La questione del rigassificatore a Vado Ligure, in provincia di Savona, si fa sempre più incandescente. Recentemente, i membri del Tavolo territoriale, che include il presidente della Provincia e i sindaci dei comuni circostanti, hanno scritto una lettera indirizzata alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La richiesta è chiara: annullare l’iter procedurale per il “Progetto FSRU Alto Tirreno“, presentato dalla Snam Fsru Italia. Questo progetto, che contempla un collegamento alla rete nazionale dei gasdotti, ha sollevato preoccupazioni sia sul piano della sicurezza che su quello ambientale, richiamando su di sé l’attenzione di cittadini e associazioni locali.
Il dissenso unanime delle istituzioni locali
Nel documento inviato a Meloni, i membri del Tavolo evidenziano un dissenso trasversale che è emerso in tutte le sedi istituzionali. Nonostante le diverse posizioni politiche, i Consigli comunali hanno approvato all’unanimità delle mozioni contro il progetto. Il forte senso di opposizione ha trovato anche espressione in iniziative pubbliche che hanno visto una significativa partecipazione da parte dei cittadini. Il Tavolo ha così svolto un’importante funzione di mediatori, ponendo l’accento sia sulle problematiche di sicurezza correlate all’impianto che sulle criticità ambientali legate alla sua collocazione. La vicinanza all’area marina protetta dell’Isola di Bergeggi è uno dei punti più critici della discussione.
Le problematiche evidenziate non si limitano soltanto agli effetti sulla salute pubblica, ma riguardano anche carenze progettuali mai risolte, come denunciato da esperti e enti preposti nel corso della procedura di valutazione impatto ambientale . Il Tavolo ha specificato, infatti, che il posizionamento dell’impianto a soli 2,9 km dalle spiagge presenta un contrasto irreversibile con lo sviluppo sostenibile del territorio.
La persistenza dell’iter di approvazione
Nonostante il chiaro dissenso manifestato dalle istituzioni locali, il Tavolo ha osservato con preoccupazione che l’iter per la realizzazione del progetto continua senza interruzioni. In particolare, le pratiche relative alla valutazione impatto ambientale rimangono formalmente aperte. Snam, infatti, non ha arrestato la propria azione, continuando a intraprendere trattative per l’acquisizione di terreni privati lungo il percorso dove sarà costruito il nuovo gasdotto. Queste manovre sono fonte di crescente preoccupazione per le comunità locali, che temono gli effetti che questo impianto può avere sulla loro qualità della vita.
Pertanto, il Tavolo prospetta la necessità di un intervento decisivo da parte delle autorità competenti per fermare questo intervento. Richiede di compiere atti formali volti all’annullamento del progetto, chiedendo che venga definitivamente stabilito che il rigassificatore non sarà posizionato al largo delle coste di Savona e Vado.
La situazione rimane quindi complessa, con un equilibrio delicato tra le istanze della collettività locale e le ambizioni del progetto. La prossima risposta istituzionale potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro dell’area e dei suoi abitanti.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Armando Proietti