Con oltre 1200 cantieri attivi, le Ferrovie Italiane stanno attraversando una fase di rinnovamento senza precedenti grazie ai fondi del PNRR. L’Italia vanta circa 24.567 km di binari, con 16.800 km di ferrovie in esercizio e un’intensa circolazione di 9.000 treni giornalieri che servono 2.200 stazioni. Tuttavia, questo sforzo di ammodernamento non viene percepito positivamente dagli utenti, che affrontano un aumento significativo di ritardi, guasti e malfunzionamenti. Gli esperti avvertono che le attuali difficoltà non derivano unicamente dalla modernizzazione, ma da un sistema ingolfato, richiedendo una riorganizzazione dei collegamenti e una definizione di priorità nel traffico ferroviario.
L’ingolfamento del sistema ferroviario
La congestione del traffico ferroviario è particolarmente evidente sulla linea Roma-Milano, dove transitano 158 treni al giorno, un numero che, seppur impressionante, fa emergere una situazione complessa. A confronto, le principali tratte europee mostrano un utilizzo decisamente inferiore; ad esempio, Madrid e Barcellona hanno solo 90 treni al giorno, mentre sulla rotta Parigi-Lione ne circolano 60. Un ulteriore confronto con Berlino-Monaco, dove transitano quotidianamente 38 treni, evidenzia la sproporzione del sistema italiano. La congestione si avverte di più nelle stazioni centrali come Roma Termini e Milano Centrale, dove il traffico è composto per il 30% da convogli dell’alta velocità e per il 60% da treni pendolari.
Questa situazione ha portato a frequenti disservizi, che gli esperti del settore avvertono devono essere affrontati con un approccio mirato. Ad esempio, Andrea Giuricin, docente alla Bicocca, ha suggerito la necessità di prioritizzare il traffico ferroviario secondo criteri socio-economici, poiché la saturazione delle linee può rappresentare un serio ostacolo alla mobilità.
Treni pendolari e criticità regionali
Secondo il rapporto “Pendolaria 2025” di Legambiente, alcune linee pendolari in Italia presentano i maggiori problemi. I collegamenti più problematici si trovano nel Nord, come la Torino-Alessandria e la Vicenza-Schio, ma anche al Centro e al Sud, con tratti significativi come l’Avellino-Benevento e la ex Circumvesuviana. Queste linee evidenziano difficoltà costanti con ritardi, soppressioni e sovraffollamenti che segnano l’esperienza quotidiana degli utenti.
I numeri parlano chiaro: in Lombardia circolano circa 2.200 treni regionali, mentre in Sicilia e Calabria le corse quotidiane non superano le 469 e le 280 unità rispettivamente. Tale disparità di servizi pone seri interrogativi sul sistema di trasporto ferroviario e sulla giustizia del servizio offerto ai cittadini. La flotta di treni regionali è nettamente inferiore rispetto ad altre regioni più sviluppate, tra cui Toscana e Emilia-Romagna, creando criticità in un contesto che dovrebbe garantire un accesso equo al trasporto ferroviario.
Il tema della sicurezza ferroviaria
La sicurezza nel trasporto ferroviario è un altro aspetto cruciale che emerge da questo contesto. Secondo dati dell’ERA , il costo totale degli incidenti ferroviari in Europa ammonta a circa 4 miliardi di euro all’anno, di cui 2,5 miliardi sono attribuiti a incidenti mortali. In Italia, il costo stimato si aggira sui 300 milioni di euro annui, relativo agli incidenti verificatisi nel 2022.
Particolarmente allarmante è il numero crescente di incendi nel materiale rotabile, aumentati del 53% tra il 2021 e il 2022, così come le collisioni tra treni, in crescita del 29%. Tuttavia, i deragliamenti sono in calo, dimostrando che, nonostante le sfide, il sistema ferroviario rimane uno dei mezzi di trasporto più sicuri, con un’incidenza di incidenti molto inferiore rispetto alle auto. In questo panorama, è essenziale continuare a monitorare e migliorare la sicurezza del servizio, affinché il trasporto ferroviario possa svolgere un ruolo sempre più rilevante nella mobilità sostenibile del paese.
L’analisi dei dati e delle traiettorie future nel settore ferroviario italiano è fondamentale per decifrare le problematiche attuali e disegnare un piano d’azione adeguato da parte delle autorità competenti.
Ultimo aggiornamento il 18 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano