisemitismo.

L’arte come strumento di memoria e resistenza

L’arte si è rivelata un fondamentale mezzo di espressione e denuncia, capace di riportare alla luce questioni scomode e di stimolare riflessioni profonde. Il murale di Palombo fa parte di questo dibattito, diventando un simbolo della lotta contro l’antisemitismo e della celebrazione della vita e della speranza per le generazioni future. Il fatto che quest’opera venga esposta in un luogo così significativo conferma l’importanza di non dimenticare e di affrontare le ingiustizie.

Dopo la mostra al Portico d’Ottavia, il murale troverà una collocazione permanente nella Casina dei Vallati, storico edificio medievale, che ospita le attività della Fondazione Museo della Shoah. Attraverso questa transizione, l’opera di AleXsandro Palombo non solo continuerà a essere visibile, ma manterrà viva la memoria collettiva e offrirà un costante richiamo a riflettere sulla storia e sulle sue atrocità.

L’inaugurazione del murale a Roma rappresenta quindi non solo un atto di recupero artistico, ma una risposta forte e chiara contro l’odio, l’intolleranza e l’oblio. La memoria serve a ricordare gli orrori del passato, affinché non si ripetano e per garantire un futuro di pace e rispetto reciproco.

Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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