Il progetto “Da Chicco a Chicco”, lanciato da Nespresso, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la malnutrizione e l’emergenza sociale in Italia. Attraverso la collaborazione con Banco Alimentare e Fondazione Progetto Arca, l’iniziativa mira a trasformare i chicchi di caffè esausti in risorse preziose per le famiglie in difficoltà. Grazie a questo progetto, oltre 100.000 chili di riso saranno distribuiti nelle comunità più vulnerabili, dimostrando come un’idea innovativa possa condurre a un impatto reale e tangibile nella vita di molti.
Un ritorno alla comunità: il riuso del caffè
Il concetto alla base del progetto “Da Chicco a Chicco” è l’economia circolare, applicata in modo concreto per generare benefici sociali. Nespresso ha sviluppato un metodo unico per utilizzare il caffè esausto come compost, contribuendo così alla coltivazione del riso. Questa operazione non solo riduce gli sprechi, ma fornisce un sostegno diretto alle famiglie e alle associazioni in difficoltà. Grazie ai 13 anni di collaborazione con Banco Alimentare, Nespresso ha già donato oltre 6.600 quintali di riso, equivalenti a più di 7 milioni di piatti serviti con cibo caldo a chi ne ha bisogno.
Attraverso il riuso sostenibile dei rifiuti, l’azienda offre un contributo importante alla sostenibilità ambientale e sociale, creando un ciclo virtuoso di produzione e distribuzione di cibo. Ogni chicco di caffè può trasformarsi in riso, migliorando la qualità della vita di molti italiani svantaggiati.
Espansione del progetto: più città, più aiuto
L’ampliamento del progetto “Da Chicco a Chicco” consente di raggiungere un numero maggiore di persone in difficoltà. Grazie alla rete regionale di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna, ora il supporto si estende a una platea più ampia. Progetto Arca, con le sue Cucine mobili, rappresenta un ulteriore canale attraverso cui Nespresso può portare cibo, ma anche conforto, a chi vive in situazioni di vulnerabilità nelle strade di Milano, Roma, Torino e Bari.
La distribuzione del riso caldo inizierà il 18 dicembre e proseguirà nel corso del 2025, con la previsione di servire oltre 60.000 piatti. È un’azione che non si limita a sfamare, ma si prefigge di restituire dignità e attenzione a chi, spesso, è invisibile nella società. Il sostegno alle persone fragili è un obiettivo condiviso e il progetto dimostra come un’azienda possa fare la differenza offrendo il proprio contributo.
Interventi diretti: un piatto caldo e un gesto di cura
Il lavoro delle Cucine mobili, attivate da Progetto Arca, è fondamentale in questo progetto. Coinvolgendo volontari e personale qualificato, forniscono non solo cibo ma anche supporto sociale. Durante le distribuzioni, gli operatori non si limitano a servire un piatto di riso, ma si prendono il tempo di ascoltare e dialogare con le persone che aiutano. È questo accompagnamento a rendere l’intervento più efficace e significativo; il cibo diventa un mezzo per instaurare un legame umano, fondamentale per ricostruire la fiducia delle persone nei confronti della società.
Silvia Totaro, Responsabile della Sostenibilità di Nespresso Italiana, ha sottolineato l’importanza di questo intervento diretto, che riesce a portare un momento di attenzione a chi vive in condizioni di disagio. È essenziale, secondo Totaro, comprendere che ogni gesto conta e che anche un semplice piatto di riso può rappresentare un conforto per chi si sente trascurato.
Il progetto “Da Chicco a Chicco” è dunque un esempio di come le aziende possano collaborare con enti di beneficenza per affrontare insieme le crescenti problematiche sociali, contribuendo non solo con risorse materiali ma anche con valore etico e comunitario.
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Laura Rossi