Il solare supera il carbone fossile nella produzione di elettricità in Europa: un nuovo capitolo per l’Ue

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Il solare supera il carbone fossile nella produzione di elettricità in Europa: un nuovo capitolo per l'Ue - Gaeta.it

Il 2022 ha segnato una tappa importante per il settore energetico europeo, con il solare che ha superato per la prima volta il carbone fossile nella produzione di elettricità. Questo cambiamento è il risultato di un contesto diverso in cui i piani strategici del Green Deal europeo si sono uniti all’urgenza di garantire l'indipendenza energetica a fronte della crisi scaturita dall'invasione russa in Ucraina. Le dinamiche del mercato energetico stanno quindi subendo trasformazioni significative, evidenziando i progressi in termini di sostenibilità e riduzione delle dipendenze.

La svolta storica del 2022

Il sorpasso del solare

Nel corso del 2022, l'Unione Europea ha assistito a un sorpasso storico: per la prima volta, la produzione elettrica da fonti solari ha superato quella derivante dal carbone fossile. Secondo i dati di Eurostat, il solare ha contribuito alla produzione totale di elettricità con 210.249 GWh, mentre il carbone si è fermato a 205.693 GWh. Questo cambiamento non è solo simbolico, ma rappresenta un passo fondamentale verso un sistema energetico europeo più verde e sostenibile. Nonostante i vari ostacoli, l'adozione di energie rinnovabili ha avuto una forte accelerazione, supportata anche da politiche favorevoli che mirano a ridurre l'impatto ambientale del settore energetico.

Le condizioni scatenanti

A influenzare questa inversione di tendenza sono stati diversi fattori, tra cui l'applicazione delle sanzioni al carbone russo in agosto, a seguito dell'invasione dell'Ucraina. Queste sanzioni hanno reso necessaria una riconsiderazione delle fonti energetiche, portando così a un impulso verso l'adozione del solare. Inoltre, il peso della dipendenza dai combustibili fossili ha cominciato a diventare sempre più evidente, creando un’impellenza a diversificare le fonti energetiche disponibili e a investire in rinnovabili.

L'evoluzione del carbone in Europa

Dipendenza dalle importazioni

Il carbone fossile non ha però smesso di giocare un ruolo rilevante. Nel 2022, il tasso di dipendenza dalle importazioni per il carbone fossile ha raggiunto il picco del 74.4%, con un incremento di 15 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Questo aumento è dovuto anche a un accumulo di scorte che ha visto ben 9 milioni di tonnellate stoccate, il valore più alto dal 2008. Nonostante questa crescita, il tasso di dipendenza dal carbone rimane inferiore a quello del petrolio e del gas naturale, che si attestano attorno al 97%.

I principali fornitori di carbone

La situazione del mercato del carbone vede la Russia come principale fornitore, coprendo il 24% delle importazioni dell’Ue, seguita da Stati Uniti e Australia rispettivamente con il 18% e 17%. Tuttavia, a seguito delle sanzioni imposte, la quantità di carbone importato dalla Russia è scesa drasticamente, passando a 27 milioni di tonnellate nel 2022, registrando un calo del 45% rispetto all’anno precedente. È interessante notare che le previsioni per il 2023 mostrano segni di un ulteriore calo nella produzione e nel consumo di carbone all'interno dell'Unione Europea, il che potrebbe segnare un cambiamento permanente nel mix energetico europeo.

Le realtà di consumo in Europa

Principali consumatori a confronto

Con un consumo di carbone in diminuzione, le nazioni a più alta intensità di utilizzo continuano a essere la Germania e la Polonia. In totale, questi due paesi rappresentano quasi due terzi dell'intero consumo di carbone nell’Ue, con la Germania che assorbe il 37% e la Polonia il 27%. Il calo complessivo di oltre 100 milioni di tonnellate di carbone in consumo nel 2022 segna un cambiamento drammatico, sugellando quella che potrebbe essere una delle riduzioni più significative mai registrate nel settore nell'Unione.

Prospettive future

Sebbene il carbone abbia ancora un ruolo importante nel mix energetico di alcune nazioni europee, la continua evoluzione delle politiche energetiche e il crescente utilizzo di fonti rinnovabili come il solare suggeriscono un futuro in cui l'energia pulita possa sempre più affiancarsi e, eventualmente, sostituire il carbone fossile nelle prossime generazioni. La transizione energetica dell'Europa sta dimostrando di essere non solo necessaria, ma anche inevitabile, in risposta alle sfide moderne.

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