Il rischio per la salute dei cittadini: la questione dei limiti CEM

Il rischio per la salute dei cittadini: la questione dei limiti CEM

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Il rischio per la salute dei cittadini: la questione dei limiti CEM - Gaeta.it

L’aumento dei limiti CEM a 15 Volt/Metro, considerato come il primo passo verso ulteriori incrementi, solleva serie preoccupazioni in merito alla salute della popolazione, soprattutto dei soggetti più vulnerabili come i bambini. Il Comitato responsabile dell’analisi sottolinea che il limite precedente, fissato a 6 Volt/Metro, non garantiva sufficiente protezione come erroneamente si potrebbe pensare. In particolare, le implicazioni sulla salute pubblica sono supportate da un vasto corpus scientifico, tra cui il dettagliato Rapporto Indipendente sulla diffusione del 5G redatto da medici e ricercatori ISDE/European Consumers nel settembre 2019, il quale fornisce una mole consistente di riferimenti bibliografici. Il Comitato ha più volte tentato di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a queste questioni e di promuovere l’approvazione di normative comunali più stringenti contro l’installazione incontrollata di antenne, considerando inefficace e incompleto il regolamento esistente risalente al 2015.

Rischio per la salute pubblica

L’aumento dei limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche, come evidenziato dalla recente decisione di portare il limite a 15 Volt/Metro, suscita preoccupazioni riguardo alla salute della popolazione, in particolare di fasce vulnerabili quali bambini e individui già fragili. Il Comitato che si occupa della monitoraggio degli effetti delle radiazioni elettromagnetiche mette in guardia sul fatto che il precedente limite di 6 Volt/Metro non offriva un livello di protezione sufficiente come erroneamente si poteva supporre. La vasta mole di studi e ricerche condotti in questo ambito, tra cui spicca il Rapporto Indipendente redatto da esperti nel campo della salute e dell’ambiente, sottolinea la necessità di un’azione immediata e concreta per affrontare questa problematica. Il Comitato lamenta che nonostante svariati tentativi di promuovere il dibattito e l’approvazione di regolamenti più rigorosi contro l’installazione arbitraria di infrastrutture elettromagnetiche, fino ad ora le risposte sono state deludenti.

Sensibilizzazione e azione

La questione del rischio per la salute pubblica derivante dall’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche viene sempre più al centro dell’attenzione, specialmente in seguito all’aumento dei limiti CEM a 15 Volt/Metro. Il Comitato dedicato alla tutela della salute dei cittadini sottolinea che l’innalzamento di tali limiti rappresenta un pericolo concreto per la salute di tutti, ma soprattutto di soggetti più sensibili come i bambini. Nonostante le ricerche scientifiche abbondino e dimostrino la necessità di un approccio cautelativo, le autorità continuano a mostrare una certa indifferenza nei confronti di questa problematica. Il Comitato, che da tempo si batte per l’introduzione di regolamenti più rigorosi contro la proliferazione incontrollata di antenne e strutture elettromagnetiche, esprime la delusione per l’inefficacia dei tentativi fatti finora.

Richiesta di intervento urgente

La richiesta di un intervento tempestivo e concreto per affrontare il rischio per la salute pubblica derivante dall’esposizione ai campi elettromagnetici assume un carattere pressante, specialmente dopo l’innalzamento dei limiti CEM a 15 Volt/Metro. Il Comitato che si occupa della questione mette in guardia sul fatto che già il precedente limite era insufficiente a garantire una protezione adeguata, come dimostrano numerosi studi scientifici in merito. L’urgenza di adottare misure più restrittive è evidente, considerando che i tentativi finora compiuti per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere l’approvazione di regolamenti locali più rigorosi sono stati vani. Il Comitato si appella alle autorità competenti affinché prendano seriamente in considerazione queste problematiche e agiscano di conseguenza per tutelare la salute dei cittadini, in particolare dei soggetti più vulnerabili.

Ultimo aggiornamento il 3 Giugno 2024 da Laura Rossi

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