Il ritorno del cavallo di Przewalski: un successo della conservazione in aumento

Il cavallo di Przewalski, una specie un tempo estinta in natura, ha visto progressi significativi grazie a progetti di conservazione e reintroduzione, ma le sfide per la sua sopravvivenza rimangono.
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Il ritorno del cavallo di Przewalski: un successo della conservazione in aumento - Gaeta.it

Il cavallo di Przewalski, ultimo rappresentante di une specie di cavalli selvatici, sembrava destinato all’estinzione. Dopo l’ultimo avvistamento allo stato brado nel 1969, gli sforzi di conservazione hanno intrapreso un cammino fondamentale dal 1992, anno in cui è iniziato un ampio progetto di allevamento in diverse strutture zoologiche in Europa. La notizia di quest’anno, con la reintroduzione di sette esemplari, segna un importante traguardo: il 2024 rappresenta 32 anni di lavoro che mirano a riportare in vita una specie ormai dichiarata estinta in natura. Attualmente, si stima che oltre 1.300 cavalli di Przewalski vivano liberi tra Cina, Mongolia e Kazakistan.

La storia della reintroduzione della specie

Il progetto di riabilitazione del cavallo di Przewalski è testimonianza di come gli sforzi collettivi possano surclassare le avversità. Iniziato negli anni ’90, ha reso possibili enormi progressi grazie all’allevamento in cattività e ai successivi programmi di reintroduzione. Tra i protagonisti di queste iniziative, il Parco Natura Viva di Bussolengo spicca per il suo contributo. Questo parco italiano ha accolto i cavalieri di Przewalski dal 2007 ed ha collaborato con organizzazioni come la Fondazione Arca, mantenendo così viva la specie.

Grazie a un’intensa attività di monitoraggio e gestione, sono stati compiuti passi significativi sul fronte del recupero genetico e della salute degli animali. Il Parco ha recentemente partecipato a una riuscita spedizione in Mongolia, promossa da un consorzio di zoologici europei, per valutare lo stato delle popolazioni reintrodotte. Nonostante i numeri attuali dimostrino un progresso, la battaglia per la conservazione rimane vitale e necessita di attenzione continua.

I successi e le sfide della conservazione

Il progetto europeo, che coinvolge numerosi zoos e istituzioni, ha portato alla creazione di una riserva genetica con 328 cavalli. Questo ha permesso di evitare l’estinzione totale e ha permesso agli esseri umani di alterare lo status della specie dalla Lista Rossa dell’IUCN, cambiando la definizione da “estinta in natura” a “in pericolo” di estinzione. Nonostante ciò, restano significative le sfide da affrontare per assicurare la sostenibilità di queste popolazioni.

Tra le maggiori preoccupazioni c’è la perdita e la degradazione degli habitat naturali. Senza un’adeguata protezione delle aree in cui vivono, il futuro di questi animali rimane incerto. La direttrice scientifica della Fondazione ARCA, Caterina Spiezio, ha recentemente enfatizzato l’importanza della continuità tra le popolazioni reintrodotte, sottolineando l’aggiunta del Kazakistan come nuovo sito di reintroduzione.

Monitoraggio e prospettive future

Il monitoraggio delle popolazioni nei parchi nazionali, come il Hustai, ha rivelato una crescita delle comunità di Przewalski, con oltre 300 esemplari localizzati. Tuttavia, la direttrice Spiezio osserva che un vero successo sarà raggiunto solo quando il numero di esemplari supererà i 500. Questo obiettivo, se realizzato, potrebbe indicare una stabilità per la specie.

Fino ad allora, gli sforzi per la conservazione dovranno continuare. La protezione degli habitat naturali e l’impegno delle comunità locali nella salvaguardia delle regioni abitate dai cavalli sono cruciali. Con una visione globale e il supporto delle istituzioni, il cavallo di Przewalski potrebbe effettivamente diventare non solo una specie di sopravvivenza, ma un esempio di resilienza ambientale.

Il cammino per il recupero di questa specie è ancora lungo, ma i successi fin qui ottenuti offrono speranze per il futuro.

Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Sofia Greco

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