Il museo nazionale dell’emigrazione italiana rende omaggio a sandro pertini e agli esuli politici con una clip dedicata fino al 9 maggio

Il museo nazionale dell’emigrazione italiana rende omaggio a sandro pertini e agli esuli politici con una clip dedicata fino al 9 maggio

Il museo nazionale dell’emigrazione italiana celebra l’80° anniversario della liberazione d’Europa con una clip su Sandro Pertini e gli esuli politici, evidenziando storie di resistenza e memoria storica.
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Il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana celebra l’80° anniversario della liberazione d’Europa con una clip su Sandro Pertini e gli esuli politici italiani, evidenziando il legame tra emigrazione, resistenza e libertà. - Gaeta.it

Il museo nazionale dell’emigrazione italiana ha allestito un’iniziativa per celebrare l’80° anniversario della liberazione d’Europa. Fino al 9 maggio 2025, all’interno del museo, viene proiettata una clip che racconta la storia di Sandro Pertini, figura simbolo della resistenza e presidente della repubblica italiana, e degli esuli politici italiani costretti a fuggire a causa del regime fascista o di altri totalitarismi. La narrazione vuole sottolineare il contributo di chi ha lottato per la libertà anche lontano dall’Italia, traendo spunto dai tre piani espositivi del MEI che documentano le diverse forme e motivazioni dell’emigrazione italiana.

La rappresentazione dell’emigrazione al museo nazionale dell’emigrazione italiana

Il MEI si sviluppa su tre piani espositivi dedicati ad illustrare le molteplici ragioni che hanno costretto uomini e donne italiani a lasciare la loro terra. L’emigrazione non è solo una questione economica ma riflette anche storie di persecuzione politica, conflitti e ricerca di libertà personale. Le esposizioni mostrano come la migrazione italiana si manifesti in diverse epoche e contesti, presentando testimonianze dirette e materiali d’archivio. In particolare, la sezione sull’emigrazione politica raccoglie racconti di chi ha dovuto abbandonare il paese per evitare la prigionia o la morte a causa delle scelte politiche opposte al regime fascista o ad altri governi autoritari all’estero.

Narrare le storie di chi è fuggito dall’oppressione

Il museo espone queste vicende per trasmettere il peso umano dietro ogni decisione di partire. Le storie includono esperienze di lavoro in ambienti diversi, difficoltà nell’integrazione in altri territori e la perseveranza nel mantenere viva la propria identità e le proprie convinzioni. In questo modo il MEI documenta e rende visibile una parte spesso trascurata o poco conosciuta dell’emigrazione italiana, ponendo attenzione a chi ha scelto o è stato costretto a fuggire non solo per lavoro ma per sfuggire all’oppressione.

La clip dedicata a pertini e il contesto storico degli esuli

La clip proposta dal MEI racconta la vita di Alessandro Giuseppe Antonio Pertini, costretto a lasciare l’Italia sotto lo pseudonimo Jean Gauvin a causa delle persecuzioni fasciste. In Francia, Pertini ha svolto mestieri umili come muratore, lavamacchine e comparsa cinematografica mentre operava come partigiano combattente della libertà. Durante la notte trasmetteva messaggi via radio con un apparecchio autoprodotto, partecipando attivamente alla resistenza contro i regimi totalitari.

Una narrazione poco conosciuta di pertini

Questo racconto evidenzia un lato meno noto della figura di Pertini, molto rispettata per il suo ruolo da presidente, ma anche per il coraggio dimostrato durante il suo esilio forzato. Il video ha la voce narrante di Massimo Wertmuller e si concentra su quel periodo di vita in cui l’impegno politico si intrecciava con la quotidianità della sopravvivenza lontano dall’Italia. La proiezione in loop al piano terra del museo vuole richiamare l’attenzione sulla determinazione di chi, anche nella condizione di esule, ha mantenuto viva la speranza e la lotta per la libertà.

Il valore simbolico della memoria della resistenza attraverso la testimonianza di sandro pertini

Paolo Masini, presidente della fondazione MEI, ha sottolineato come l’emigrazione sia parte della storia italiana e come questa iniziativa voglia ricordare non solo un presidente ma un “presidente partigiano”. L’omaggio a Pertini, infatti, serve anche a ribadire il legame tra la lotta antifascista e le comunità di esuli che non hanno mai rinnegato le proprie radici e la propria identità politica. Masini ha ricordato il collegamento con le celebrazioni ufficiali tenute a Genova, città insignita della medaglia d’oro alla resistenza, dove il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio il 25 aprile 2025.

Il coraggio di chi ha lottato da esule

La testimonianza video rappresenta un simbolo collettivo del coraggio e della determinazione che animarono quegli italiani costretti a lasciare la propria patria ma decisi a contribuire alla sua liberazione in ogni modo possibile. Nel museo, al piano superiore, la sezione sull’emigrazione politica consente di approfondire ulteriori storie di persecuzioni, esili e resistenza, mettendo in luce l’importanza della memoria storica. Attraverso questi racconti si valorizza il sacrificio quotidiano di tanti che hanno difeso la propria libertà contro tirannie diverse.

La fruizione della clip e le iniziative per la memoria della liberazione

La clip “Alessandro Giuseppe Antonio Pertini – Jean Gauvin, esule per la libertà”, scritta e sceneggiata da Paolo Masini e Maria Grazia Lancellotti, è accessibile gratuitamente al museo nazionale dell’emigrazione italiana fino al 9 maggio 2025. La proiezione continua sul grande schermo del piano terra mentre ai piani superiori sono presenti materiali didattici e storici per contestualizzare la narrazione di Pertini con altri esempi di emigrazione politica.

Il museo, situato a Genova, offre così un’occasione per vedere da vicino storie di resistenza e esilio raccontate attraverso diverse fonti e registrazioni. Questo percorso favorisce la conoscenza diretta di episodi che si intrecciano con la storia nazionale e europea della seconda guerra mondiale e della liberazione. I visitatori possono così comprendere meglio il peso delle scelte individuali e collettive fatte da chi ha vissuto sulla propria pelle il dramma della persecuzione e il desiderio di libertà. La rassegna rappresenta un tassello importante per mantenere viva nelle nuove generazioni la ricorrenza del 25 aprile.

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