Giorgia Meloni, premier italiana, sta spingendo per un’iniziativa di cooperazione che mira a rafforzare i legami tra l’Italia e l’Africa. Questa proposta, nota come piano Mattei, è stata discussa in una recente audizione da Edmondo Cirielli, viceministro agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale. La riunione si è svolta davanti alla Commissione bilancio del Consiglio regionale della Calabria, presieduta da Antonio Montuoro. L’obiettivo è chiaro: far crescere il continente africano e al contempo internazionalizzare il sistema delle Regioni italiane.
Il ruolo delle Regioni italiane nel piano Mattei
Cirielli ha evidenziato l’importanza di un coinvolgimento attivo di tutte le Regioni italiane, con uno sguardo particolare alle potenzialità del Sud Italia. Storicamente, le Regioni del nord hanno preso parte alla cooperazione internazionale, ma il viceministro ha manifestato l’intenzione di includere anche le Regioni meridionali nel progetto. La Calabria, in particolare, è stata menzionata come esempio di “grande vitalità” e determinatezza.
Il piano prevede iniziative concrete che possano favorire la crescita reciproca tra Italia e Africa, ma partecipare al progetto richiederà un cambio di mentalità e una serie di azioni coordinate da parte di tutti i livelli governativi. La sfida principale sarà non solo attirare investimenti, ma anche formare una classe dirigente capace di gestire progetti e collaborazioni con i Paesi africani.
L’importanza della Calabria nel Mediterraneo
Cirielli ha sottolineato il significato della Calabria come crocevia nel Mediterraneo. Grazie alla sua posizione strategica, la Calabria ha sempre avuto un ruolo vitale nella storia e nella cultura del Mediterraneo. Il viceministro ha affermato che la Calabria deve riconquistare una posizione da protagonista nella cooperazione internazionale, specialmente attraverso il piano Mattei.
La Capitaneria di Porto, le università locali e le imprese calabresi possono svolgere un ruolo centrale. Il piano prevede la creazione di sinergie tra enti pubblici e privati, con un focus particolare sulla formazione di risorse locali, affinché possano affrontare le sfide del mercato internazionale e interagire proficuamente con le realtà africane.
Snellire la burocrazia e formare i leader del futuro
Cirielli ha accennato anche alla necessità di semplificare i processi burocratici che attualmente ostacolano la cooperazione. Una delle priorità sarà quella di rendere più agili le procedure per la partecipazione ai progetti internazionali, permettendo così alla Calabria e ad altre Regioni di entrare rapidamente in azione.
Il processo di formazione e aggiornamento per le classi dirigenti sarà cruciale per garantire successo alle iniziative intraprese. Coinvolgere le università nella creazione di programmi di formazione specifici per i funzionali pubblici, è un passo fondamentale per far sì che le esperienze e le buone pratiche italiane possano approdare anche in Nord Africa.
Cirielli ha concluso dicendo che la cooperazione con l’Africa rappresenta un’opportunità non solo per il continente africano, ma anche per il futuro delle Regioni italiane, creando un legame profondo tra culture, storie e prospettive di sviluppo condiviso. La Calabria, grazie al piano Mattei, avrà la chance di affermare il suo ruolo nel panorama della cooperazione internazionale.