Il pomodoro costoluto di Pachino: tradizione e tecnica nella coltivazione vicino al mare

Il pomodoro costoluto di Pachino: tradizione e tecnica nella coltivazione vicino al mare

Il pomodoro costoluto Marinda di Pachino, coltivato in Sicilia con metodi tradizionali e clima unico, è apprezzato per qualità, sapore e versatilità culinaria, con distribuzione nazionale ed estera.
Il Pomodoro Costoluto Di Pachi Il Pomodoro Costoluto Di Pachi
Il pomodoro costoluto Marinda di Pachino, coltivato in Sicilia, è una varietà pregiata dal sapore unico, apprezzata per la sua qualità e versatilità in cucina, frutto di tradizione, clima costiero e attente tecniche di coltivazione. - Gaeta.it

Il pomodoro costoluto di Pachino, chiamato anche Marinda, è un prodotto che nasce da un’antica tradizione agricola in Sicilia. Questo pomodoro insalataro si distingue per le sue caratteristiche uniche, dovute in gran parte all’ambiente costiero e alle tecniche di coltivazione che richiedono grande attenzione. Durante la recente puntata del programma “La natura dal campo alla tavola”, trasmessa da 7GOLD, esperti e produttori hanno illustrato ogni aspetto di questa varietà, dalle origini alla raccolta fino alle applicazioni in cucina.

caratteristiche e origini del pomodoro marinda di pachino

Il pomodoro Marinda appartiene alla tipologia Marmande, una varietà costoluta che arriva dalla Francia ma che ha trovato in Sicilia, soprattutto nelle terre salmastre di Pachino e Portopalo, un habitat ideale. Questa zona, definita da un clima unico e da terreni sabbiosi vicino al mare, conferisce al frutto un sapore particolare e una consistenza robusta. La pianta è difficile da coltivare, richiede condizioni specifiche per esprimere al meglio il proprio gusto intenso, ed è per questo che è raccolto frequentemente ancora verde, prima del completo viraggio al rosso, per mantenere la polpa soda.

Il professor Ferdinando Branca, dell’Università di Catania, ha spiegato come questo pomodoro preceda molte varietà oggi diffuse, come i datterini o i ciliegini. “La sua origine e la sua forma riconoscibile lo rendono unico sul mercato.” La delicatezza nella raccolta e le particolari condizioni climatiche sono elementi fondamentali per ottenere un prodotto apprezzato sia in Italia che all’estero.

il ruolo dei mercati all’ingrosso e la distribuzione del costoluto

Secondo Duccio Caccioni, direttore del Mercato all’ingrosso di Bologna, il pomodoro è un prodotto che si consuma tutto l’anno. La produzione distribuita in varie aree italiane permette un approvvigionamento continuo che risponde alla domanda quotidiana. La Sicilia è una delle regioni leader, per volume e qualità, e il costoluto Marinda rappresenta una porzione importante di questa offerta stagionale.

I grossisti che commerciano questo pomodoro riforniscono non solo supermercati, ma anche negozi di quartiere, ambulanti, servizi di catering e ristorazione. C’è quindi una vera selezione sia tra i prodotti offerti, sia tra i coltivatori, che devono rispettare standard di qualità elevati per mantenere la reputazione del Marinda sui mercati italiani ed esteri, dove arriva soprattutto in paesi come Germania e Francia.

condizioni climatiche e caratteristiche organolettiche del costoluto

Salvatore Lalicata, agricoltore della zona, ha sottolineato il legame tra terreno, clima e qualità del prodotto finale. Il territorio sabbioso vicino al mare e un clima relativamente mite producono un equilibrio tra dolcezza e acidità che rende il Marinda diverso da tanti altri pomodori insalatari. L’andamento meteorologico favorevole di quest’anno ha permesso di mantenere una buona produttività, confermata anche dai dati raccolti durante la campagna di raccolta.

L’agronomo Salvatore Figura ha introdotto dettagli tecnici su forma e peso del frutto, che oscilla tra i 100 e 150 grammi, con costolature ben marcate e striature visibili. La polpa è abbastanza soda, con poca acqua, qualità che lo rende versatile sia per il consumo fresco che per la trasformazione in conserve. Un elemento delicato è la scelta del portinnesto, dove si cerca una buona resistenza alle malattie senza compromettere il sapore tipico del pomodoro. Le semine partono in autunno, con raccolta che inizia già verso fine inverno, e la raccolta avviene a due stadi: verde per insalata, o rosso per conserve.

lavorazione e selezione nella cooperativa aurora di pachino

Le telecamere di 7GOLD hanno mostrato lo stabilimento della cooperativa Aurora, riferimento locale per la produzione del costoluto di Pachino. Il presidente Giuseppe Buggea ha spiegato che garantire un prodotto di qualità richiede un lavoro dettagliato. Ogni pomodoro passa attraverso una selezionatrice ottica che smista i frutti in base a calibro e colore. Dopo questa fase, operatori specializzati curano il confezionamento a seconda della maturazione.

Questo sistema permette di offrire ai clienti prodotti con gradi differenti di maturazione, mantenendo il controllo sulla qualità. L’approccio mescola tecniche moderne a un’attenzione artigianale, tipica del lavoro di cooperativa che rappresenta non solo la produzione agricola ma anche il territorio e le persone che ci lavorano.

testimonianze degli agricoltori e difficoltà nella coltivazione

Diversi agricoltori hanno commentato l’attuale stagione e le sfide che questo pomodoro presenta. Corrado Magliocco ha evidenziato che, nonostante sia una campagna buona grazie al meteo, la coltivazione è tutt’altro che semplice. “Affrontare costi e condizioni difficili non sempre viene ricompensato in termini di visibilità o valorizzazione commerciale.”

Sebastiano Divelli, che segue un ettaro di serre specializzate, ha descritto la raccolta come un lavoro integrale e continuo, che si svolge ogni due giorni. Riconoscere il punto perfetto di maturazione richiede personale esperto e un impegno costante. Questo aspetto contribuisce ad alzare il valore del Marinda, anche sul mercato locale.

il pomodoro costoluto in cucina, tra tradizione e innovazione gastronomica

La puntata è terminata con la rubrica dedicata alla cucina, dove lo chef Vincenzo Ferraro del ristorante Scala di Portopalo ha mostrato come il pomodoro Marinda possa diventare protagonista in piatti raffinati. Tra le proposte c’erano un carpaccio di Marinda accompagnato da alici marinate, condito con olio extravergine, aceto, vino bianco e origano, e una pennetta con cubetti di pomodoro, cipollotto fresco, tonnetto palamita e mandorle a scaglie.

Un secondo piatto a base di filetti di triglia Borsellino con carpaccio di Marinda e pinoli tostati ha dimostrato la versatilità di questo pomodoro non solo nel piatto tradizionale, ma anche in interpretazioni che valorizzano sapori e consistenze. La compattezza, il gusto bilanciato e l’aspetto riconoscibile rendono il pomodoro costoluto un elemento apprezzato dalla ristorazione e dagli appassionati di cucina.

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