Il discorso di Arno Kompatscher, Presidente della Regione Autonoma del Trentino Alto Adige, durante il 30° anniversario del Comitato europeo delle Regioni , ha messo in luce la significativa funzione di questo organismo per le regioni di confine e le minoranze. La cerimonia, che si è svolta a Bruxelles, ha offerto l’opportunità di riflettere su come il Cdr lavori per migliorare la collaborazione tra le diverse realtà regionali europee, evidenziando per l’Alto Adige il valore di un’istituzione che riconosce la diversità all’interno dell’Unione Europea.
L’importanza del Cdr per le regioni europee
Il Comitato europeo delle Regioni rappresenta le entità regionali e substatali all’interno dell’Unione Europea, svolgendo un ruolo fondamentale nel formulare pareri su questioni cruciali per i territori e le comunità locali. Durante il suo intervento, Kompatscher ha evidenziato come l’Unione Europea non solo unisca regioni e culture diverse, ma anche come la consultazione con il Cdr sia essenziale per un’implementazione corretta delle politiche europee. Secondo il presidente, il Cdr contribuisce a garantire che le decisioni adottate a Bruxelles siano realistiche e tengano in considerazione le esigenze specifiche delle varie regioni.
La consultazione obbligatoria tra Cdr e le istituzioni europee quali Commissione, Consiglio e Parlamento è considerata uno strumento chiave per il rafforzamento del legame tra le istituzioni europee e le realtà locali, promuovendo una maggiore inclusione delle voci regionali nei processi decisionali. Kompatscher ha sottolineato l’urgenza di tale approccio, particolarmente in contesti in cui i cittadini avvertono una certa distanza dalle politiche adottate a livello centrale.
Ostacoli alla cooperazione transfrontaliera
L’intervento del presidente ha quindi affrontato le sfide attuali legate alla cooperazione tra i paesi, segnalando in particolare le difficoltà nei trasporti. Le variazioni delle condizioni ferroviarie da un paese all’altro, ha spiegato Kompatscher, rendono più complicato il trasporto transfrontaliero. Questa situazione limita non solo i movimenti delle persone, ma ostacola anche il flusso di beni e servizi, rendendo necessaria una riflessione su come migliorare le infrastrutture e i servizi di trasporto a livello europeo.
Inoltre, Kompatscher ha fatto rilevare come la Protezione Civile potrebbe beneficiare di una maggiore cooperazione tra le regioni, evidenziando la necessità di gestire le emergenze in modo coordinato e senza confini, per sostenere le comunità in difficoltà. La condivisione delle risorse e l’aiuto reciproco durante le crisi potrebbe rendere le regioni europee più forti e unite.
La politica di coesione e il potere delle regioni
Un altro punto centrale del discorso di Kompatscher è stato il ruolo delle regioni all’interno della politica di coesione europea. Il presidente ha manifestato preoccupazione per i tentativi degli Stati Nazionali di centralizzare il potere decisionale, ribadendo l’importanza delle regioni nel contestualizzare e attuare le politiche che affrontano le disuguaglianze locali. Kompatscher ha annunciato una netta opposizione a tali tentativi, sostenendo che le regioni, attraverso la loro conoscenza locale, sono in grado di individuare in modo più efficace i settori che necessitano di intervento.
L’esperienza maturata con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha evidenziato, secondo il presidente, che un approccio centralizzato può risultare inefficace. Le regioni, pertanto, devono mantenere un ruolo primario e attivo nella pianificazione e attuazione degli interventi di coesione all’interno dell’Unione Europea, garantendo che le politiche siano adeguate e rispondano alle esigenze delle diverse comunità.
Il discorso di Kompatscher ha rappresentato non solo una celebrazione del Cdr, ma anche un appello a tutti gli attori coinvolti a riconoscere e valorizzare l’indispensabile contributo delle regioni nel costruire un’Europa più coesa e inclusiva.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Laura Rossi