La beata vergine del santo rosario di Pompei farà tappa nelle comunità di Fara San Martino e Palombaro dal 23 al 27 aprile 2025, per un evento religioso di grande rilievo. La sacra immagine, proveniente dalla missione di Pompei, verrà accolta con una serie di celebrazioni e momenti di preghiera nelle due parrocchie guidate da don Matteo Gattafoni. Questa visita rappresenta un’occasione di partecipazione collettiva per fedeli, confraternite e associazioni da tutta Italia.
l’arrivo del quadro pellegrino e le celebrazioni a palombaro
Domani 23 aprile, alle ore 17.00, il quadro della beata vergine arriverà a Palombaro a bordo di un’auto-blindo, una scelta simbolica che sottolinea l’importanza e la solennità dell’evento. Il trasferimento verso la chiesa della madonna dell’assunta sarà accompagnato da una processione che coinvolgerà i fedeli locali. All’interno della chiesa si svolgerà la celebrazione della santa messa, presieduta dagli arcivescovi Mons. Caputo, arcivescovo di Pompei, e Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto.
L’immagine resterà nella parrocchia di Palombaro fino al 24 aprile, periodo durante il quale si alterneranno momenti di preghiera, visite organizzate e messe. Le attività inizieranno dalle prime ore del mattino e continueranno fino a tarda sera, permettendo a quanti vorranno di partecipare in vari momenti del giorno. La presenza del quadro pellegrino attrae un flusso costante di visitatori, che trovano nelle messe e nei rosari un’opportunità per rinnovare la fede e riflettere spiritualmente.
il pellegrinaggio a piedi e il trasferimento a fara san martino
La sera del 24 aprile sarĂ organizzato un pellegrinaggio a piedi, che partirĂ da Palombaro e condurrĂ i partecipanti fino alla chiesa di San Remigio di Fara San Martino. Questo cammino sarĂ guidato dai sindaci Rosalia Di Martino e Antonio Tavani insieme a don Matteo Gattafoni. Il trasferimento del quadro attraverso il percorso pedonale assume una valenza comunitaria e di condivisione, mentre i fedeli si uniranno in preghiera e in riflessione camminando insieme.
A Fara San Martino la sacra effige rimarrà esposta fino a domenica 27 aprile. L’accoglienza nella parrocchia coinvolge tutta la città , tramite un calendario fitto di eventi religiosi. Si svolgeranno messe ogni giorno a partire dalle 8.30 del mattino fino alle 23.00, con la partecipazione di numerosi gruppi di preghiera e associazioni locali. La presenza del quadro diventerà un centro di aggregazione spirituale, dove confraternite e scolaresche si ritroveranno per pregare e meditare.
le voci degli esponenti religiosi e delle autoritĂ civili
Durante l’appuntamento prenderanno parte figure importanti della chiesa cattolica. Prevista la partecipazione dell’arcivescovo di Boiano-Campobasso Mons. Colaianni, del nunzio apostolico Mons. Lalli e del vescovo ausiliario di Napoli Mons. Benduce. Questi rappresentanti contribuiranno alle funzioni liturgiche, valorizzando il significato religioso dell’iniziativa che unisce fede e comunità in momenti pubblici.
I sindaci di Fara San Martino e Palombaro, rispettivamente Antonio Tavani e Rosalia Di Martino, hanno dichiarato di aver sostenuto l’organizzazione con impegno, aiutando le parrocchie e le pro loco locali. Hanno sottolineato l’importanza dell’evento come momento di condivisione religiosa ma anche di riflessione, auspicando che porti un messaggio di pace. La loro presenza attiva indica il forte legame tra istituzioni civili e comunità spirituale in questa iniziativa.
il programma finale e la consegna delle chiavi della cittĂ
L’ultimo giorno, domenica 27 aprile, vedrà la chiusura della visita con una messa celebrata nuovamente dall’arcivescovo Mons. Bruno Forte nella chiesa di San Remigio a Fara San Martino. Al termine della funzione religiosa, le chiavi della città di Fara saranno simbolicamente consegnate alla Madonna di Pompei. Questo gesto rappresenta un segno tangibile di devozione ma anche un invito alla protezione e alla benedizione della comunità .
Il ritorno di Mons. Bruno Forte per la celebrazione finale conferma il valore istituzionale e spirituale dell’intero evento. La consegna delle chiavi assume una forte valenza simbolica, tradizionale nei contesti religiosi di questa area, e chiude un ciclo di quattro giorni di fede e partecipazione. Le comunità locali avranno così modo di conservare un ricordo intenso di questa visita, che ha coinvolto persone di varie età e provenienze.