Anna Gaetano, sorella di Rino Gaetano, ha parlato del legame speciale con il cantautore scomparso il 2 giugno 1981. In un’intervista al Corriere della Sera, ha condiviso ricordi emozionanti dell’infanzia e della vita insieme, rivelando storie che parlano di affetto, difficoltà e la prematura perdita del fratello.
L’infanzia di Rino Gaetano tra difficoltà e amore familiare
Rino Gaetano, il cui vero nome era Salvatore, visse un’infanzia non facile. Anna spiega che suo fratello ricevette questo nome in onore di uno zio paterno. L’atmosfera domestica era segnata da difficoltà economiche, ed era comune sperimentare la fame. Anna ricorda che il latte era una merce rara e che il padre, lavorando al forno, portava a casa il pane fresco ogni giorno. “Per noi, la colazione era pane condìto con olio e zucchero,” racconta Anna, con un tono nostalgico. Le vacanze di famiglia erano un sogno lontano, impossibili da realizzare a causa delle difficoltà economiche.
La salute del padre di Rino pesava sulla famiglia. Era un cardiopatico e doveva lavorare nonostante le sue condizioni. La preoccupazione per il padre colpì profondamente Rino, che soffriva per le notizie sulla salute dell’uomo. “Ci avevano detto che non sarebbe vissuto a lungo, e questo lo affliggeva,” ricorda Anna, con una punta di tristezza.
Amicizie e successi nel mondo della musica
Un momento di grande gioia per Rino Gaetano fu il Festival di Sanremo del 1978, dove si classificò terzo con “Gianna”. “Era felice, così come me. Ci incontrammo a Trastevere per festeggiare,” racconta Anna, trasmettendo il suo entusiasmo. Durante la sua carriera, Rino strinse amicizie nel mondo della musica. Era molto legato a Antonello Venditti e Francesco De Gregori; insieme formavano un trio affiatato, con Rino e Francesco che contribuivano al carburante, mentre Antonello forniva l’auto.
Anna ricorda anche i legami di Rino con altri artisti, come Riccardo Cocciante e Renato Zero. Condivide che il fratello era un grande tifoso della Roma e spesso andavano insieme allo stadio. La sua lealtà si estendeva anche ai suoi amici, specialmente a Mia Martini. Quando veniva criticata, Rino non esitava a difenderla con forza, dimostrando il suo carattere passionale. “Da buon calabrese, non tollerava certe ingiustizie,” aggiunge Anna, orgogliosa del temperamento del fratello.
Uno dei brani più iconici di Rino è “Gianna”, dedicata inizialmente ad Anna. “Avrebbe dovuto chiamarsi Anna, ma sembrava strano,” racconta, evidenziando l’amore fraterno che lo ispirò nella scrittura.
La tragica fine di Rino Gaetano
Il giorno della tragedia iniziò come tanti altri. “Quando mia madre mi chiamò alle 5 del mattino, pensai che fosse solo un incidente lieve,” ricorda Anna, descrivendo la telefonata in cui le dissero che Rino si era rotto una gamba e un braccio. Ma la visita dei poliziotti a casa fece crescere in lei una premonizione sinistra. La notizia della sua morte la colpì profondamente, tanto che svanì al momento del riconoscimento del corpo.
Rivivere quel dolore fa ancora male ad Anna. Quando le viene chiesto cosa le manca di Rino, risponde senza esitazione: “Tutto. Era la persona più umana che potessi conoscere.” Ne parla come se fosse ancora presente, ricordando di un sogno in cui, durante una grave operazione nel 2013, Rino le disse: “Anna, non avere paura, stai tranquilla.” Ancora oggi, lo immagina come un giovane snello e sveglio, forte come una volta. La memoria di Rino rimane viva, un ricordo che si muove tra affetto e nostalgia, riaffermando quanto sia difficile vivere senza di lui.