Il sottomarino Hugin in azione: nuova tecnologia per monitorare il supervulcano dei Campi Flegrei

Il sottomarino Hugin in azione: nuova tecnologia per monitorare il supervulcano dei Campi Flegrei

Il sottomarino Hugin inizia a monitorare il supervulcano dei Campi Flegrei, raccogliendo dati cruciali sulle emissioni di gas e sullo stato della caldera per migliorare la sicurezza vulcanica.
Il Sottomarino Hugin In Azione Il Sottomarino Hugin In Azione
Il sottomarino Hugin in azione: nuova tecnologia per monitorare il supervulcano dei Campi Flegrei - Gaeta.it

Un passo avanti nella sorveglianza del supervulcano dei Campi Flegrei è stato compiuto grazie all’introduzione del sottomarino Hugin, un veicolo guidato a distanza progettato per eseguire ricerche subacquee. Questo sofisticato strumento, lungo cinque metri, si prepara a scandagliare il fondo marino per raccogliere dati critici sulla caldera, provocando un interesse crescente tra scienziati e vulcanologi. Il progetto prevede un monitoraggio approfondito a 3.000 metri di profondità, puntando a ottenere una visione chiara e dettagliata della situazione vulcanica sotto l’acqua, che in passato era stata studiata solo attraverso modelli teorici.

Funzioni e obiettivi del sottomarino Hugin

Hugin, messo a disposizione dalla stazione zoologica Anton Dohrn, è dotato di tecnologie all’avanguardia che lo rendono particolarmente efficace nella scansione del fondale marino. Questo veicolo sarà impiegato per monitorare da vicino le faglie, analizzare lo stato delle fumarole sottomarine e misurare le emissioni di gas, come anidride carbonica e metano, che emergono dalle caldere subacquee. La missione principale è quella di consentire agli scienziati di capire meglio lo stato attuale del vulcano, una necessità essenziale per prevenire eventuali futuri disastri. In effetti, il monitoraggio diretto delle condizioni vulcaniche è fondamentale poiché permette di raccogliere informazioni preziose, che potrebbero rivelarsi vitali in un’area così geologicamente attiva.

I ricercatori sottolineano l’importanza di avere dati reali, non solo teorici, per affrontare la questione della sicurezza vulcanica. Le misurazioni delle emissioni di gas potrebbero rivelare cambiamenti significativi nel comportamento del supervulcano, indicando possibili attività eruttive o variazioni nella pressione del magma sotto la superficie. Hugin, pertanto, non è solo un dispositivo tecnologico; rappresenta una risorsa critica in un contesto di crescente necessità di prevenzione e gestione del rischio vulcanico.

Tempistiche di operatività del sottomarino

Secondo quanto comunicato da Simonepietro Canese, primo tecnologo della Dhorn, Hugin inizierà le sue operazioni nel mese di maggio. Durante le missioni, il sottomarino sarà supportato da un’imbarcazione madre, che fornirà la logistica necessaria per le ricerche subacquee. È fondamentale che tutte le apparecchiature di bordo siano perfettamente funzionanti, per garantire un’efficace raccolta dei dati.

Il team di ricerca è in attesa di questa fase operativa, consci dell’importanza dei dati che Hugin potrà fornire. Monitorare le emissioni di gas, in particolare, sarà essenziale per comprendere meglio il comportamento del vulcano e prevenire situazioni di emergenza. La collaborazione tra scienziati e tecnologi rappresenta un passo significativo verso l’avanzamento delle conoscenze in campo vulcanologico e nella gestione dei rischi associati ai supervulcani come quello dei Campi Flegrei.

Il sottomarino rappresenta, quindi, una risposta alle domande aperte sulla geologia dell’area. Con la consegna di Hugin, il programma di ricerca potrebbe essere potenziato notevolmente. La speranza è che le scoperte che verranno fatte possano contribuire a una maggiore sicurezza e consapevolezza riguardo ai fenomeni vulcanici attivi e alle loro implicazioni per le comunità circostanti.

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