Il Senato approva il ddl sulla maternità surrogata: reato anche per chi va all'estero

Il Senato approva il ddl sulla maternità surrogata: reato anche per chi va all’estero

Il Senato italiano approva il ddl n. 824, estendendo il divieto di maternità surrogata anche all’estero, scatenando un acceso dibattito su diritti riproduttivi e libertà individuali.
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Il Senato approva il ddl sulla maternità surrogata: reato anche per chi va all'estero - (Credit: www.adnkronos.com)

Il dibattito sulla maternità surrogata in Italia ha preso una piega significativa e controversa, dopo che il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge n. 824, estendendo il divieto della pratica non solo nel territorio nazionale, ma anche nei Paesi in cui essa è legalmente permessa. Questa decisione, avvenuta grazie ai voti favorevoli delle forze di maggioranza come Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, ha scatenato un acceso confronto tra maggioranza e opposizione, con ripercussioni che potrebbero influenzare la legislazione sui diritti riproduttivi in Italia.

Contesto legislativo e obiettivi della legge

Il ddl n. 824 si inserisce in un quadro giuridico già molto rigido in Italia, dove la maternità surrogata è vietata da norme specifiche. L’approvazione di questa nuova legge ha come obiettivo quello di criminalizzare anche coloro che decidono di ricorrere a questa pratica all’estero. Con 84 voti a favore e 58 contrari, il Senato ha segnato un passo controverso, presentandosi come un intervento normativo necessario per tutelare i diritti delle donne. Tuttavia, i detrattori della legge avvertono che si tratta di un provvedimento che rischia di avere conseguenze negative per coloro che cercano di formare una famiglia attraverso alternative legittime.

Numerosi esperti e attivisti dei diritti civili hanno sollevato interrogativi sull’efficacia di una legge di questo tipo, suggerendo che essa potrebbe rendere la vita delle famiglie lgbt+ e di quelle in cerca di alternative alla genitorialità ancora più difficile. Nonostante le intenzioni dichiarate dai sostenitori, molti ritengono che un approccio di repressione non risolva le problematiche associate alla maternità surrogata, ma piuttosto possa spingere tali pratiche nel sommerso.

La polemica in Aula: scontri e interventi

Durante la discussione in Senato, la tensione è stata palpabile. Il dibattito è stato caratterizzato da un confronto acceso fra senatori di maggioranza e opposizione, con frequenti interruzioni e richiami all’ordine da parte dei presidenti di turno. La senatrice del Movimento 5 Stelle, Elisa Pirro, ha accusato i colleghi maschi di maggioranza di essere intrusivi sulle decisioni riguardanti il proprio corpo. Le sue affermazioni hanno scatenato reazioni indignate da parte di alcuni senatori della maggioranza, che hanno contestato le sue parole.

Il senatore della Lega, Massimiliano Romeo, ha dipinto un quadro inquietante della maternità surrogata, suggerendo che sfrutti donne vulnerabili, con particolare riferimento alle immigrate. Questa prospettiva ha ricevuto un contrattacco vigoroso da parte della senatrice Alessandra Maiorino del M5S, che ha definito le argomentazioni della maggioranza come retorica propagandistica priva di fondamento legale.

Le repliche sono proseguite, e il livello di scontro è salito quando sono emerse questioni legate ai diritti delle donne. Molti senatori dell’opposizione, come Anna Rossomando del Partito Democratico, hanno criticato la legge per essere viziata da irragionevolezza e per la sua apparente dissonanza rispetto a sentenze della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei diritti dell’uomo.

Dentro le divisioni: voci a favore e contro

Le opinioni in merito alla legge sono state eterogenee, evidenziando una netta divisione tra le forze politiche. Gianni Berrino, appartenente a Fratelli d’Italia, ha sottolineato l’importanza del legame scientifico tra madre e figlio, affermando che i sostenitori della maternità surrogata ignorano fenomeni come il microchimerismo fetale, che descrive come una connessione biologica profonda.

Dall’altra parte, Filippo Sensi del PD ha espresso il suo desiderio di vedere una visione di amore alla base della proposta, tentando di presentare il ddl in una luce più umanitaria. Tuttavia, la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger, è intervenuta per mettere in discussione la legittimità della legge, sostenendo che la maternità surrogata è già un reato in Italia e che non necessita di ulteriori aggravamenti legislativi.

La legge sulla maternità surrogata continua a essere al centro di un dibattito acceso, che distante dai toni conciliatori, si scontra su questioni fondamentali di libertà, diritti e valori. Le conseguenze di questa legge, ancora in fase di attuazione, si espanderanno probabilmente al di fuori delle aule del governo, influenzando palesemente il discorso pubblico e privato attorno alla genitorialità e alle scelte riproduttive in Italia.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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