Il Senato ha sancito la fiducia al dl flussi, un decreto legislativo che introduce disposizioni urgenti in merito all’ingresso di lavoratori stranieri in Italia e alla protezione delle vittime di caporalato, oltre alla gestione dei flussi migratori e dei relativi procedimenti legali. Con un voto che ha visto 99 favorevoli, 65 contrari e un astenuto, il provvedimento, già passato in Camera, diventa ora legge.
Dettagli del provvedimento sul dl flussi
Il dl flussi rappresenta un tentativo di ordire le complesse questioni legate all’immigrazione in Italia. Il governo ha dichiarato di voler mettere in atto misure per facilitare l’ingresso regolare dei lavoratori, facendo riferimento al grave problema degli immigrati irregolari. Il Senatore Paolo Tosato della Lega ha affermato durante il dibattito che questa legge è un segnale chiaro verso un maggiore controllo sull’immigrazione. Secondo Tosato, l’azione dell’attuale governo ha portato a una diminuzione significativa dell’immigrazione clandestina, con un calo dichiarato del 60% degli arrivi e un incremento del 15% nei rimpatri.
La Lega ha evidentemente puntato a sottolineare una maggiore sicurezza per le città italiane, citando il bisogno di avere un’azione più decisa contro il fenomeno del caporalato. Queste affermazioni sono state accompagnate da riferimenti critici ai governi precedenti, accusati di aver gestito la situazione in modo non trasparente e di aver favorito un sistema che poteva alimentare il mercato nero attraverso cooperative non sempre affidabili. Questo nuovo approccio mira a delineare un quadro normativo che garantisca flussi regolari e controllo nella gestione dell’immigrazione.
La posizione di Forza Italia sulla legge
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha sottolineato l’importanza di questa legge, evidenziando come essa coniughi sia le necessità di sicurezza sia quelle di accoglienza. Gasparri ha descritto il provvedimento come un passo fondamentale per ridurre l’irregolarità, offrendo permessi di soggiorno a lavoratori in professioni specifiche, in particolare nel settore sanitario. Questa legge, secondo Gasparri, rappresenterebbe un’azione coraggiosa tesa a bilanciare legalità e giustizia sociale.
L’audizione di vari enti, tra cui la Guardia Costiera, è stata considerata un segnale di trasparenza e apertura al dialogo. Gasparri ha ritenuto opportuno elogiare gli sforzi di queste istituzioni, ma ha anche invitato le ONG a un coinvolgimento più attivo e responsabile nella questione della gestione dei flussi migratori, indicando che alcune di esse potrebbero contribuire in modo negativo al problema, collaborando con i trafficanti.
Critiche dall’opposizione: il punto di vista del Pd
Dalla parte opposta, il capogruppo del Pd Andrea Giorgis ha espresso forti critiche nei confronti del decreto, sostenendo che le politiche migratorie della destra rischiano di incrementare le irregolarità sul territorio. Giorgis ha affermato che l’approccio adottato dall’attuale governo non riuscirà a garantire i benefici necessari per l’economia del Paese e per la sicurezza dei cittadini. Secondo il senatore, ciò che auspicano i vari settori manifatturieri, alimentari e turistici non è solo un aumento dei permessi d’ingresso, ma anche la regolarizzazione di coloro che sono già presenti nel nostro territorio.
Giorgis ha messo in evidenza le problematiche legate a un aumento delle presenze irregolari, prevedendo che questo potrebbe portare a situazioni di sfruttamento e lavori in nero. Le restrizioni imposte dalla nuova legge, secondo il sindaco del Pd, andrebbero a penalizzare soprattutto le famiglie e le comunità straniere già esistenti in Italia, complicando ulteriormente i ricongiungimenti familiari e l’accesso ai permessi di soggiorno.
Le affermazioni di Matteo Renzi sul centro in Albania
Un’ulteriore critica è arrivata dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha puntato il dito contro le spese per l’hotspot in Albania, definendolo uno spreco di denaro pubblico. Renzi ha descritto la struttura come “una buffonata” che oggi accoglierebbe più cani randagi che migranti, ribadendo che il costo per le casse statali sarebbe stato ingente. Le dichiarazioni di Renzi si concentrano non solo sull’utilizzo inefficace delle risorse ma anche sull’approccio del governo nei confronti dell’immigrazione, evidenziando che da quando è al potere Salvini, il sistema di accoglienza in Italia ha mostrato delle carenze significative.
L’argomento si inserisce in un dibattito più ampio sulle politiche di gestione dei flussi migratori e l’adeguata allocazione delle risorse pubbliche. Renzi ha sottolineato la necessità di ripensare a modelli di gestione dell’immigrazione più efficaci e responsabili, che non penalizzino chi cerca rifugio o chi è in cerca di lavoro in Italia.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Armando Proietti