Un importante evento si è svolto il 29 settembre presso l’Istituto Maria Santissima Bambina a Roma: l’inaugurazione dell’Istituto cattolico per la nonviolenza. Fondato dall’Iniziativa cattolica per la nonviolenza di Pax Christi International, l’istituto rappresenta un passo determinante nel promuovere la nonviolenza come principio fondamentale nella dottrina della Chiesa. Alla cerimonia erano presenti figure di spicco come i cardinali Charles Maung Bo e Robert Walter McElroy, che hanno discusso l’importanza della nonviolenza in un mondo segnato da conflitti.
L’istituto cattolico per la nonviolenza: obiettivi e missioni
L’Istituto cattolico per la nonviolenza ha come obiettivo principale la promozione dei valori di pace e giustizia attraverso l’educazione alla nonviolenza. L’iniziativa è sostenuta da oltre 120 organizzazioni di Pax Christi International, un movimento globale per la pace. Con sede a Roma, l’istituto si prefigge di rendere più accessibili le ricerche e le risorse sulla nonviolenza non solo ai leader della Chiesa, ma anche alle comunità e alle istituzioni internazionali. Questi obiettivi rappresentano una risposta diretta alle crescenti tensioni e conflitti nel mondo, suggerendo che la nonviolenza può costituire una via efficace per affrontare le violenze contemporanee.
Monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi, ha riferito che il Papa ha accolto con entusiasmo questa iniziativa, esprimendo desiderio di una rinnovata adesione ai valori fondamentali della pace e della fraternità . Nella sua comunicazione, Francesco ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per proteggere i diritti umani e costruire relazioni basate sull’amore e il rispetto reciproco. Il Papa ha invitato tutti i presenti ad abbracciare la carità e la nonviolenza nel modo in cui interagiamo tra di noi, evidenziando che una società autenticamente basata su questi principi è la chiave per un futuro migliore.
Nonviolenza e Chiesa: le parole dei cardinali
L’evento ha visto la partecipazione del cardinale Charles Maung Bo e del cardinale Robert Walter McElroy, entrambi impegnati a riflettere sull’importanza della nonviolenza nel messaggio cristiano. Il cardinale McElroy, parlando ai media vaticani, ha chiarito le sfide di promuovere l’ideale della nonviolenza in un contesto attuale segnato da violenze e conflitti. Ha affermato con fermezza che il messaggio del Vangelo rimane il solo faro di speranza, proponendo un cambio di paradigma necessario all’interno delle società attuali.
Riflettendo sull’insegnamento di Papa Francesco trovato nell’enciclica “Fratelli tutti”, il cardinale ha sottolineato che la risposta ai conflitti non può essere la guerra, ma deve basarsi su scelte coraggiose volte al dialogo e alla costruzione della pace. La nonviolenza va considerata non come una mera assenza di violenza, ma piuttosto come un’azione proattiva contro le ingiustizie e i conflitti. Secondo McElroy, l’approccio alla nonviolenza deve radicarsi nelle prime tradizioni della Chiesa, e deve tradursi in azioni concrete per affrontare le situazioni di conflitto in vari contesti globali.
La pace come valore fondamentale
Il cardinale Bo ha richiamato l’attenzione sulla figura di Gesù, descritto come “Principe della pace”, e ha paragonato il suo insegnamento ai principi di altri grandi promotori della pace come Mahatma Gandhi e Martin Luther King. Durante il suo intervento, ha sottolineato che la strada della nonviolenza deve essere una priorità globale, specialmente per le popolazioni che vivono in contesti di violenza e ingiustizia, come quelle in Ucraina e nel Myanmar.
Bo ha esortato a un cambiamento profondo, spostando l’attenzione dalle pratiche bellicose a quelle di pace e nonviolenza, definendo il rifiuto della violenza come un atto non di debolezza ma di profonda forza. Ha rimarcato come il messaggio evangelico sottolinei che la pace e l’amore sono più potenti dell’odio, offrendo quindi un invito chiaro a tutti i partecipanti e al mondo intero a perseguire strade non violente nell’affrontare le avversità .
La creazione del sogno della nonviolenza
L’intervento di suor Teresia Wachira ha portato una narrazione personale e toccante sull’importanza della nonviolenza, sottolineando come questo principio sia alla base della coesistenza pacifica e della comprensione reciproca. Wachira ha condiviso la sua esperienza di crescita in Kenya, dove la sua formazione religiosa le ha insegnato il valore dell’accoglienza, anche nei confronti dei propri nemici. Ha espresso preoccupazione per il modo in cui la violenza è spesso giustificata in contesti culturali ma ha rimarcato che è essenziale continuare a lavorare per far prevalere la nonviolenza.
Il cardinale McElroy ha evidenziato che la nonviolenza, pur presentando sfide, non è solo un sogno irraggiungibile. Infatti, può invece diventare realtà attraverso l’impegno attivo e la partecipazione delle persone. L’istituto nazionale nonviolenza mira a fungere da piattaforma per promuovere questi ideali, incoraggiando esperienze comunitarie che possano rivelare la vera essenza della nonviolenza come proposta di vita cristiana.
I primi passi dell’istituto
L’Istituto cattolico per la nonviolenza prevede già l’avvio di seminari che coinvolgeranno teologi e praticanti della nonviolenza. I temi trattati spazieranno dalla nonviolenza evangelica alle pratiche nonviolente e all’analisi delle esperienze contestuali. Tra i membri del consiglio di consulenza si annoverano esperti internazionali, pronti ad affrontare le numerose sfide legate all’applicazione della nonviolenza nel contesto moderno. Già da ottobre, l’istituto avvierà i suoi primi seminari, ponendo l’accento su tematiche legate sia alla difesa personale che alla gestione dei conflitti su larga scala.
È evidente che l’istituto non rappresenta solo un nuovo ente educativo, ma un tentativo di radicalizzare il concetto di nonviolenza all’interno della comunità cristiana e oltre, fungendo da luce nel cammino verso un mondo più giusto e pacifico.
Ultimo aggiornamento il 29 Settembre 2024 da Armando Proietti