Il rischio dei servizi cloud trasformati in strumenti di pressione economica

Il rischio dei servizi cloud trasformati in strumenti di pressione economica

Pietro Labriola di TIM sottolinea l’urgenza di un cloud sovrano italiano per affrontare i rischi legati a politiche internazionali restrittive e la necessità di normative più rapide nel settore delle telecomunicazioni.
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Il rischio dei servizi cloud trasformati in strumenti di pressione economica - Gaeta.it

Negli ultimi anni, la discussione sui servizi cloud e sulla loro gestione si è intensificata, sollevando interrogativi cruciali su come affrontare potenziali rischi legati a politiche internazionali restrittive. Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, ha messo in guardia durante la presentazione del Cyber Index PMI 2024, evidenziando la necessità di un cloud sovrano italiano. Questo tema, attuale e rilevante, riflette la vulnerabilità dei sistemi aziendali in un contesto globale sempre più competitivo e instabile.

La minaccia dei dazi e l’accesso ai servizi

Durante il suo intervento, Labriola ha menzionato come la situazione attuale nel mondo digitale possa trasformarsi in un’arma economica. Il rischio che i paesi possano alzare barriere doganali o interrompere la fornitura di servizi cloud rappresenta una preoccupazione crescente. “Dobbiamo attrezzarci verso un cloud sovrano italiano,” ha esclamato, sottolineando l’importanza di non dipendere interamente da infrastrutture ed servizi forniti da entità straniere. La sua riflessione si basa su esperienze passate, quando aziende cinesi sono state escluse dall’utilizzo di software fondamentali a causa di restrizioni imposte da Microsoft. Questo episodio drammatico ha reso evidente come l’interruzione di servizi essenziali possa avere conseguenze devastanti.

Labriola ha messo in luce che questo non è solo un problema italiano, ma un tema che ogni nazione si troverà ad affrontare. In un futuro prossimo, è probabile che molti paesi si dotino di politiche analoghe per proteggere le loro economia e il loro spazio digitale. Le aziende devono essere pronte ad adattarsi a queste dinamiche in continua evoluzione, onde evitare di trovarsi in una situazione critica in cui non possono accedere agli strumenti necessari per il loro funzionamento quotidiano.

Regolamentazioni che non seguono il passo del cambiamento

L’amministratore delegato di TIM ha sottolineato la lentezza con cui vengono attuate le normative nel settore delle telecomunicazioni. Spesso, le leggi e i regolamenti sono frutto di lunghe analisi di mercato che, alla fine, riescono a riconoscere solo il passato. “Se una norma prevede due anni di analisi, si sta regolando il futuro con lo specchietto retrovisore,” ha criticato Labriola, evidenziando una preoccupazione diffusa nel settore: la difficoltà di conciliare le esigenze di un mercato in rapida evoluzione con le tempistiche burocratiche.

A tal proposito, ha richiamato l’attenzione su come altre nazioni, come la Germania e il Brasile, abbiano promosso iniziative per facilitare la crescita delle infrastrutture digitali. In particolare, la decisione della Germania di prorogare gratuitamente le frequenze G5 ha rappresentato una strategia efficace per stimolare gli investimenti e l’innovazione. “Noi lo abbiamo iniziato a dire un anno fa,” ha ricordato, lasciando intendere che l’Italia dovrebbe seguire il loro esempio per non rimanere indietro.

Opportunità strategiche e nuove alleanze

Labriola ha parlato anche dell’evoluzione della strategia aziendale nel campo dell’energia, con il passaggio alla creazione di una customer platform. Grazie a questa iniziativa, TIM mira a diversificare la propria offerta, entrando nel mercato delle assicurazioni e dei servizi energetici. La notizia di una possibile partnership con Poste Italiane è stata accolta con interesse, rappresentando un’opportunità per consolidare ulteriormente la propria posizione nel mercato.

Inoltre, ha menzionato la presenza di Mobile Virtual Network Operator che, dopo essere passati a concorrenti come Vodafone e Fastweb, stanno ora cercando di tornare a TIM. La situazione attuale offre una prospettiva di crescita, nonostante la necessità di una gestione attenta delle relazioni con nuove entità azionarie come Poste. La navigazione in queste acque richiede un approccio meticoloso, specialmente considerando le regolazioni necessarie per garantire che tutti gli attori coinvolti rispettino le normative e operino in modo trasparente.

Labriola ha chiuso il suo intervento evidenziando che, nonostante le sfide, il business continua come al solito, incoraggiando un approccio pragmatico e lungimirante per affrontare un futuro sempre più incerto.

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