Il Parco Naturale Regionale Sirente Velino, una delle aree protette più importanti dell’Abruzzo, sta vivendo un periodo di dibattito riguardante l’amministrazione del suo Consiglio Direttivo . Il presidente Francesco D’Amore ha rilasciato dichiarazioni importanti riguardo la relazione fra la durata dell’organo di governo del Parco e la scadenza della legislatura regionale. Esploriamo i dettagli di questa situazione e le risposte del presidente.
La posizione di Francesco D’Amore
Francesco D’Amore, sindaco di Fagnano Alto e presidente del Parco Sirente Velino, ha voluto sottolineare che il Cda non è soggetto alla scadenza della legislatura regionale. Secondo D’Amore, il decreto Milleproroghe, recentemente approvato, ha solamente allineato le scadenze di nomina del direttivo delle aree protette italiane. Questo allineamento non rappresenta alcuna modifica metodologica o un tentativo di favoritismi, ma una necessità organizzativa consolidata nel tempo. La durata di ciascun Cda è infatti fissata in cinque anni dalla data di nomina, come per i Parchi Nazionali. È quindi chiaro che non ci sono influssi politici o cambiamenti impulsivi legati al rinnovo delle figure che compongono il consiglio.
Nella sua chiarificazione, D’Amore ha deciso di rispondere alle affermazioni di Sinistra Italiana L’Aquila, che aveva sollevato il sospetto di una presunta anomalia amministrativa derivante dal decreto. Il presidente ha commentato che le argomentazioni sollevate dal partito di sinistra sono frutto di mischiamento di informazioni poco chiare e ha ritenuto opportuno spiegare la situazione agli abruzzesi, cercando di dissipare qualsiasi ombra di dubbio.
Composizione del cda e maggiori dettagli
Attualmente, la composizione del Cda del Parco Sirente Velino è il risultato di diverse nomination ufficiali avvenute nel tempo. Nel 2021, il presidente D’Amore e il vicepresidente Gianfranco Tedeschi, insieme ai consiglieri Francesco Franceschi e Sabatino Musti, sono stati incaricati con mandato fino a luglio 2026. Successivamente, nel 2023, sono stati aggiunti altri tre membri, nominati dalla Regione Abruzzo, che avranno scadenza nel 2028: Antonio Di Bartolomeo, Francesco Benedetti e Sarah Salem.
È significativo che D’Amore abbia evidenziato come ogni nomina e la durata degli incarichi siano strettamente conformi alla Legge Regionale 42/2011. La normativa stabilisce chiaramente che i membri del Consiglio Direttivo, incluso il presidente, restano in carica per cinque anni dalla nomina. Questo aspetto evidenzia la continua aderenza alle regole stabilite, senza scappatoie o tentativi di modifica. Il presidente ha anche esplorato il significato del “sistema spoil”, chiarendo che gli attuali membri non sono influenzati da eventuali cambiamenti politici legati alla legislatura.
Risposta alle segnalazioni politiche
La nota di chiarimento rilasciata dal presidente D’Amore è stata anche una risposta diretta alle osservazioni e alle segnalazioni di Daniele Iacutone, esponente di Sinistra Italiana, che aveva avanzato preoccupazioni relative all’apparente anomalia nella gestione del Parco. D’Amore ha spiegato che, a seguito della segnalazione, è stata inviata una richiesta di approfondimento all’Assessore Emanuele Imprudente, il quale ha consultato la Direzione Affari della Presidenza e Legislativi del consiglio regionale. La risposta ha confermato la correttezza della situazione attuale, sottolineando che non ci sono collegamenti fra la durata dell’organo di amministrazione e la scadenza della legislatura.
In sintesi, le affermazioni del presidente D’Amore sono orientate a rassicurare la popolazione riguardo alla stabilità e alla legalità della governance del Parco, tensioni politiche e polemiche vengono descritte come non fondate. Con il parere chiaro ricevuto, viene anche ribadito che i criteri di nomina dei consiglieri rispettano le normative in vigore. Il presidente ha anche fatto notare come, a differenza di altre situazioni, il suo primo atto nel 2021 fu rinunciare all’indennità, dimostrando un impegno più che politico.
Il Presidente D’Amore ha messo in evidenza un punto fondamentale: il Parco Sirente Velino si distingue per i suoi risultati. Con un’attività che include progetti finanziati e misure per il rispetto dell’ambiente, si configura come un ente patrimoniale di qualità.
La trattazione della scadenza del Cda del Parco Sirente Velino ha portato a chiare conclusioni, delineando un’operatività etica e in linea con le leggi vigenti, mentre le polemiche sollevate pare abbiano cercato più che altro di strumentalizzare una situazione che è risultata gestita in modo competente e proficuo.