Il Si-Bim rappresenta un passo significativo per la gestione economico-amministrativa dei Bacini Imbriferi Montani in Italia. Questo sistema innovativo nasce dalla necessità di coordinare e ottimizzare le attività dei vari consorzi, afflitti da una frammentazione che dura da oltre 71 anni. Durante la Giornata Internazionale della Montagna, svoltasi nei comuni di Frabosa Soprana e Frabosa Sottana, il Direttore di Federbim, Tommaso Dal Bosco, ha presentato questa piattaforma utile per affrontare le sfide contemporanee e future della montagna.
Cos’è il Si-Bim e qual è il suo obiettivo
Il Si-Bim, acronimo di Sistema Informativo dei Bacini Imbriferi Montani, è una piattaforma di knowledge management progettata per sostenere le amministrazioni pubbliche nella gestione dei BIM. Al centro del suo funzionamento vi è l’integrazione delle informazioni economiche, amministrative e strategiche, che permetteranno un monitoraggio più preciso delle risorse idriche e delle relative dinamiche. Ciò si traduce in capacità decisionale rafforzata e risposte più adeguate alle emergenze territoriali.
Il sistema si propone di risolvere questioni cruciali, come la verifica dei sovracanoni e la gestione di creditori e deBitori, garantendo rispetto della legislazione vigente, in particolare della legge 959/53. Il focus non è unicamente burocratico; il Si-Bim perseguirà anche l’obiettivo di conferire supporto concreto alle amministrazioni locali nella definizione di politiche territoriali, ampliando l’orizzonte verso le opportunità offerte dal Green Deal europeo. Cos’è realmente rilevante è il legame tra risorse idriche e strategie ecologiche, un aspetto sempre più sottolineato nel dibattito pubblico.
L’importanza delle politiche territoriali per i consorzi
Tommaso Dal Bosco ha enfatizzato l’importanza del sistema nel fornire risposte tempestive e efficaci in merito alle crisi territoriali, che non riguardano solo questioni amministrative. La gestione efficiente delle risorse idriche e l’implementazione di politiche energetiche e ambientali giocate a favore dello sviluppo socio-economico della montagna sono indispensabili per garantire un futuro sostenibile. Riuscire a coniugare esigenze economiche e tutela dell’ambiente sarà una delle sfide principali per i prossimi anni.
La digitalizzazione dei BIM diventa quindi essenziale per rendere trasparenti e tracciabili le pratiche di riscossione e gestione dei fondi. Si punta a un’efficace interazione tra tecnologia, scienza e buone pratiche amministrative per affrontare le sfide sempre più complesse dell’entroterra italiano, tra cui la necessità di garantire servizi adeguati alle popolazioni montane.
Interventi e impatto dell’idroelettrico
Gianfranco Pederzolli, Presidente di Federbim, ha contribuito al dibattito parlando della multifunzionalità delle risorse idriche e della loro connessione con la transizione ecologica. La presentazione del ‘Libro Bianco sulla Montagna’ ha messo in luce il ruolo fondamentale dello stoccaggio dell’acqua e il suo valore per l’ecosistema, ma ha anche considerato il settore dell’idroelettrico.
L’idroelettrico rappresenta storicamente una fonte importante e rinnovabile, capace di trasformare le economie locali e influenzare gli assetti paesaggistici. Diverse amministrazioni locali si trovano oggi a dover affrontare le implicazioni ambientali di un’energia che ha segnato profondamente la storia, la cultura e l’economia montana. Nonostante il suo contributo alle politiche energetiche, l’idroelettrico pone interrogativi sui suoi effetti sul territorio e sulla biodiversità, creando un dibattito attuale e cruciale per tutti gli attori coinvolti.
In questo contesto, il Si-Bim si configura non solo come strumento di gestione, ma come una risposta necessaria e lungimirante alle sfide attuali e future provenienti dall’ambiente montano italiano, portando con sé la promessa di un miglioramento nel coordinamento e nella pianificazione.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2024 da Armando Proietti