La Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, fulcri dell’industria manifatturiera italiana, continuano a privilegiare il trasporto su gomma per la movimentazione delle merci. Secondo un’indagine recente condotta da Contship in collaborazione con Srm, il centro studi legato al gruppo Intesa Sanpaolo, il panorama del trasporto merci presenta una chiara preferenza per l’uso di camion, che rappresenta una scelta economica per le aziende. Si approfondirà su come questa tendenza persista nonostante le politiche europee che incoraggiano il passaggio al trasporto ferroviario.
La predominanza della gomma nel trasporto merci
Dal periodo 2019-2024, l’88% delle aziende manifatturiere in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna ha continuato a utilizzare esclusivamente il trasporto via camion per inviare le proprie merci verso i porti di imbarco. Solo un esiguo 12% ha optato per un approccio intermodale, combinando strade e ferrovie. Questa scelta è principalmente motivata dalla maggiore economicità del trasporto su gomma, considerata la soluzione più conveniente per molte imprese. Il rapporto evidenzia come la logistica stradale resti la modalità dominante, riflettendo le necessità operative delle aziende in questione.
Secondo i dati raccolti, c’è una correlazione diretta tra il costo del trasporto e le decisioni aziendali. Infatti, il 59% delle imprese intervistate ha citato i costi contenuti come motivo principale per l’adozione della gomma. Ciò è particolarmente rilevante in un contesto economico dove le aziende sono sempre più sfidate da margini di profitto sempre più ristretti. Un ulteriore vantaggio per le ditte che scelgono il trasporto su gomma è la flessibilità nei tempi di consegna, apprezzata dal 21% delle aziende, e l’affidabilità, che rappresenta un tema cruciale per il 20% degli intervistati.
Il confronto con le politiche di decarbonizzazione
Le politiche dell’Unione Europea indirizzano da tempo verso una maggiore sostenibilità nel trasporto merci, puntando al potenziamento del trasporto ferroviario. Nonostante questo, le statistiche mostrano che solo il 29% delle aziende intravede un contributo significativo dall’intermodalità agli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’UE. Un ulteriore 37% ritiene che l’intermodalità possa contribuire, ma in maniera marginale. L’industria si trova quindi di fronte a un bivio: continuare a sfruttare la strada, più economica e immediatamente efficace, o investire nel rafforzamento del trasporto ferroviario per allinearsi con gli obiettivi europei.
Secoli di dipendenza dalla gomma sollevano interrogativi su come le aziende possano procedere in un’ottica sostenibile. Ben il 66% delle aziende partecipanti alla ricerca ha dichiarato che l’intermodalità potrebbe alleviare in qualche modo l’impatto ambientale, ma si percepisce una certa resistenza al cambiamento. Molte aziende riconoscono la necessità di una transizione verso pratiche più sostenibili. Infatti, circa il 33% delle ditte ha impostato obiettivi di decarbonizzazione per la propria logistica, mentre il 31% sta cercando di ottimizzare i carichi e solo il 2% fa uso di combustibili alternativi.
Futuro della logistica e sfide da affrontare
Il quadro che emerge dall’indagine mette in luce una situazione in continua evoluzione. Le aziende devono affrontare sfide rilevanti nel settore della logistica, dove la pressione per ridurre l’impatto ambientale cresce ad un ritmo sostenuto. Investire in infrastrutture intermodali più efficienti e in soluzioni innovative può risultare cruciale per adattarsi a questo cambiamento. Molte attività produttive si potrebbero così avvicinare a un modello più sostenibile, mantenendo tuttavia la competitività economica.
In sintesi, il trasporto su gomma, prediletta dalle aziende manifatturiere nel triangolo economico dell’Italia, continua a essere dominante. Tuttavia, le pressioni normative e le aspettative sociali potrebbero indurre a ripensare la logistica, spingendo verso un futuro che possa coniugare economie di scala e sostenibilità ambientale. Tra costi e responsabilità, il settore dovrà trovare un equilibrio che consenta di affrontare adeguatamente le sfide del domani.