Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha confermato la decisione del Comune di Villaricca, provincia di Napoli, riguardo al no all’apertura di una sala da gioco. Questo caso ha attirato l’attenzione per le norme fatte a protezione della salute pubblica, in particolare riguardo alla ludopatia. La società richiedente ha impugnato il rifiuto, sostenendo di non essere in violazione delle norme, ma il TAR ha ritenuto le sue argomentazioni insufficienti.
Il contesto normativo delle sale da gioco
Le leggi regionali in Campania stabiliscono rigorosi criteri per l’apertura di sale da gioco, mirati a ridurre il rischio di impattti negativi sulla salute pubblica. In particolare, è previsto un limite di distanza di 250 metri da luoghi considerati sensibili, come scuole, ospedali e altri centri frequentati da minori o vulnerabili. Questa misura si inserisce in un contesto più ampio che vede la lotta alla ludopatia come una priorità , alla luce delle problematiche sociali e sanitarie ad essa correlate. La normativa mira a garantire una maggiore sicurezza per i cittadini e a prevenire l’insorgenza di comportamenti compulsivi legati al gioco d’azzardo.
Il caso specifico di Villaricca è emblematico di come queste normative vengano applicate sul territorio. La licenza richiesta dalla società è stata negata proprio per la superficie del locale, situato a soli 210 metri da uno di questi “luoghi sensibili”. La relazione del Commissariato di Polizia del distretto ha confermato questa distanza, avallando la posizione delle autorità locali.
La decisione del TAR e le argomentazioni della societÃ
Il ricorso presentato dalla società è stato respinto dal TAR, il quale ha messo in evidenza la mancanza di evidenze tangibili a supporto delle affermazioni della difesa. Secondo la legge, è compito della società dimostrare che la sua attività non violi le normative in essere. Tuttavia, il tribunale ha sottolineato che non sono state fornite sufficienti prove per controbattere la relazione tecnica dell’autorità , motivo per cui la richiesta di apertura è stata considerata infondata.
L’azienda ha presentato anche una proposta di un percorso alternativo che si sarebbe sviluppato su una distanza maggiore di 772 metri, ma il TAR ha giudicato questa soluzione inadeguata. È stato specificato che sia il percorso più breve, di 210 metri, che quello alternativo non rappresentavano reale sicurezza, ma il primo non prevedeva attraversamenti pedonali rischiosi. Le osservazioni del tribunale si sono concentrate sulla sicurezza complessiva del tragitto utilizzato dai potenziali clienti, ritenuto privo di criticità .
Perché la distanza da luoghi sensibili è cruciale
La questione della distanza tra le sale da gioco e luoghi sensibili è fondamentale in un momento storico caratterizzato da un’attenzione crescente verso la salute psicologica e il benessere dei cittadini. La ludopatia, come malattia riconosciuta, è associata a serie problematiche sociali e sanitarie, compresi l’impoverimento economico e l’impatto negativo sulle relazioni familiari e lavorative.
Le norme fissate dalla legge regionale sono quindi parte di un più ampio impegno da parte delle istituzioni a fronteggiare questo fenomeno. Mantenere le sale da gioco lontano da scuole e ospedali è un passo proattivo per ridurre l’esposizione di soggetti vulnerabili a situazioni potenzialmente dannose. Le decisioni giudiziarie come quella del TAR della Campania mandano un chiaro messaggio: la protezione degli individui deve prevalere sugli interessi commerciali, specialmente in settori ad alto rischio come quello del gioco d’azzardo.
Il verdetto del TAR rappresenta dunque un fermo, ma necessario, richiamo all’osservanza delle regole da parte delle attività commerciali, sottolineando che il rispetto della legislazione vigente è imprescindibile per garantire la sicurezza e il benessere collettivo.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Sofia Greco