Il Progetto 5 colori è ora pronto a varcare i confini nazionali. Questo programma innovativo, dedicato alla promozione di una sana alimentazione e di uno stile di vita attivo tra i più giovani, ha già coinvolto oltre 14 mila studenti nelle scuole della Campania e altre regioni in Italia. Con il supporto della Farnesina e delle ambasciate italiane, il progetto si estenderà a diverse scuole italiane all’estero, mirando a educare i bambini e i ragazzi sulla dieta mediterranea.
Le scuole coinvolte e l’approccio educativo
La collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e la Fondazione Pancrazio ha portato alla selezione di 15 scuole italiane all’estero, tra cui quelle di Parigi, Londra, Madrid, Tirana, Atene, Casablanca, New York e Washington. Queste istituzioni si sono impegnate attivamente a sensibilizzare i giovani verso l’adozione di abitudini alimentari salutari. L’approccio educativo è diverso, poiché si tiene conto del contesto internazionale, cercando di adattare i messaggi e le pratiche pedagogiche ai vari ambienti culturali.
Il progetto prevede attività pratiche, come laboratori didattici e corsi di cucina, che incoraggeranno i ragazzi a esplorare i principi della dieta mediterranea attraverso esperienze concrete. L’obiettivo è quello di far comprendere l’importanza di una buona alimentazione, non solo per la salute individuale, ma anche come veicolo per promuovere la cultura italiana nel mondo.
Il messaggio del ministro degli Esteri
Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha espresso il suo sostegno per questa iniziativa durante la presentazione del progetto alla Farnesina. Secondo Tajani, la dieta mediterranea rappresenta non solo un patrimonio gastronomico, ma anche un modo di vivere che il governo si impegna a preservare e valorizzare. Ha sottolineato come l’educazione alimentare per i più giovani sia una priorità , affermando che mangiare bene si traduce in salute e benessere.
La candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità è stata evidenziata come un passo cruciale per tutelare e diffondere le tradizioni culinarie italiane. Promuovere la dieta mediterranea all’estero, sottolinea il ministro, non è solo una questione di salute ma anche un modo per sostenere il settore alimentare italiano, che rappresenta una parte significativa delle esportazioni del paese.
Eccellenze italiane e il ruolo delle scuole
Riccardo Guariglia, segretario generale della Farnesina, ha parlato dell’importanza di esploitare eccellenze italiane legate alla cultura mediterranea e alla gastronomia come strumenti per migliorare la visibilità del paese all’estero. Il Progetto 5 colori è nato in risposta al crescente problema dell’obesità infantile, in particolare nelle regioni meridionali, e mira a creare un legame diretto tra le scuole e le famiglie per incoraggiare un consumo regolare di frutta e verdura.
La presidente della Fondazione Pancrazio, Maria Teresa Carpino, ha messo in evidenza le sfide ancora da affrontare: nonostante i progressi, solo il 5% della popolazione adulta in Italia segue effettivamente la dieta mediterranea. La convinzione che un’alimentazione sana possa rivelarsi un valido strumento di prevenzione è sostenuta anche da esperti e sportivi, come l’atleta paralimpico Giacomo Perini, che ha condiviso la sua esperienza personale con la dieta mediterranea come parte fondamentale della sua vita.
Il testimone della cultura alimentare
L’importanza del progetto è sottolineata da testimonianze come quella dell’ambasciatore d’Italia a Rabat, Armando Barucco, che ha descritto come la scuola italiana Mattei di Casablanca abbia già integrato il Progetto 5 colori nel proprio curriculum. Con il coinvolgimento del ministero dell’istruzione marocchino, gli studenti stanno apprendendo non solo l’importanza di una dieta equilibrata, ma anche il valore delle tradizioni culinarie e della convivialità familiare.
La campagna educativa culmina nell’idea che educare i giovani ad abitudini alimentari sane possa avere un impatto positivo generale sulla qualità della vita, contribuendo a una società più consapevole. Del resto, il cibo rappresenta un elemento di socializzazione e di identità culturale che merita di essere tutelato e valorizzato.