Situato nei pressi della famosa sorgente termale del Bagno Grande, il Santuario Ritrovato si distingue come un unicum in Italia, affondando le radici nella cintura sacra delle acque curative, già celebrate in epoca romana. Questo luogo di devozione ha conservato preziosi artefatti che raccontano una storia di riservatezza e rispetto, custodita per secoli. Chiuso ritualisticamente agli inizi del V secolo d.C., anziché essere distrutto, il santuario è stato mantenuto intatto, permettendo così il recupero dei suoi tesori sepolti nel fango. Gli archeologi, attivi dal 2019, hanno riportato alla luce oltre 3000 monete in oro, rame, bronzo e argento, sorprendenti testimoni di un passato ricco di cultura e spiritualità.
La scoperta del temenos e il lavoro di ricerca
Dal giugno all’ottobre del 2024 il santuario ha visto un’intensa attività di scavo, con oltre 90 specialisti provenienti da tutto il mondo, insieme a più di 80 studenti di archeologia. Questo team interdisciplinare ha riportato alla luce il temenos, il muro che racchiude lo spazio sacro, un’area che racchiudeva più edifici, tra cui un tempio dedicato a una grande vasca sacra. Nel corso dei secoli, il sito ha ospitato numerose cerimonie e doni votivi, fra cui lucerne, unguentari di vetro, bronzetti votivi e ex voto anatomici in terracotta. Ognuno di questi oggetti racconta una parte della vita spirituale degli antichi romani e delle pratiche rituali legate alle acque termali.
L’avanzato stato di conservazione degli oggetti rinvenuti è dovuto all’interazione con l’acqua termale e il fango argilloso che hanno protetto i materiali nel corso dei secoli. Ogni nuovo ritrovamento non solo illumina il contesto storico e culturale del luogo, ma arricchisce anche la collezione di reperti di inestimabile valore, creando opportunità di studio senza precedenti per i ricercatori.
Tesori unici all’interno della vasca sacra
All’interno della vasca sacra, i ricercatori hanno trovato doni votivi unici di rara bellezza, protetti nei secoli dall’acqua calda. Tra questi preziosi reperti ci sono statue, braccia, teste votive e gambe, molte delle quali adornate con iscrizioni. L’incredibile varietà di offerte include strumenti rituali e monete risalenti sia all’epoca repubblicana che a quella imperiale. Ad oggi, il conteggio delle monete rinvenute supera le 10.000 unità.
Particolarmente degni di nota sono una corona e un anello d’oro ritrovati tra i bronzi, che si aggiungono ai numerosi aurei romani rinvenuti negli anni precedenti. Questi oggetti preziosi non solo esprimono la ricchezza e la devozione dei donatori, ma rappresentano anche un legame tangibile con le credenze e le pratiche religiose dell’antichità.
Riscoperte straordinarie: statue e iscrizioni
Gli scavi hanno rivelato anche eccezionali iscrizioni sia in etrusco che in latino, confermando l’importanza culturale di questo sito. Al centro dell’attenzione vi sono statue uniche, tra cui una rappresentazione di un corpo maschile, diviso in due parti con un taglio netto, dedicata da Gaio Roscio alla Fonte Calda. Questo particolare reperto potrebbe suggerire un rituale di guarigione, rendendo palpabile la connessione tra credenze spirituali e pratiche terapeutiche.
Un’altra scoperta sfavillante è quella di un bimbo augure, un giovane sacerdote del II secolo a.C., che tiene in mano una palla, un possibile strumento divinatorio. La statua possiede un’iscrizione in etrusco sulla gamba destra, rendendola un’incredibile testimonianza della cultura religiosa etrusca. Inoltre, è stata rinvenuta anche una figura femminile con eleganti trecce, il che dimostra la varietà e la raffinatezza dell’arte e della spiritualità del tempo.
Questo sito archeologico non è solo un importantissimo legame con il passato, ma anche un faro di conoscenza per il futuro, dove ogni scoperta invita a riflettere sulla complessità e la ricchezza della civiltà romana e delle sue tradizioni religiose.
Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Marco Mintillo