Il transatlantico “Republic”: la forza della tecnologia nel salvataggio dei passeggeri nel 1909

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Il transatlantico "Republic": la forza della tecnologia nel salvataggio dei passeggeri nel 1909 - Gaeta.it

L'anno 1909 rappresenta un momento cruciale nella storia delle comunicazioni marittime, quando il transatlantico "Republic" fu speronato in mare aperto, causando attimi di panico tra i circa 1700 passeggeri a bordo. Grazie al telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi, si poté lanciare un appello di emergenza che richiamò quattro navi di soccorso. Questo episodio straordinario rappresentò una pietra miliare che confermò l'efficacia dell'invenzione di Marconi, segnando l'inizio di una nuova era nelle comunicazioni.

La trama dello spettacolo "Io e Marconi"

Nella serata del 16 luglio 2023, piazza San Matteo a Genova ha ospitato lo spettacolo "Io e Marconi", parte del Festival "In una notte d'estate", organizzato da Lunaria Teatro. Questa produzione esprime il tentativo di esplorare e celebrare l'eredità di Marconi, un inventore il cui lavoro ha trasformato il mondo della comunicazione. La creazione porta la firma di Luca "Sgammas" Guiducci e la regia di Francesco Patanè, entrambi protagonisti sul palco insieme a Sara Zambotti, che ha contribuito ai testi.

"Io e Marconi" si distingue per la sua originalità, mescolando diverse forme artistiche per raccontare non solo l'invenzione rivoluzionaria, ma anche la vita complessa dell'inventore italiano. Con il centocinquantesimo anniversario della nascita di Marconi, il racconto non trascura aspetti controversi, come le sue affiliazioni politiche con il fascismo. Gli autori illustrano come la radio, concepita inizialmente come uno strumento di comunicazione, sia stata usata anche come veicolo di propaganda dal regime di Mussolini, prima di trasformarsi in mezzo di contestazione grazie ad emittenti libere.

Il personaggio di Domenico: il cuoco e la sua evoluzione

Protagonista della narrazione è Domenico, un cuoco a bordo della "Republic" e un genovese inconsapevole delle ricerche di Marconi. La storia di Domenico si sviluppa attorno alla sua scoperta dell'importanza del telegrafo, che lo salva durante il naufragio. Diventa così un fervente sostenitore dell'inventore, seguendone la carriera da lontano. Tuttavia, il suo entusiasmo viene intaccato dalla scoperta delle simpatie fasciste di Marconi, che lo deludono profondamente.

L'interpretazione di Domenico è affidata all'attore e regista Patanè, che riesce a dare vita a un personaggio sfaccettato, capace di oscillare tra ironia e drammaticità. La narrazione di Domenico è arricchita dagli interventi di Zambotti, che funge da radiocronista, intercalando informazioni di cronaca e scienza, creando una connessione tra il pubblico e il passato. Guiducci contribuisce rendendo il racconto ancora più interessante, trasformandosi in un cantastorie capace di suonare la chitarra e il theremin, un instrument musicale che aggiunge ulteriori strati di partecipazione ed emozione all'esibizione.

Il successo e la risposta del pubblico

La rappresentazione ha saputo attirare un pubblico numeroso, che ha apprezzato la narrazione avvincente e la qualità artistica della performance. Gli applausi calorosi hanno riconfermato l'interesse e l'apprezzamento per un lavoro che non solo celebra una figura storica, ma offre anche degli spunti di riflessione sull'accesa questione del rapporto tra scienza, tecnologia e politica. Lo spettacolo "Io e Marconi" emerge così come un prezioso tributo all'importanza delle comunicazioni nel contesto della storia italiana, invitando gli spettatori a considerare le sfide e le complessità che circondano l'eredità del grande inventore.

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