Il sogno di una notte di mezza estate: il nuovo allestimento del Piccolo Teatro di Milano

Il sogno di una notte di mezza estate: il nuovo allestimento del Piccolo Teatro di Milano

Il Piccolo Teatro di Milano presenta una moderna reinterpretazione di “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, diretta da Carmelo Rifici, affrontando tematiche attuali come la crisi del patriarcato.
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Il sogno di una notte di mezza estate: il nuovo allestimento del Piccolo Teatro di Milano - Gaeta.it

La nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano riporta il classico di Shakespeare, “Sogno di una notte di mezza estate“, in chiave moderna. In scena allo Studio Melato, lo spettacolo debutterà il 22 dicembre e offre una visione rinnovata, realizzata da Carmelo Rifici insieme a giovani talenti diplomati alla Scuola di Teatro ‘Luca Ronconi’.

Rifici e il capolavoro di Shakespeare

Il regista Carmelo Rifici ha scelto questo lavoro di Shakespeare non solo per la sua complessità, ma per la ricchezza di generi che il testo rappresenta. Rifici definisce “Sogno di una notte di mezza estate” non semplicemente come una commedia, ma come una “sinfonia barocca dei generi“, capace di muoversi tra il pastorale, il grottesco, il surreale e la tragedia. Secondo il regista, il testo offre l’opportunità di esplorare strati profondi della condizione umana attraverso un gioco di ruoli imperscrutabile, dove le diverse forme si intrecciano per creare un racconto avvincente e multiforme.

Questa interpretazione invita a riflettere su come i generi si influenzino reciprocamente, costruendo un “super genere” che riflette la complessità della società contemporanea. I giovani attori, diplomati alla scuola diretta dallo stesso Rifici, affrontano queste sfide interpretative, portando sul palco non solo il testo classico, ma una rielaborazione di esso, un lavoro che si basa sulla loro freschezza e spontaneità.

Tematiche attuali e crisi del patriarcato

Un aspetto centrale dell’allestimento è la questione della crisi del patriarcato, un tema attuale e complesso. Rifici afferma che “Sogno di una notte di mezza estate” racconta la disillusione di una generazione di giovani che si trova a dover affrontare un sistema di valori, quello patriarcale, che è sempre più in crisi. Egli sottolinea come i personaggi possono essere percepiti come figure chiave per svelare e rivelare l’insofferenza verso un sistema che non sostiene più la società.

Questa lettura contemporanea offre l’opportunità di esplorare il confronto tra i valori tradizionali e le nuove identità che emergono nella cultura attuale. I giovani protagonisti si trovano a dover navigare in un contesto in cui la figura del padre, della legge e della nazione non è più vista come verità assoluta, ma come un impianto da riconsiderare e mettere in discussione. L’idea del “padre” diventa quindi un simbolo di un ordine che non trova più adesione fra le nuove generazioni.

Un commento continuo sul testo

Durante l’allestimento di “Sogno di una notte di mezza estate“, Rifici ha scelto di aggiungere al titolo la dicitura “commento continuo“, indicando che l’opera che andrà in scena è frutto di una intensa interazione con il testo shakespeariano. Questo approccio implica che il lavoro non è confinato esclusivamente nel dialogo originale, ma si evolve in un dialogo creativo tra il testo e gli attori, creando quindi nuovi significati.

Riccardo Favaro è stato incaricato di confrontarsi con il testo in modo innovativo, trasformando il palcoscenico in un vero e proprio campo di battaglia interpretativa. I giovani attori sono chiamati a portare la loro voce, il loro punto di vista personale e la loro espressività, contribuendo alla creazione di un’opera che si distacca dal canone tradizionale per esplorare nuove traiettorie narrative.

Questa produzione si distingue per la profonda connessione con il mondo contemporaneo, ponendo domande e affrontando temi che risuonano con le esperienze di vita dei giovani di oggi. In questo modo, Rifici desidera non solo rappresentare un classico, ma anche rinnovarlo attraverso una narrazione viva e autentica, appassionando il pubblico e stimolando riflessioni che vanno oltre la pagina scritta.

Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Sofia Greco

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