Il 2025 si apre con un evento straordinario al CineTeatro Colosseum di Palermo, dove le storie di vita di sette persone senza dimora si sono trasformate in un’opera teatrale coinvolgente e commovente. Durante la rappresentazione di “Mai capitato al mondo“, il pubblico ha vissuto un’esperienza unica, alternando momenti di risate a riflessioni profonde, un chiaro segno di come il teatro possa fungere da ponte per l’inclusione sociale.
Un progetto di inclusione sociale
L’evento si inserisce all’interno del progetto “Generazione Z”, che ha trovato il suo sostegno nella Fondazione Don Calabria e nell’assessorato regionale della Famiglia. Questa iniziativa si prefigge di dare voce alle esperienze e alle emozioni di chi vive in difficoltà, affrontando temi complessi come l’esclusione sociale. Le storie portate in scena non sono solo frutto di fantasia, ma racconti di vita reali che, grazie al teatro, vengono condivisi con il pubblico in un contesto di empatia e comprensione.
Il percorso verso la scena
Il viaggio verso la rappresentazione è iniziato nell’ottobre 2024 con un programma di incontri settimanali. I partecipanti, tra cui Hamza Bhihi, Alessandro Raso, Giusy Milazzo, Nicola Oliveri, Liboria Nicoletti, Daniela Samperi e Nevena Simonsson, hanno avuto l’opportunità di esplorare le proprie storie attraverso esercizi di mimica e prossemica, sotto la guida del regista Orazio Bottiglieri. Questo lavoro di gruppo ha coinvolto un totale di quattordici persone, che hanno avuto la possibilità di mettersi in gioco, sia sul palco che dietro le quinte.
La trasformazione degli invisibili in narratori
Marco Guttilla, responsabile del progetto, ha evidenziato il cambiamento avvenuto nei partecipanti, descrivendoli come “da invisibili ad attori”. Questo passaggio dimostra come, anche in condizioni difficili, sia possibile ricostruire una vita attraverso l’arte, le relazioni e la creatività. Guttilla ha sottolineato il valore di costruire una vita indipendente, dove le interazioni umane giocano un ruolo cruciale nel processo di riabilitazione.
Riflessioni sul significato dello spettacolo
Orazio Bottiglieri, regista dello spettacolo, ha dichiarato che questa rappresentazione offre al pubblico una prospettiva nuova su storie di vita che spesso vengono trascurate. “Non si era mai visto un spettacolo come questo a Palermo”, ha detto, evidenziando il potere del teatro come strumento di rinascita. La narrazione di chi ha vissuto per strada invita alla riflessione, a considerare il significato di un gesto apparentemente semplice, come avere un comodino su cui poggiare le proprie cose.
La serata si è conclusa con un forte messaggio: il teatro non è solo intrattenimento, ma un modo per dare voce a chi spesso rimane in silenzio. Gli attori, grazie all’arte, dimostrano che il cambiamento è possibile, nonostante il passato. Le loro storie, messaggi di speranza e rinascita, continueranno a risuonare nel cuore di chi ha assistito all’evento, ricordando l’importanza dell’umanità e della solidarietà nella società.