La situazione del settore dei giochi pubblici in Italia, evidenziata in un report dell’EGP, mostra un chiaro spostamento della domanda verso il gioco online. Mentre le sale dedicate a giochi tradizionali come il bingo e le scommesse si riducono, il mercato online cresce rapidamente, con un impatto significativo sul gettito erariale.
Diminuzione delle sale dei giochi pubblici
L’analisi condotta da EGP ha rivelato che il numero complessivo di sale e pubblici esercizi dedicati al gioco è sceso drasticamente nel 2024, passando da quasi 38mila a 35.500 locali. Questo calo ha interessato in particolare i bar e altri esercizi di ristorazione che operano con licenze per la raccolta di giocate, diminuendo da 32.973 a 31.088 unità . Le sale specializzate, che comprendono le gaming halls e i locali dedicati agli apparecchi da gioco, non sono state esenti da questa tendenza negativa. Infatti, a fine 2024, erano registrate 4.457 sale specializzate, rispetto alle 4.668 dell’anno precedente.
Alcuni dei motivi che hanno portato a questa situazione sono riconducibili a fattori economici e normativi. L’incremento delle normative e dei costi operativi ha reso difficile la gestione delle sale tradizionali. Le difficoltà economiche post-pandemia hanno anche costretto alcuni proprietari a chiudere i battenti, cercando nuove modalità di guadagno in un periodo di incertezze.
L’ascesa del gioco online
In parallelo, il mercato del gioco online ha registrato un incremento notevole. Tra il 2018 e il 2024, la spesa nei giochi online è aumentata di oltre il 212%. Questo cambiamento nelle abitudini dei consumatori ha portato a una significativa contrazione della spesa per i giochi tradizionali, in particolare per gli apparecchi da intrattenimento che hanno visto un calo superiore al 20%.
Questi dati raccontano di un cambiamento epocale nel modo in cui gli italiani si approcciano ai giochi d’azzardo. La comodità e l’accessibilità del gioco online hanno contribuito a spingere sempre più utenti a preferire questa modalità piuttosto che recarsi fisicamente in una sala giochi. Tuttavia, il crescente mercato online ha portato anche a un’inevitabile perdita erariale per lo Stato, che ha subito una diminuzione netta di oltre 200 milioni di euro nel 2024 rispetto all’anno precedente, complicata dai diversi sistemi di tassazione applicati.
Implicazioni per il settore e l’intervento necessario
Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP FIPE, ha sottolineato che i giochi presenti all’interno dei pubblici esercizi e delle sale specializzate generano il 53% del gettito erariale, pur costituendo solo il 46% della spesa dei giocatori. La disparità tra queste percentuali mette in evidenza un problema strutturale nel settore. Prospettando una continua diminuzione dei flussi dai giochi pubblici, Cangianelli ha avvertito che lo Stato non potrà più contare sui gettiti passati.
L’urgenza di rivedere la legislazione fiscale e normativa del settore è evidente. È cruciale trovare un equilibrio che garantisca certezza operativa per le imprese, il che potrebbe anche assumere un ruolo di protezione per i giocatori. L’auspicio è che, attraverso un’adeguata riforma, si possa stabilire una cornice chiara e sostenibile per il futuro del gioco pubblico in Italia, mantenendo al contempo gli interessi del governo e dei consumatori ben allineati. Il settore del gioco si trova di fronte a una trasformazione che richiederebbe attenzione e strategie rinnovate.