Il 9 ottobre, alle 21:15, il pubblico avrà l’opportunità di assistere a “May December“, un thriller drama che promette di appassionare gli spettatori. Diretto da Todd Haynes e interpretato da Julianne Moore e Natalie Portman, il film si propone di affrontare temi complessi e controversi ispirati a fatti reali. Disponibile su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e on demand, “May December” è un’opera che invita a una riflessione profonda sulla natura delle relazioni e sull’impatto dei media sulla vita privata.
La trama di May December
“May December” si svolge attorno alla figura di Elisabeth Berry, un’attrice di successo interpretata da Natalie Portman, che si reca a Savannah, in Georgia, per prepararsi a interpretare Gracie Atherton-Yoo, un personaggio basato su un controverso caso mediatico. Gracie, interpretata da Julianne Moore, era diventata il fulcro di un vero e proprio scandalo vent’anni prima, e la sua vita è stata segnata da eventi drammatici che hanno catturato l’attenzione di tutto il Paese.
La trama si sviluppa quando Elisabeth inizia un’intensa osservazione della vita di Gracie, desiderando esplorare il suo mondo interiore e capire le sue esperienze per rendere giustizia al personaggio che andrà a interpretare. Mentre si avvicina a Gracie, emergono dinamiche complesse e meno conosciute della sua relazione con Joe, un giovane coreano-americano che ha conosciuto quando lui era solo un adolescente. Questo rapporto ha suscitato scandalo e curiosità, generando articoli e servizi da parte della stampa scandalistica.
Le tensioni tra Elisabeth e Gracie aumentano man mano che vengono alla luce segreti e verità scomode, portando a un’esplorazione autentica delle responsabilità individuali e delle conseguenze che il giudizio pubblico può avere sulle vite delle persone coinvolte. La storia si snoda attraverso una serie di colpi di scena e rivelazioni che sfidano la percezione del giudizio e l’idea di giustizia, rendendola un’opera riflessiva e provocatoria.
La vera storia dietro May December
La trama di “May December” trae ispirazione da eventi realmente accaduti, in particolare dal caso di Mary Kay Letourneau, un’insegnante che ha attirato l’attenzione nazionale negli Stati Uniti negli anni ’90 per la sua relazione con un ragazzo di 12 anni, Vili Fualaau. Questa relazione scandalosa ha portato alla condanna della donna per abuso sessuale, scontando una pena detentiva di sette anni e mezzo.
Durante il loro controverso rapporto, Mary Kay e Vili hanno avuto due figli, uno dei quali è nato mentre lei era in prigione. La riabilitazione di Mary Kay e il successivo matrimonio con Vili, che si sono uniti dopo la sua liberazione nel 2004, sono proseguiti per circa 14 anni, fino alla morte di Mary Kay nel 2020 a causa di un cancro al colon.
Tuttavia, Vili Fualaau non ha accolto favorevolmente la rappresentazione della loro storia nel film. Intervistato da The Hollywood Reporter, ha espresso la sua frustrazione riguardo a come la sua vita sia stata interpretata e comunicata. Secondo Fualaau, una collaborazione nella realizzazione del film avrebbe potuto portare a un prodotto più autentico e rispettoso. Le sue parole rivelano un profondo rifiuto nei confronti del modo in cui la loro relazione è stata commercializzata, sottolineando così il bisogno di una narrazione più accurata e sensibile, che non riduca le esperienze di vita a semplici titoli sensazionalistici.
A rimanere in primo piano è la questione del rispetto per le storie vere al cinema e il modo in cui esse vengono presentate al pubblico, evidenziando la responsabilità degli autori di narrare con empatia e verità.
Ultimo aggiornamento il 8 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano